Filippine, Duterte ai soldati: “Uccidete chi viola la quarantena”

Mario D’Angelo

2 Aprile 2020 - 18:47

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Il presidente filippino Duterte minaccia di sparare a vista a chi viola le norme sulla quarantena

Filippine, Duterte ai soldati: “Uccidete chi viola la quarantena”

Nelle Filippine, il presidente Rodrigo Duterte ha ordinato a polizia e soldati di “sparare” ai residenti che causano “problemi” nel corso dell’isolamento imposto dal governo per far fronte all’emergenza coronavirus.

Filippine, l’ordine di Duterte ai militari: “Sparare a chi esce”

Da un capo all’altro del mondo, la pandemia da COVID-19 sta dando spunto a diversi Stati per attuare misure da dittatura. In un’apparizione televisiva di mercoledì primo aprile, il presidente filippino Duterte ha lanciato violente minacce alla popolazione.

Io non esiterò. I miei ordini alla polizia e ai militari sono che, se ci sono problemi o la situazione va in escandescenze [...], sparategli in testa. Avete capito? In testa. Invece di avere problemi, vi manderò nella tomba”, sono state le parole del presidente.

A rendere la dichiarazione ancora più grave e surreale è il fatto che non è rivolta a cittadini irresponsabili che non rispettano le disposizioni governative per il contenimento del virus, ma ad oppositori politici e persone bisognose.

Duterte si rivolge infatti esplicitamente agli avversari: “Ricordate, voi di sinistra: non siete il governo. Non andate in giro a causare problemi e disordini perché ordinerò il vostro arresto finché non finisce questa epidemia di COVID”.

Coronavirus, la situazione nelle Filippine

Le parole di Duterte arrivano il giorno dopo che una comunità Quezon City, composta principalmente da operai e famiglie a basso reddito, ha protestato affinché il governo rilasciasse gli aiuti promessi.

Il 25 marzo scorso, è stato firmato il Bayanihan to Heal as One Act, che prevede la distribuzione, da parte del governo, di 200 miliardi di pesos in aiuti per 18 milioni di nuclei familiari. I soldi, di cui tantissimi nelle Filippine hanno disperato bisogno per beni di prima necessità, non sono però ancora stati erogati. I ritardi sono dovuti al fatto che le agenzie governative non hanno ancora costruito un database di beneficiari.

A chi chiede come sopravvivere in attesa degli aiuti, Duterte ha risposto: “Aspettate le spedizioni anche se sono in ritardo, arriverà e non avrete fame. Non morirete di fame”. Nei giorni scorsi, Duterte è stato criticato per aver “romanticizzato” la morte degli operatori sanitari dicendo che erano stati fortunati a morire per il proprio Paese. Al momento nelle Filippine ci sono quasi 2.500 casi di COVID-19 confermati, con 96 morti e 50 guarigioni.

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