Green pass obbligatorio in azienda: chi non si vaccina rischia lo stipendio? Facciamo chiarezza

Teresa Maddonni

29 Luglio 2021 - 18:05

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Il green pass diventa obbligatorio in azienda? Al momento non è così e si tratta di una proposta di Confindustria, ma chi non si vaccina potrebbe comunque rischiare lo stipendio. Ecco perché.

Green pass obbligatorio in azienda: chi non si vaccina rischia lo stipendio? Facciamo chiarezza

La proposta di green pass obbligatorio in azienda è arrivata la scorsa settimana da Confindustria. Nessun obbligo quindi al momento per i lavoratori, ma chi non si vaccina rischierebbe lo stipendio.

E non solo questa sarebbe la soluzione adottata da Confindustria con la proposta di mettere il green pass obbligatorio in azienda, ma sarebbe la legge italiana già in vigore a stabilirlo, come d’altronde una recente ordinanza del Tribunale di Modena rammenta.

L’articolo 2087 del codice civile, in lettura combinata con le norme del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro (decreto legislativo 81/2008), garantirebbe al datore di lavoro la facoltà di chiedere il green pass obbligatorio per entrare in azienda.

Se infatti ne va della sicurezza dei lavoratori, e il vaccino viene considerato come misura per garantirla, allora il datore di lavoro può esigere il green pass e sospendere il dipendente senza stipendio.

Intanto il governo, mentre si parla di green pass obbligatorio in azienda ponendo in contrasto Confindustria e sindacati, deve decidere anche sull’eventuale obbligo per gli insegnanti come in precedenza ha fatto per il personale sanitario. Decisione che potrebbe arrivare già la prossima settimana.

Green pass obbligatorio in azienda: chi non si vaccina rischia lo stipendio

Se il green pass diventa obbligatorio in azienda, chi non si vaccina potrebbe perdere lo stipendio. Almeno questo è quello che emerge dalla proposta di Confindustria della scorsa settimana. Una mail interna della direttrice generale di Confindustria Francesca Mariotti inviata ai direttori del sistema industriale rivede il regolamento interno.

Si legge nella stessa infatti che “l’esibizione di un certificato verde valido dovrebbe rientrare tra gli obblighi di diligenza, correttezza e buona fede su cui poggia il rapporto di lavoro. In diretta conseguenza di ciò, il datore, ove possibile, potrebbe attribuire al lavoratore mansioni diverse da quelle normalmente esercitate, erogando la relativa retribuzione; qualora ciò non fosse possibile, il datore dovrebbe poter non ammettere il soggetto al lavoro, con sospensione della retribuzione in caso di allontanamento dell’azienda.”

Dunque in caso di obbligo del green pass se il lavoratore non si vaccina:

  • gli vengono attribuite diverse mansioni con relativa retribuzione (la stessa quindi a ben vedere potrebbe diminuire eventualmente);
  • viene sospeso e con esso lo stipendio.

Dello stesso avviso d’altronde è l’ordinanza del Tribunale di Modena che ha rigettato il ricorso di due fisioterapiste sospese da una Rsa perché si sono rifiutate di fare il vaccino.

L’ordinanza non solo si basa sull’articolo del codice civile di cui abbiamo detto, ma anche sulla direttiva UE 2020/739 del 3 giugno 2020, con la quale si include il Covid-19 nell’elenco degli agenti biologici dal quale proteggere i dipendenti in azienda.

Secondo il tribunale laddove il rifiuto del vaccino non può dar vita a sanzioni disciplinari può comunque comportare conseguenze dal punto di vista della valutazione oggettiva di idoneità alla mansione. Il che significa che chi lavora a contatto con altre persone e non si vaccina può essere considerato un pericolo e incorrere in una sospensione senza stipendio.

Pertanto, sulla base di quanto definito dalla giurisprudenza, il green pass potrebbe essere considerato obbligatorio in azienda e chi non si vaccina potrebbe rischiare lo stipendio.

Green pass in azienda: il caso Sterilgarda

E a introdurre il green pass obbligatorio in azienda sarebbe arrivata anche Sterilgarda, l’impresa alimentare di Castiglione delle Stiviere, nel Mantovano. Una decisione, quella del green pass obbligatorio da settembre 2021 annunciata con una lettera ai dipendenti che ha fatto parecchio discutere.

L’azienda avrebbe inviato una lettera ai dipendenti chiedendo loro di vaccinarsi, in caso contrario sarebbero stati adibiti a diversa mansione per escludere rischi di contagio tra colleghi.

In caso di impossibilità alla diversa mansione l’azienda ha comunicato che chi non si vaccina, e quindi non possiede il green pass, verrà sospeso senza stipendio.

L’azienda ha dovuto poi specificare in una nota successiva la sua posizione, ponendo l’accento sul diritto alla salute da garantire e chiarendo che non si è mai parlato di licenziamento. Sterilgarda però sull’obbligo del vaccino in azienda si è rifatta ai riferimenti normativi fin qui illustrati ed è in attesa di una soluzione tra governo e parti sociali. E non è escluso quindi che il governo dovrà ragionare anche sull’obbligo del green pass in azienda nelle prossime ore per dare risposte chiare e definitive.

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