Governo Draghi, finiti gli incontri: lunedì secondo giro di consultazioni

Governo Draghi: si è conclusa l’ultima giornata di consultazioni. Come’è andata con le delegazioni di Lega e Movimento 5 Stelle?

Governo Draghi, finiti gli incontri: lunedì secondo giro di consultazioni

Giornata importante quella di oggi per le consultazioni di Mario Draghi che sta cercando di liberare l’Italia da uno stallo politico insostenibile in un momento delicato e complesso come quello attuale.

L’ultimo giorno di consultazioni si è appena concluso: Lega aperta e interessata al confronto, il Movimento 5 Stelle disponibile ma con valutazioni ancora attente. I grillini sono pronti ad appoggiare Draghi, ma partendo dall’attuale maggioranza e da quello che finora è stato fatto dal Governo.

C’è stato anche Grillo alle consultazioni, segno che la partita in gioco è davvero rilevante, ma non ha rilasciato interventi a fine colloquio.

Intanto, la possibilità di avere una larga maggioranza a favore dell’ex banchiere sta già aumentando i timori di disomogeneità: da Forza Italia e PD, LeU, Italia Viva, fino a Lega e 5 Stelle, come trovare una sintesi nei contenuti?

Nella prima giornata di consultazioni, il neo-premier incaricato ha incontrato a Montecitorio i gruppi Azione, Radicali Italiani del Gruppo Misto Camera e quelli di +Europa, Maie, Centro Democratico, Europeisti-MAIE e Cambiamo. Tutte queste componenti hanno ribadito la loro disponibilità a sostenere il banchiere.

Nella giornata di venerdì 5 febbraio Mario Draghi ha continuato a fare il pieno di consensi dal PD a Italia Viva fino a Forza Italia. Il primo no è arrivato da Fratelli d’Italia, con Giorgia Meloni che continua a premere sul tasto elezioni. Sembra, però, che ormai sia l’unica fra i leader delle forze di maggioranza a volerle.

A causa dell’entusiasmo della maggior parte (da un punto di vista della rappresentanza parlamentare) del centrodestra, Liberi e Uguali si mostra ancora esitante ad entrare a far parte al buio di un’alleanza con Salvini e Berlusconi, e per questo vuol prima vedere il programma. È ormai noto, infatti, che ci sarà un secondo, più breve giro di consultazioni, con le parti sociali che potrebbero essere inserite nei colloqui da Draghi.

Adesso, il secondo giro di consultazioni riprenderà a partire dal prossimo lunedì e si concluderà nel tardo pomeriggio del giorno successivo, durante il quale Draghi potrebbe salire al Quirinale per sciogliere la riserva.

Governo Draghi, il riassunto della giornata di sabato 7

Si è concluso anche l’ultimo giorno del primo giro di consultazioni del premier incaricato Mario Draghi che ha incontrato le restanti delegazioni dei Partiti. Una giornata importante quella di oggi che ha visto diverse svolte che potrebbero portare alla formazione di un nuovo governo.

Nel corso della giornata sembrerebbe che Draghi abbia ottenuto anche l’appoggio della Lega, un sostegno rimasto incerto fino all’ultimo. Il leader del Carroccio ha aperto al premier: Siamo a disposizione, non poniamo veti, è quanto ha riferito Salvini al termine del colloquio con il premier incaricato.

Anche il Movimento 5 Stelle ha dichiarato il proprio sostegno, dopo un colloquio durato circa un’ora e un prevertice del movimento durante il quale Beppe Grillo ha tenuto un lungo monologo per motivare i big del partito affidandosi alle parole di Platone: “Non conosco una via infallibile per il successo, ma una per l’insuccesso sicuro: voler accontentare tutti.

Adesso le consultazioni riprenderanno nel pomeriggio del prossimo lunedì, alle ore 15, dando il via ad un secondo giro di consultazioni. Secondo alcune prime indiscrezioni sono prevista anche degli incontri con le parti sociali. Nella serata di martedì o il giorno successivo, se tutto procederà per il meglio, Mario Draghi potrebbe salire al Quirinale per sciogliere la riserva. Al momento tuttavia sembra che il premier incaricato non abbia ancora iniziato i lavori per decidere i possibili nuovi ministri o i membri del suo staff.

Governo Draghi, il riassunto della giornata di venerdì 6

Giornata intensa a Montecitorio per Mario Draghi, che a partire dalle 11 ha incontrato, nell’ordine, i rappresentanti delle Autonomie, Liberi e Uguali, Italia Viva, Fratelli d’Italia, Partito Democratico e Forza Italia. Tutti tranne Fratelli d’Italia hanno dichiarato che sosterranno il governo.

I più convinti, al momento, sembrano Forza Italia e Italia Viva. Più titubante il Partito Democratico, che nonostante abbia già confermato il proprio appoggio ha anche ribadito che non verranno fatti passi indietro “sull’ancoraggio europeista, sul fisco giusto, sul tema della giustizia”, ha detto il segretario Nicola Zingaretti a Radio Anch’io.

Secondo il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, non è ancora chiaro quale sarà la natura della proposta di Draghi. Per questo sarà necessario il secondo giro di consultazioni per fare ulteriori valutazione. Di certo, scrive su Facebook Fratoianni, il partito non potrà “sostenere un governo che voglia la flat tax o l’austerity”.

La questione dell’ingombrante presenza della Lega, nella giornata di oggi, si è fatta sempre più concreta. Parlando con Rainews, Matteo Salvini ha detto: “Non facciamo le cose a metà, se ci siamo ci siamo, altrimenti collaboriamo dall’opposizione, come abbiamo fatto nell’ultimo anno e mezzo”. Nelle scorse ore si era parlato di un possibile incarico da ministro per Giancarlo Giorgetti.

Per il nuovo esecutivo, Salvini potrebbe chiedere a Draghi anche ministri della Lega per l’attuazione dei 6 punti cardine del programma (dal quale è assente l’immigrazione): alleggerimento cuneo fiscale, rottamazione cartelle, riforma giustizia, cantieri, nuovo piano vaccinale e uso dei fondi NGEu. Il segretario del Carroccio incontrerà l’ex numero uno della BCE domattina alle 11. Sarà accompagnato dai capigruppo Romeo e Molinari.

Delicata la situazione del M5S. Il Fatto Quotidiano parla di una telefonata di due ore tra Draghi e Grillo, dove il banchiere avrebbe convinto il fondatore dei 5 Stelle ad appoggiare il suo governo.

La delegazione del Movimento, cui parteciperà lo stesso fondatore e garante Grillo, sarà monca di Paola Taverna.

Con un post su Facebook, Alessandro Di Battista ha ribadito la sua contrarietà a un governo Draghi: “Cosa c’è di politico nel governare con Pd, LeU, Forza Italia, Più Europa, Centro Democratico e, probabilmente, Lega Nord? Ogni ora che passa, per quanto mi riguarda, si aggiungono ragioni su ragioni per dire ‘no’ a Draghi”.

Anche il Movimento 5 Stelle potrebbe comunque finire per appoggiare Draghi, a patto che il suo sia un governo politico e non puramente tecnico: un punto questo che vedrebbe d’accordo diversi altri partiti.

Governo Draghi: la situazione

Si stanno per concludere le consultazioni per il Governo Draghi.

L’ex numero uno della BCE, che ha accettato con riserva il mandato ricevuto da Sergio Mattarella, è infatti impegnato a trovare una maggioranza parlamentare.

Una missione che non si presenta facilissima, anche se di fatto la maggioranza sembra esserci.

Lo scenario politico attuale vede un fronte del sì a Draghi che comprende Zingaretti, Di Maio, Renzi, lo stesso premier uscente Giuseppe Conte e una più fredda LeU.

Mentre per quel che riguarda la destra, al momento sembrano esserci molte spaccature: decisamente per il sì Berlusconi, Lega appoggia con Salvini disponibile e Giancarlo Giorgetti (“Draghi fuoriclasse al quale non possiamo rinunciare”). No secco di Giorgia Meloni e di gran parte del gruppo di Fratelli d’Italia.

Ma, andando oltre le dichiarazioni, resta da capire adesso quali forze politiche saranno effettivamente pronte a sostenere in Parlamento un governo Draghi: senza il voto favorevole del Movimento 5 Stelle o della Lega non ci sarebbero i numeri per ottenere la fiducia in Aula.

Ecco allora che nelle ultime è circolata anche l’ipotesi di un governo Draghi politico e non tecnico, con la presenza dunque di ministri provenienti dai vari partiti. Una soluzione che potrebbe accontentare i 5 Stelle, con la suggestione di un ruolo anche per Giuseppe Conte nell’esecutivo.

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