Euribor: cos’è, come si calcola e come influisce sui mutui

Antonella Ciaccia

14 Giugno 2022 - 12:31

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Cos’è l’Euribor, come viene calcolato e a cosa serve. Approfondiamo le caratteristiche di questo parametro utilizzato come punto di riferimento e base per il calcolo di un mutuo a tasso variabile.

Euribor: cos’è, come si calcola e come influisce sui mutui

Cos’è l’Euribor, come si calcola e perché se ne sente parlare così spesso?

Un tasso che per milioni di famiglie europee è sinonimo di mutuo a tasso variabile, l’indice Euribor è il parametro su cui si basa l’oscillazione del tasso che modifica mese dopo mese la rata di tanti mutuatari.

L’Euribor (Euro Interbank Offered Rate) è il tasso interbancario di riferimento diffuso giornalmente dalla Federazione Bancaria Europea come media ponderata dei tassi di interesse ai quali le Banche operanti nell’Unione Europea cedono i depositi in prestito. È utilizzato come parametro di indicizzazione dei mutui ipotecari a tasso variabile.

L’Euribor è sotto il controllo di EMMI (European Money Markets Institute), che ne comunica giornalmente il valore.

In questo articolo vedremo come si calcola, quali sono le banche che lo decidono, come varia e perché l’Euribor è così importante per i mutui.

Cos’è l’Euribor?

L’Euribor è il tasso interbancario di riferimento comunicato giornalmente dalla European Money Markets Institute (EMMI, in precedenza nota come European Banking Federation, EBF) come media dei tassi d’interesse ai quali primarie banche attive nel mercato monetario dell’euro, sia nell’Eurozona che nel resto del mondo, offrono depositi interbancari a termine in euro ad altre primarie banche.

Per primaria banca si intende un istituto di credito con elevata affidabilità per i depositi a breve termine, capace di prestare a tassi di interesse competitivi, notoriamente attivo in strumenti di mercato monetario denominati in euro e con accesso alle operazioni di mercato aperto dell’Eurosistema

L’Euribor è il dato presente su milioni di contratti di mutuo a tasso variabile di tutta Europa. È la componente volatile del tasso applicato dalla banca per calcolare la rata dei mutui indicizzati.

Infatti, oltre allo spread, che è la parte costante del tasso, l’Euribor varia tutti i giorni e a seguito delle sue oscillazioni, il tasso può subire dei modifiche nel corso dell’ammortamento, anche sostanziali.

La prima rilevazione dell’indice Euribor è stata pubblicata il 4 gennaio 1999, lo stesso anno in cui l’Euro è stato introdotto come moneta sui mercati finanziari europei. In Italia, precedentemente, il tasso interbancario di riferimento che veniva utilizzato come parametro per determinare i mutui a tasso variabile fino al 1998 era il Ribor (Rome Inter Bank Offered Rate).

Come viene calcolato l’Euribor?

Tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, EMMI richiede ad una selezione di istituti di credito con un rating di prima classe l’emissione quotidiana delle proprie quotazioni per determinare il valore dell’Euribor.

Un panel di banche (attualmente 19) determinano l’andamento dell’Euribor. Esse sono
attive nel mercato monetario dell’euro, sia nella zona euro che altrove, un numero sufficiente a riflettere fedelmente la diversità geografica del mercato monetario della zona euro (tuttora segmentato) e a fornire una rappresentazione affidabile nel tempo dei tassi di riferimento.

Si tratta di banche di Paesi facenti parte dell’Eurozona sin dall’avvio della moneta unica o subentrati successivamente, e di grandi banche internazionali non-UE ma con importanti attività nell’eurozona.

Le banche italiane presenti nel panel sono due: Intesa Sanpaolo e Unicredit (il 7 gennaio 2019 Banca MPS ne è uscita).

Perché l’Euribor è importante per i mutui?

Come detto, l’Euribor viene utilizzato come indice per parametrare i mutui a tasso variabile di milioni di famiglie europee, ma è anche l’indice di riferimento europeo dei tassi che si applicano a vari prodotti finanziari, tra cui i futures, gli swap e i forward rate agreement.

L’Euribor varia tutti i giorni ed è importante controllarne il valore quotidiano per determinare l’andamento dei mutui a tasso variabile. In particolare, se si conosce il valore dell’Euribor in base alla rilevazione del proprio contratto, è possibile calcolare la rata del mutuo in anticipo e verificare la correttezza dell’applicazione da parte della banca.

Basta conoscere in quale giorno il nostro istituto prende il dato e aggiungiamo lo spread indicato nel contratto e sapremo su quale tasso dovrà essere calcolato il nostro mutuo residuo e di conseguenza le nostre rate future.

Come si calcola l’Euribor in un mutuo a tasso variabile?

Come detto, l’indice Euribor è l’indicatore che fa oscillare la maggioranza dei mutui a tasso variabile. Ma come viene calcolato il tasso variabile?

Se ci rechiamo in banca e chiediamo informazioni su un mutuo, il funzionario, con tutta probabilità ci proporrà sia un mutuo a tasso fisso, la cui rata viene bloccata il giorno della stipula del mutuo e rimarrà la stessa per tutta la durata del finanziamento, sia un mutuo a tasso variabile. Lo stesso addetto ci indicherà il criterio su cui calcoleremo il tasso e di conseguenza la rata, che potrebbe essere il seguente:

"Tasso di interesse pari alla quotazione dell’Euribor 360 a 3 mesi, rilevata l’ultimo giorno lavorativo del mese precedente alla data di stipula, maggiorata di uno spread pari all’1,00%".

Che cosa significa? Facciamo un esempio pratico e vediamo come si calcola la rata di un mutuo a tasso variabile.

Innanzitutto abbiamo scoperto che l’istituto di credito utilizza come parametro la scadenza semestrale dell’Euribor. A questo punto, consultando l’andamento storico dei tassi Euribor possiamo verificare la rilevazione della durata a 6 mesi relativa al giorno indicato e a questo dato sommare lo spread, in questo caso dell’1,00%.

Ad esempio, se l’Euribor fosse pari a -0,50%, il tasso finito applicato dalla banca sarebbe dello 0,50%, sempre che non siano previste clausole che stabiliscono un tasso minimo.

Le scadenze dell’Euribor

Precisiamo innanzitutto non esiste un solo tasso Euribor ma uno per ogni scadenza dei depositi interbancari negoziati sul mercato interbancario soggetti alla rilevazione EMMI-GRSS: Euribor a 1 settimana, a 1 mese, a 3 mesi, a 6 mesi e a 12 mesi.

Nel caso dei mutui, le scadenze sono le rilevazioni temporali su cui vengono calcolate le rate. Le scadenze Euribor più utilizzate dalle banche italiane sono il termine a un mese, tre mesi e sei mesi.

Il tasso Euribor più conosciuto dai cittadini è probabilmente quello a sei mesi, che viene normalmente utilizzato come riferimento per il calcolo degli interessi per i mutui a tasso variabile.

Per determinare il tasso di questi ultimi si utilizza come base l’Euribor più uno spread.

Ad esempio: Euribor a 6 mesi + 1,50%. Se il tasso Euribor a 6 mesi nel giorno della rilevazione è pari allo 0,50%, la rata del mutuo viene fissata al 2,00% (0,50% + 1,50%)

Un’altra differenza dei tassi Euribor è la base dell’indice, che può essere 360 o 365 giorni, a seconda dei numeri dei giorni presi in considerazione per il calcolo (360 per l’anno commerciale e 365 per l’anno solare).

Ogni banca utilizza una rilevazione del tasso che si può trovare nei fogli informativi dell’istituto e che verrà chiaramente indicato nel contratto di mutuo al punto «rilevazione del parametro di riferimento».

Ad esempio, una banca può prendere il valore dell’Euribor del primo giorno del mese in corso, un’altra facendo la media delle rilevazioni del mese precedente, a cui, aggiunto lo spread, applicherà il tasso finito al cliente.

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