Donazione di denaro, serve il notaio? E quando? Ecco cosa dice la legge

Isabella Policarpio

26/03/2021

26/03/2021 - 16:59

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Per donare denaro ai figli o altre persone serve il notaio? E dopo quale cifra? Ecco come comportarsi.

Donazione di denaro, serve il notaio? E quando? Ecco cosa dice la legge

La donazione di denaro richiede sempre la presenza del notaio, come del resto le altre tipologie di donazione, a patto che non siano di “modico valore”.

In altre parole, chi vuole donare somme di denaro importanti non può farlo mediante un semplice bonifico o assegno bancario ma, al contrario, deve stipulare un atto pubblico dinanzi al notaio, alla presenza di due testimoni, e pagare le relative tasse.

Così è stabilito nel Codice civile e confermato più volte dalla Corte di cassazione, anche se la donazione di denaro è rivolta ai figli o ad altri membri della famiglia.

Ecco i dettagli legali e cosa rischia chi procede alla donazione di denaro senza rivolgersi ad uno studio notarile.

Per la donazione di denaro serve il notaio

Lo abbiamo già anticipato, la donazione di denaro (salvo ipotesi eccezionali che vedremo) richiede sempre la stipulazione di un atto pubblico notarile alla presenza dei testimoni che, generalmente, sono forniti dallo stesso notaio al quale ci si rivolge.

Chi viola l’obbligo della forma scritta per atto pubblico - per evitare di pagare la parcella del notaio e le tasse - rischia la nullità della disposizione di denaro. Infatti i controinteressati (quindi il donante o i suoi eredi) potranno fare causa a donatario e chiedere la restituzione della somma.

L’intervento del notaio è indispensabile, dato che serve a tutelare sia il donante che il beneficiario dai possibili accertamenti fiscali dell’Agenzia delle Entrate. Senza la prova di un atto pubblico notarile, infatti, sarebbe molto difficile (per non dire impossibile) giustificare all’ente della riscossione un improvviso miglioramento della qualità di vita, l’acquisto di auto, immobili o beni di lusso o la giacenza sul conto corrente di importanti somme di denaro.

Niente notaio se la donazione “è di modico valore”

Ogni regola ha la sua eccezione, così la donazione di denaro (e non solo) non richiede il notaio quando è “di modico valore”, ovvero tale da non poter arrecare un danno economico ad altri interessanti. Si pensi, ad esempio, ad un genitore che dona una somma di denaro ad figlio escludendo gli altri.

Sulla donazione di modico valore, l’articolo 783 del Codice civile stabilisce che:

“La modicità deve essere valutata anche in rapporto alle condizioni economiche del donante.”

Per stabilire quando una donazione è di modico valore occorre prendere in considerazione due parametri:

  • uno oggettivo, cioè il valore economico del bene in questione o della somma di denaro oggetto della donazione;
  • uno soggettivo, quindi la consistenza del patrimonio del donante.

Il motivo per il quale le donazioni di modico valore possono farsi senza notaio è che queste - a differenza della altre - non sono idonee ad arrecare un pregiudizio economico a terzi. Inoltre la stipulazione dell’atto pubblico dal notaio avrebbe un costo sproporzionato rispetto al valore della cosa o della cifra donata.

La donazione di denaro senza notaio è nulla

Sul piano legale, la donazione di denaro non di modico valore fatta senza notaio si considera nulla ed è rilevabile da chiunque abbia interessato o d’ufficio.

Chiunque ne ha interesse o un valido motivo può agire in giudizio per chiedere la restituzione integrale della somma donata, ad esempio gli eredi danneggiati e lesi nella loro quota legittima di eredità oppure i creditori del donante.

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