G20 stanzia 5mila miliardi di dollari per l’economia mondiale colpita dal coronavirus

Anna Maria Ciardullo

26/03/2020

01/06/2021 - 17:16

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Dal G20 anti COVID-19 confermato stanziamento di 5mila mliardi per salvare economia mondiale. Cina invoca cooperazione globale e il taglio dei dazi

G20 stanzia 5mila miliardi di dollari per l’economia mondiale colpita dal coronavirus

Si è appena concluso il G20 straordinario indetto per discutere le strategie di risposta alla COVID-19. In una nota ufficiale si legge che il summit ha stabilito di iniettare 5mila miliardi di dollari nell’economia mondiale per superare l’impatto “sociale, economico e finanziario” del coronavirus.

Anche il presidente cinese Xi Jinping ha presenziato all’incontro e, tra gli argomenti discussi, ha ribadito l’urgenza di una maggiore cooperazione internazionale, anche per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo di un vaccino contro il coronavirus.

Il G20, presieduto dall’Arabia Saudita, è stato il primo a tenersi in videoconferenza nella storia dell’organizzazione, e segna anche la prima partecipazione del presidente Xi Jinping ad un evento a più parti da quando è esplosa la crisi sanitaria.

Cooperazione internazionale: Cina chiede un «segnale forte»

Il vice ministro degli Esteri cinese ha puntato il focus sulla necessità di ulteriore cooperazione, solidarietà e coordinamento delle politiche macroeconomiche per mandare un «segnale forte» ripristinando così la fiducia per la ripresa dell’economia globale.

Un’urgenza che, ha ribadito, interessa senza eccezioni tutta la comunità internazionale. La pandemia causata dal coronavirus, infatti, oltre ad aver colpito in modo molto grave l’economia, non solo in Cina ma a livello mondiale, così come la società e la stabilità politica, non accenna per il momento ad arrestarsi.

Si tratta di dichiarazioni importanti, soprattutto considerano tra i 20 Paesi che fanno parte del G20, ci sono tanto le economie sviluppate quanto i Paesi emergenti, che si trovano a combattere per risolvere due problemi comuni: l’espansione dell’epidemia e la tenuta economica.

La Cina conferma disponibilità a collaborare per trovare un vaccino

Xi Jinping, dal canto suo, ha ribadito anche che La Cina si conferma “più che pronta a ricerche congiunte e allo sviluppo di medicine e vaccini per vincere la battaglia contro la Covid-19”.

A questo, ha continuato Jinping, si dovranno associare anche misure coordinate per garantire la fornitura di dispositivi di protezione, farmaci, personale e strumentazione medica, soprattutto ai Paesi più colpiti.

Il messaggio del presidente cinese, è anche quello della nazione che per prima si è ritrovata a fronteggiare la minaccia del coronavirus, e fino a prova contraria anche quella da dove il virus in qualche modo si è generato.

Con questa consapevolezza, Jinping ha, dunque, rinnovato il suo impegno a fornire la massima assistenza ai Paesi colpiti dalla pandemia, con “determinazione”, poiché ha definito quella in corso contro il virus una “guerra globale e senza quartiere”.

Tagliare i dazi per far ripartire l’economia

Tra le altre tematiche urgenti, Jinping ha chiesto anche di attuare misure che favoriscano gli scambi commerciali, iniziando con il taglio dei dazi per consentire la ripresa dell’economia. Il G20, a tal proposito, ha confermato l’obiettivo di “realizzare un contesto commerciale e di investimenti libero, giusto, non discriminatorio, trasparente e stabile, e a mantenere i mercati aperti”.

Sono anche altre le nazioni che chiedono di porre fine alle sanzioni per sostenere gli effetti della crisi. Otto Paesi, infatti, Russia, Cina, Siria, Iran, Corea del Nord, Venezuela, Nicaragua e Cuba hanno inviato una lettera congiunta all’ONU chiedendo un impegno concreto per cancellare “subito e completamente” le misure commerciali imposte da Europa e Stati Uniti.

Lo stesso segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, prima dell’incontro dei leader del G20 in videoconferenza, in una lettera a questi ultimi aveva puntato il focus sulla necessità impellente di vietare i dazi e rimuovere le restrizioni transfrontaliere che incidono, tra l’altro, anche sulla fornitura di attrezzature mediche, medicinali e altri beni essenziali per combattere l’epidemia.

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