Eni alza il dividendo con il piano strategico 2022-2025

Violetta Silvestri

18 Marzo 2022 - 15:34

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Eni ha presentato il piano strategico per il periodo 2022-2025 puntando sulla remunerazione degli azionisti, anche grazie ai prezzi energetici elevati. I dettagli dei target del colosso italiano.

Eni alza il dividendo con il piano strategico 2022-2025

Eni protagonista con i riflettori accesi sul piano strategico 2022-2025.

Il colosso energetico prevede di aumentare i rendimenti per gli azionisti, scommettendo che un mercato tight oil manterrà alti i prezzi del greggio.

La decisione arriva quando le preoccupazioni sull’offerta alimentate dalla guerra in Ucraina spingono i futures del petrolio di riferimento sopra i $100 al barile. Gli investitori si aspettavano la mossa, dopo che quasi tutti i principali produttori di energia si erano offerti di aumentare i rendimenti dopo una stagione di guadagni eccezionale.

Obiettivo zero emissioni, investimenti nelle energie rinnovabili, forte generazione di cassa operativa sono tra gli altri target in primo piano per il 2022-2025. I dettagli di seguito.

Piano strategico Eni: gli obiettivi 2022-2025

Nella presentazione del piano strategico per i prossimi 4 anni, 2022-2025, il colosso energetico dell’ad Descalzi ha innanzitutto sottolineato la priorità di “garantire la sicurezza e la sostenibilità del sistema energetico mantenendo una netta focalizzazione sulla transizione energetica equa e sulla creazione di valore per gli stakeholder.”

Sono almeno 6 i punti cruciali della strategia Eni per i prossimi anni:

  • offrire sicurezza energetica e ridurre le emissioni con tecnologie proprietarie, nuovi modelli di business, alleanze con gli stakeholder;
  • assicurare le forniture di gas ai mercati premium attraverso un portafoglio globale;
  • velocizzare l’obiettivo zero emissioni assolute nette scope 1+2+3 con target di -35% entro il 2030 e di -80% entro il 2040 rispetto al 2018;
  • puntare sul 30% degli investimenti dedicati alle nuove energie entro il 2025, 60% entro il 2030;
  • sviluppare un business per la mobilità sostenibile con biocarburanti e stazioni di servizio;
  • forte generazione di cassa operativa, pari a 14 miliardi di euro

Per quanto riguarda il settore gas, il piano specifica che:

“il portafoglio e gli investimenti globali effettuati da Eni negli ultimi dieci anni hanno messo la compagnia in una posizione di forza tale da poter accrescere significativamente il proprio business del gas naturale, con circa 50 TCF di riserve e risorse. I progetti gas di Eni sono ben posizionati per rifornire mercati chiave e si aspetta che possano raggiungere più di 15 MTPA di volumi contrattualizzati GNL entro la fine del piano. La compagnia è in grado di rendere disponibili sul mercato nel breve e medio termine oltre 14 TCF di risorse addizionali di gas.”

Sul business upstream, la produzione è vista crescere in media del 3% all’anno, con 1,7 milioni di barili al giorno (Mboe/d) nel 2022 con il raggiungimento di circa 1,9 Mboe/d nel 2025. La componente gas vedrà un aumento fino al 60% al 2030 e oltre il 90% dopo il 2040, mentre l’olio subirà una contrazione nel medio e lungo termine.

Tra i target nel periodo del piano c’è anche la messa in produzione di 11 progetti major inclusi Baleine in Costa d’Avorio, Marine XII LNG in Congo, Coral in Mozambico, Dalma Gas negli EAU e altri progetti gas in Italia, Indonesia e Norvegia. Tutti questi, aggiunti ai ramp–up daranno al 2025 circa 800 mila boe/d in più alla produzione upstream di riferimento.

Sullo sfondo, ovviamente, la guerra in Ucraina, che Descalzi ha ricordato, sottolineando che tale situazione: “sta costringendo a vedere il mondo in modo diverso da come lo conoscevamo. Si tratta di una tragedia umanitaria, che ha generato nuove minacce alla sicurezza energetica e alla quale dobbiamo fare fronte senza abbandonare le nostre ambizioni per una transizione energetica equa.”

Il colosso energetico punta inoltre su una serie di società satelliti con lo scopo di attirare investimenti sempre nuovi e trovare equilibrio tra allocazione risorse e rendimento. Queste sono Plenitude, per la quale è attesa l’IPO nel 2022, Vår Energi (con quotazione a Oslo da circa un mese), Azule (joint venture con BP in Angola) e la spac Energy One, che vanta il primato sul listino di Londra come società con focus sulla transizione energetica.

Sale il dividendo Eni

Eni ha annunciato un riacquisto di azioni da 1,1 miliardi di euro, con aumento del dividendo annuale a 88 centesimi di euro per azione da 86 centesimi di euro, basato sul Brent da 80 a 90 dollari al barile.

Il dividendo sarà ora pagato in quattro rate trimestrali di uguale importo a settembre 2022, novembre 2022, marzo 2023 e maggio 2023, ha affermato Eni. La società aggiornerà la valutazione dello scenario di riacquisto del 2022 a luglio e ottobre.

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