Il governo Conte cade a settembre? Si scaldano i tecnici

Alessandro Cipolla

27/05/2020

27/12/2022 - 14:43

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Le trame di Matteo Renzi si fanno sempre più fitte e Giuseppe Conte inizia a essere in bilico: a settembre, quando l’emergenza coronavirus si spera sia passata, non è da escludere un nuovo cambio di governo con l’arrivo dei tecnici.

Il governo Conte cade a settembre? Si scaldano i tecnici

La mossa di Matteo Renzi ha spiazzato Giuseppe Conte. La scelta di non far partecipare i senatori di Italia Viva al voto in giunta sul destino processuale di Matteo Salvini sul caso Open Arms, sembrerebbe che non fosse stata messa in conto da Palazzo Chigi.

Anche se numericamente i renziani non sono stati determinanti sul mandare o meno a processo Salvini, ma lo saranno tra qualche settimana in Aula, il giustificare il non voto contrario con i dubbi sul ruolo dell’allora governo gialloverde appare essere un nuovo guanto di sfida lanciato al premier.

Come se non bastasse, c’è poi la parallela vicenda della commissione d’inchiesta sulla sanità in Lombardia, con il centrodestra che ha votato come presidente Patrizia Baffi di Italia Viva facendo insorgere il PD e il Movimento 5 Stelle, che invece avevano proposto il dem Jacopo Scandella.

Tutti segnali di un possibile ammiccamento tra Matteo Renzi e Matteo Salvini, cosa che potrebbe preoccupare Giuseppe Conte visto che al momento in Parlamento l’unica maggioranza alternativa a quella giallorossa sarebbe proprio quella formata da Italia Viva e il centrodestra.

Governo Conte: rischio crisi a settembre?

Dopo che è stato salvato il ministro Alfonso Bonafede al Senato dal voto di sfiducia, Giuseppe Conte si mormora che avesse pensato di aver in qualche modo ricucito con Italia Viva dopo i mal di pancia dei renziani degli ultimi mesi.

Invece il sentore è che questo governo continui ad andare avanti soltanto perché è scoppiata l’emergenza coronavirus, con la crisi sanitaria ed economica in atto che non permetterebbe al momento un ribaltone a Palazzo Chigi.

I rumors parlano però che a settembre, quando si spera che l’emergenza sia parzialmente rientrata, tutto potrebbe essere rimesso in discussione con Matteo Renzi che a quel punto sarebbe maggiormente libero di staccare la spina al governo giallorosso.

Molto difficile però che nel caso ci possano essere delle elezioni anticipate, visto che sarebbe un periodo di legge di Bilancio e che i sondaggi al momento indicano Italia Viva sotto la soglia di sbarramento del 3%.

Più praticabile sarebbe invece la strada del governo tecnico, magari guidato da Mario Draghi, considerando che di fronte a una sorta di esecutivo di unità nazionale Sergio Mattarella non potrebbe storcere il naso.

Una ipotesi questa dei tecnici che non dispiacerebbe ai cosiddetti “poteri forti”, visto l’allarme lanciato dal dem Andrea Orlando che ha parlato di possibili “attacchi al governo ispirati dai centri economici e dai media” che potrebbero arrivare nei prossimi mesi.

Per Giuseppe Conte potrebbe essere decisiva la partita che si giocherà in Europa: se sul fronte Recovery Fund non dovesse arrivare un risultato soddisfacente per l’Italia, a settembre non è da escludere che la prossima manovra economica sarà preparata da un governo diverso.

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