Green pass obbligatorio: quante ferie perde chi non va al lavoro

Simone Micocci

25 Ottobre 2021 - 11:59

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Niente lavoro per chi non ha il green pass: quali ripercussioni? Facciamo il punto della situazione per quanto riguarda le ferie.

Green pass obbligatorio: quante ferie perde chi non va al lavoro

Non avere il green pass sul posto di lavoro ha ripercussioni anche sulle ferie.

Secondo le stime dell’Inps, sono circa 100 mila i lavoratori che non avendo il green pass sono stati assenti ingiustificati e hanno dovuto rinunciare allo stipendio. Ma abbiamo già fatto presente come l’assenza ingiustificata non ha solo ripercussioni sullo stipendio: ci sono, infatti, conseguenze per la futura pensione (in quanto tali periodi non sono coperti da contribuzione), ma anche per la tredicesima - che non viene maturata - e per l’avanzamento di carriera.

E tra le conseguenze non si può non mettere in conto anche la perdita del rapporto di fiducia con il datore di lavoro.

In questa sede, invece, vogliamo parlare di cosa succede alle ferie. Va detto, infatti, che a causa del green pass obbligatorio al lavoro ci saranno sicuramente delle ripercussioni sul monte ferie dei lavoratori.

Niente green pass al lavoro: per molti lavoratori ferie forzate

Cominciamo con una piccola premessa dedicata a coloro che hanno deciso di non rinunciare allo stipendio pur non piegandosi all’obbligo del green pass. Tra le soluzioni adottate da alcuni lavoratori c’è quella della “messa in malattia”, con tutti i rischi del caso.

Ma c’è stato anche chi invece, in accordo con l’azienda, ha approfittato di questo momento per smaltire un po’ di ferie arretrate. In questo modo niente green pass, niente lavoro e allo stesso tempo si mantiene il diritto allo stipendio.

Tuttavia, una tale decisione - al pari di chi invece non si presenta al lavoro accettando l’assenza ingiustificata - avrà ripercussioni sulle ferie future.

Niente green pass al lavoro: si perdono ferie?

Le ferie si perdono in entrambi i casi. Vale sia per il lavoratore che attinge alle proprie ferie residue per mantenere lo stipendio, che per coloro che invece risultano assenti ingiustificati.

Le ferie, infatti, maturano nel corso del rapporto di lavoro, ma non in tutti i periodi. Al pari della tredicesima, ci sono delle assenze in cui si continua a maturare, e accumulare, il diritto alle ferie, e in altre no.

Ovviamente, non si maturano ferie durante il godimento delle ferie. Godere di due o tre mesi di ferie per aggirare l’obbligo del green pass al lavoro, dunque, non solo va a diminuire il proprio monte ferie ma ne impedisce anche la crescita.

Inoltre, non si maturano ferie durante l’assenza ingiustificata. Di conseguenza, due o tre mesi in cui non si va al lavoro perché senza certificazione avranno conseguenze sulle ferie future.

Quante ferie si perdono nei periodi di assenza ingiustificata

In entrambi i casi, a quanto ammontano le ferie perdute? Il numero di ferie che il dipendente matura in ciascun mese di rapporto è pari al totale annuo diviso per 12 mensilità.

Il totale annuo è indicato nel CCNL di riferimento, ma per questo esempio ci baseremo su quanto stabilito dall’articolo 10 del D.lgs. 66/2003, nel quale si legge che:

(…) il prestatore di lavoro ha diritto a un periodo annuale di ferie retribuite non inferiore a quattro settimane. I contratti collettivi di lavoro possono stabilire condizioni di miglior favore.

Nell’arco di un anno di lavoro, dunque, il dipendente matura - almeno - quattro settimane di ferie. Si tratta dunque di 28 giorni spalmati su 12 mesi, il che significa 2,33 (periodico) giorni ogni mese.

Un’assenza di due mesi, quindi, comporterà la perdita di poco più di 4 giorni di ferie, più ovviamente quelle di cui eventualmente si gode in queste settimane nel caso in cui non si possa andare al lavoro in quanto sprovvisti di green pass. In caso di assenza fino al 31 dicembre (data ultima per l’obbligo della certificazione), quindi di due mesi e mezzo, si andranno a perdere circa 5 giorni di ferie.

Non si perdono ferie, invece, nei periodi di malattia, tant’è che molti hanno scelto questa strada. Ma come anticipato è molto impervia, in quanto i rischi di una falsa malattia sono molti e c’è persino l’ipotesi del licenziamento.

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