Escherischia coli nella farina, è allarme: i cibi pericolosi

Fiammetta Rubini

22 Luglio 2020 - 17:52

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Allarme escherichia coli: la farina è uno dei cibi crudi insospettabilmente tossici da cui gli esperti consigliano di stare alla larga. Ecco perché.

Escherischia coli nella farina, è allarme: i cibi pericolosi

Tra i cibi che possono provocare infezione da escherichia coli c’è la farina. Esatto, avete capito bene: l’ingrediente base per la preparazione di pane, pizza, pasta e biscotti è così apparentemente innocuo quanto pericoloso che gli esperti hanno dovuto mettere in allarme i consumatori.

In cucina tendiamo a puntare il dito contro cibi crudi notoriamente rischiosi per la salute come le uova o il pesce, ma ci sono degli alimenti come la farina che dovrebbero farci ugualmente spaventare. La farina cruda è considerata innocua dalla maggior parte delle persone, ma in realtà può diffondere batteri pericolosi, responsabili di casi di avvelenamento e intossicazione alimentare che possono portare anche alla morte.

Le infezioni provocate dal consumo di farina non cotta negli ultimi anni hanno avuto tale diffusione che le autorità sanitarie di tutto il mondo, dai CDC americani al Bfr tedesco, hanno avvertito i consumatori del rischio E. coli nella farina.

Farina, rischio E. coli: perché è pericolosa

Nel dettaglio l’allarme fa riferimento al consumo di impasto crudo o di farina grezza durante la preparazione di dolci e pasta in casa. La pasta cruda può contenere batteri che causano malattie, e non parliamo solo delle uova, che possono contenere la Salmonella.

“Stai alla larga dalla tentazione di assaggiare un boccone di impasto prima che sia completamente cotto”, avvisa il comunicato del CDC, “poiché mangiare prodotti non cotti destinati al forno, come pasta e pastella, può far ammalare. I bambini possono prendere un’infezione maneggiando o assaggiando la pasta cruda”.

Anche se la farina non sembra essere un alimento crudo, in realtà lo è. Ciò significa che non viene trattata per uccidere batteri come l’Escherichia coli. Questi batteri possono contaminare il grano mentre è ancora sul campo o durante le fasi di lavorazione del prodotto, come la macinazione del grano e la sbiancatura della farina, non uccidono questi agenti patogeni.

I batteri vengono uccisi solo quando i cibi a base di farina vengono cotti a una temperatura di 70° per almeno 2 minuti.

E. coli nella farina: i consigli degli esperti

Il BFR (Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi), che si occupa della protezione della salute dei consumatori, ha stilato una serie di raccomandazioni per prevenire l’infezione in cucina mentre si maneggia la farina.

Tra i consigli per la sicurezza gli esperti invitano a non preparare frullati con prodotti che contengono farina cruda, come mix per torte; non utilizzare l’impasto dei biscotti crudo per il gelato; tenere gli alimenti crudi come la farina lontano dai cibi pronti poiché, essendo una polvere, si può spargere facilmente e cadere accidentalmente sui cibi. Si consiglia inoltre di pulire accuratamente i ripiani e le ciotole e gli utensili entrati a contatto con la farina o la pasta cruda, così come è bene lavarsi le mani con acqua calda e sapone e asciugarle prima di preparare e dopo il contatto con la farina. Ma soprattutto bisogna ricordarsi di non assaggiare impasti crudi di torte, pizze e biscotti.

Sintomi Escherichia coli

Alcuni ceppi di Escherichia coli sono particolarmente pericolosi perché producono la tossina shiga, o STEC. Questa può provocare l’enterocolite da shigatossina che può degenerare in sindrome emolitica-uremica e portare alla morte. i soggetti più a rischio sono i bambini, nei quali l’infezione si manifesta in modo particolarmente violento.

Gli esperti invitano a prestare molta attenzione ai primi sintomi, che includono crampi allo stomaco, diarrea e vomito, e possono variare da lievi a gravi. In genere compaiono 3-4 giorni dopo aver contratto l’infezione, e durano una settimana circa. Nel caso in cui si sospetti intossicazione da E. coli si consiglia di consultare un medico.

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