Freedom day Regno Unito: cosa cambia da oggi

Simone Micocci

19/07/2021

19/07/2021 - 17:05

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Da lunedì 19 luglio nel Regno Unito vengono meno le restrizioni anti-Covid. Nonostante il Freedom Day, però, il ritorno alla normalità appare ancora lontano.

Freedom day Regno Unito: cosa cambia da oggi

Oggi è il Freedom Day - il giorno della libertà “ritrovata” - per il Regno Unito: mentre in tutta Europa si cerca il modo per limitare un nuovo aumento dei contagi - a causa della variante Delta - ecco che nel Regno Unito vengono eliminate tutte le restrizioni.

Una decisione, quella presa dal premier Boris Johnson (che tra l’altro è in isolamento visto che è entrato in contatto con un positivo) che sta facendo molto discutere. Secondo gli esperti, infatti, sono attese gravi conseguenze a causa del Freedom Day, con una nuova impennata dei contagi nel Regno Unito dove nella giornata di ieri i nuovi casi sono stati 47.999.

Per capire il motivo per cui la decisione di Johnson sta facendo così tanto discutere dobbiamo vedere cosa cambia effettivamente oggi ne Regno Unito, ossia quali sono le restrizioni che sono state cancellate.

Freedom Day Regno Unito: cosa cambia da oggi

Nel Regno Unito un primo assaggio di ritorno alla normalità c’era stato già lo scorso 17 maggio, quando vennero riaperti i pub, i ristoranti, i cinema, i teatri e le palestre. Mancava ancora un piccolo passo, però, quello che i Governi del resto d’Europa non hanno intenzione di fare visto l’aumento del rischio derivato dalla diffusione della variante Delta.

Una situazione che tuttavia non ha impedito a Johnson, convinto del fatto che l’aver raggiunto un’ampia fetta di popolazione con la campagna vaccinazione (qui il 69,40% della popolazione ha ottenuto almeno una dose) potesse giustificare l’addio alle ultime restrizioni, a decidere in favore di un ritorno alla normalità (“se non ora quando?”).

Nel dettaglio, da oggi, lunedì 19 luglio, nel Regno Unito:

  • non sono più obbligatorie le mascherine, in alcun caso;
  • i locali pubblici possono operare a piena capacità;
  • ritornano i grandi eventi;
  • riaprono le discoteche;
  • viene meno la raccomandazione riguardo al lavorare da casa.

Questo quello che è cambiato dal punto di vista normativo, ma sembra tuttavia che di fatto siamo ancora lontani dal ritorno alla normalità nel Regno Unito.

Davvero oggi è il Freedom Day nel Regno Unito?

Come raccontato da Luigi Ippolito - corrispondente da Londra per il Corriere della Sera - il Freedom Day di oggi “non ha il sapore della libertà”. È vero, infatti, che in Inghilterra sono venute meno tutte le restrizioni imposte causa Covid, ma a quanto pare le persone non si sentono ancora pronte per un ritorno alla normalità.

Questo, infatti, racconta che “oggi nei supermercati erano più le persone con la mascherina che quelle senza”, nonostante appunto questa non sia più obbligatoria.

Persino in strada, dove la mascherina non è mai stata obbligatoria, in molti hanno deciso di indossarla.

D’altronde, i dati sui contagi parlano chiaro e dimostrano che siamo ancora lontani dal giorno della libertà. Neppure i sondaggi sorridono a Johnson: secondo il 55% della popolazione, infatti, sarebbe stato meglio mantenere alcune restrizioni. E i sondaggi ci dicono anche che meno del 30% andrebbe a una festa affollata, mentre solo il 20% dei giovani è disposto a entrare in una discoteca.

Ma d’altronde lo stesso Primo Ministro ha cambiato toni rispetto alle scorse settimane, quando si diceva convinto del fatto che era arrivato il momento per ritornare alla normalità. Pur non essendosi palesemente ricreduto - farlo, d’altronde, avrebbe significato il suicidio politico - questo ha comunque chiesto ai cittadini di “essere cauti, visto che il virus è ancora là fuori e i casi stanno salendo”.

E adesso il Governo fa anche sapere di “aspettarsi che le persone continuino a indossare le mascherine nei luoghi affollati”. Indicazioni che arrivano, ad esempio, anche dai gestori dei supermercati, come pure dalle istituzioni (il sindaco di Londra, Sadiq Aman Khan, ad esempio, ha chiesto che queste continuino a essere utilizzate sui mezzi pubblici).

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