Green pass su tutti i posti di lavoro: cosa ha deciso Mario Draghi

Luna Luciano

15/09/2021

16/09/2021 - 22:41

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È in fase di lavorazione un nuovo decreto che potrebbe vedere l’estensione dell’obbligo del green pass non solo ai lavoratori della pubblica amministrazione, ma a tutti i settori privati.

Green pass su tutti i posti di lavoro: cosa ha deciso Mario Draghi

AGGIORNAMENTO 16 SETTEMBRE 2021 - Tutto confermato: la linea Draghi ha prevalso. Il green pass diventa obbligatorio per tutti i lavoratori, sia nel settore pubblico che in quello privato. Disposizioni messe nero su bianco nel decreto del 16 settembre 2021.

Un green pass obbligatorio per tutti. A differenza di quanto fino a oggi ipotizzato, il certificato verde potrebbe essere adottato da tutti lavoratori pubblici e privati.

Il decreto è già in fase di stesura. Bisognerà aspettare giovedì 16 settembre perché il testo sia esaminato e infine approvato dal Consiglio dei Ministri, salvo possibili imprevisti e frizioni con alcuni partiti o leader come Salvini, voce sempre più isolata della Lega.

L’idea che risiederebbe dietro questo nuovo decreto sarebbe quella di decretare un principio generale valido per tutti i lavoratori, pubblici e privati, mentre i controlli e le sanzioni dovrebbero essere diversificate nelle singole aziende private.

Green pass per tutti: quando scatta l’obbligo e per chi

Sono ore delicate queste per il governo. A Palazzo Chigi è in corso una doppia stesura di due decreti alternativi.

  • Un green pass obbligatorio solo per la Pubblica Amministrazione e per le quelle attività private in cui già è valido l’obbligo di certificato per i clienti come ristoranti e bar, scuola e università, treni e aerei e via dicendo.
  • Nel secondo decreto, invece, il green pass è obbligatorio per tutti, sia lavoratori statali che per tutte le aziende private, un’opzione che sembra essere diventata nelle ultime ore la più plausibile.

Questo secondo green pass risolverebbe il problema delle aziende partecipate, aziende privati di cui lo Stato detiene una quota. L’obbligo del green pass, qualunque dei due schemi verrà approvato, entrerà in vigore dal 10-15 ottobre in poi in tutta Italia.

Ovviamente sono ancora molti i nodi non sciolti, ma delicati, a cui il governo deve trovare una risposta, come ad esempio a chi spetterà coprire il costo dei tamponi nel settore privato e cosa accadrà a chi non vorrà vaccinarsi.

Oltre ai quesiti lasciati in sospeso, anche le Regioni prendono parte a questo dibattito preoccupandosi nel caso in cui si dovesse passare in zona gialla e zona arancione. La proposta sarebbe quella di apportare una modifica nel testo che consentirebbe di tenere aperte le attività e i locali in zona arancione se si possiede il green pass.

Green pass per tutti: sanzioni severe

Se non è possibile stabilire le sanzioni che le aziende private adotteranno nei confronti di chi viola le norme è possibile sapere quali saranno i provvedimenti nell’ambito del lavoro statale.

In seguito a una serie di riunioni coordinate dal sottosegretario Roberto Garofoli è stato stabilito che le sanzioni per i lavoratori pubblici saranno “molto severe” sia a livello pecuniario che amministrativo.

Infatti si parla di multe salate che partono dai 400 euro e sfiorano i 1.000 euro e la possibile sospensione dello stipendio.

Green pass per tutti anche nei tribunali?

Non si è parlato spesso di cosa potrebbe accadere per i tribunali: certamente l’idea sarebbe quella di estendere il green pass obbligatorio ai magistrati e agli altri dipendenti che lavorano nei tribunali.

L’obbligo però non potrà essere esteso a chi invece prenderà parte ai processi in quanto imputati e testimoni.

Green pass per tutti: aziende private

Se i progetti sono molto chiari nel caso della Pubblica Amministrazione, non è chiaro cosa verrà stabilito per le aziende private. Il governo è in attesa di una proposta che dovrebbe arrivare dal Ministero del Lavoro. Da settimane infatti sono in corso trattative con Confindustria e sindacati, specialmente per quanto riguarda la questione tamponi.

Se tutti questi nodi saranno sciolti entro giovedì, prima che il decreto sia messo al vaglio ed esaminato, si potrebbe optare per l’approvazione di un decreto unico valido per lavoro pubblico e lavoro privato.

Un green pass che, in maniera non poco sottile, si avvicinerebbe (senza aver imposto) all’obbligo vaccinale.

Se il green pass per tutti verrà bocciato Draghi andrà per step

Nel caso in cui questo secondo schema di un green pass unico non venga approvato, Draghi non ha molte scelte se non quella di procedere step by step.

In questo caso dal 10-15 ottobre si assisterà a un certificato verde obbligatorio solo per il pubblico e poi il privato.

Nel caso del privato si partirà da tutte le attività al chiuso dove il certificato viene già richiesto all’avventore (ristoranti, palestre, cinema, teatri, treni, aerei, navi). Soltanto in un secondo momento si penserebbe a redigere un testo per le altre attività private.

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