Green pass al lavoro, per la sospensione si cambia? Ecco dove e per chi

Teresa Maddonni

21/09/2021

21/09/2021 - 15:18

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Chi non rispetta l’obbligo di green pass al lavoro viene sospeso. Le regole su sospensione e sostituzione del lavoratore cambiano rispetto alle prime indicazioni fornite. Ecco in quali aziende.

Green pass al lavoro, per la sospensione si cambia? Ecco dove e per chi

Green pass al lavoro, si cambia per la sospensione del dipendente nelle aziende con meno di 15 dipendenti per i quali vigerà l’obbligo di certificazione verde a partire dal prossimo 15 ottobre con il decreto del governo approvato la scorsa settimana in Consiglio dei Ministri.

Il decreto è atteso in Gazzetta Ufficiale, ma circa la sospensione e la possibilità di sostituzione del lavoratore per un massimo di 10 giorni nelle piccole aziende fonti del governo informano, come riporta l’Ansa, di una modifica alla prima versione del decreto per l’obbligo del green pass al lavoro.

Rispetto alle prime anticipazioni il governo ha anche chiarito da quando scatta la sospensione, cambiando l’interpretazione iniziale. Vediamo nel dettaglio.

Green pass al lavoro: sospensione con sostituzione di 20 giorni

Il green pass al lavoro diventa obbligatorio dal 15 ottobre per dipendenti pubblici e privati. Per le aziende con meno di 15 dipendenti contrariamente a quanto annunciato in precedenza, il governo ha chiarito che cambiano i giorni e il meccanismo di sostituzione di chi viene sospeso. Ma andiamo per gradi.

Con l’obbligo di green pass dal 15 ottobre il lavoratore inadempiente che non presenta la certificazione verde al lavoro viene considerato assente ingiustificato e viene pertanto sospeso, nel pubblico come nel privato.

Il lavoratore sospeso, secondo il testo arrivato in CdM la scorsa settimana, nell’azienda con meno di 15 dipendenti può essere sostituito per un massimo di 10 giorni e non oltre il 31 dicembre 2021. Ora si cambia e il testo che andrà in Gazzetta Ufficiale prevederebbe la sostituzione del lavoratore sospeso per un totale di 20 giorni in due tranche da 10 e fino al 31 dicembre 2021.

Il lavoratore nei 20 giorni dovrebbe provvedere a vaccinarsi o decidere di recarsi al lavoro con il risultato negativo del tampone al fine di ottenere il green pass.

A decreto approvato lo scorso 16 settembre fonti di governo hanno chiarito anche la questione della sospensione della retribuzione per i dipendenti pubblici e privati che si presentano al lavoro senza green pass.

Green pass al lavoro: retribuzione sospesa dal primo giorno, sempre

Fonti di governo hanno chiarito che a chiunque si presenti al lavoro senza il green pass, obbligatorio dalla metà del prossimo mese, la retribuzione è sospesa dal primo giorno, sempre, sia per i dipendenti pubblici sia per i privati, per grandi o piccole aziende che siano.

La regola, ma siamo in attesa del testo in GU per certezze e conferme, dovrebbe essere la seguente:

  • per le aziende con meno di 15 dipendenti e per i dipendenti pubblici la sospensione del rapporto di lavoro scatta dal quinto giorno di assenza ingiustificata, ma la sospensione dello stipendio dal primo;
  • per le aziende private con più di 15 dipendenti la sospensione del rapporto di lavoro, come anche quella dello stipendio, scatta dal primo giorno.

Il lavoratore che non ha il green pass al lavoro è soggetto a sospensione, ma non al licenziamento. Lo stesso può essere riammesso non appena ottenuto il green pass.

Per quanto riguarda le sanzioni pecuniarie queste sono le medesime nelle piccole e nelle grandi aziende:

  • multa da 600 a 1.500 euro per chi lavora senza green pass;
  • multa da 400 a 1.000 euro per chi non effettua i controlli.

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