Donald Trump: la bolla speculativa nell’economia USA sta per scoppiare

Giulia Adonopoulos

28/01/2016

25/11/2016 - 19:51

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Nuove dichiarazioni shock da parte di Donald Trump. Il candidato repubblicano alle presidenziali 2016 afferma che l’economia americana è in una bolla.

Donald Trump: la bolla speculativa nell’economia USA sta per scoppiare

Il candidato repubblicano alle primarie repubblicane USA, Donald Trump non è nuovo quanto a dichiarazioni shock e affermazioni forti.
Questa volta il frontrunner miliardario in corsa alla Casa Bianca mette in dubbio la salute economica degli Stati Uniti.

Il magnate miliardario, ospite del programma della ABC “Good Morning America”, ha dichiarato che l’economia americana è in una bolla speculativa pronta a scoppiare. Ha inoltre aggiunto di non voler affrontare un crollo finanziario se dovesse essere eletto alla Casa Bianca.

“Se la bolla scoppierà, spero succeda prima di diventare presidente, perché non voglio ereditare un problema di questa portata”

ha dichiarato il candidato repubblicano.

Tra i compiti più difficili da affrontare in veste di presidente degli Stati Uniti, Trump ha citato proprio l’economia e l’accordo con l’Iran sul nucleare.

Economia USA e bolla speculativa: Donald Trump ha ragione?

Di recente si è assistito a un incremento dei posti di lavoro negli USA, e gli ultimi dati del governo hanno mostrato che il tasso di disoccupazione degli Stati Uniti, che si era mantenuto costante fino al mese scorso, è sceso del 5%. Obama ha ribadito che si tratta di un segno di fiducia nell’economia.

Trump però attacca il mercato azionario che, sostiene, ha subito un forte calo nelle ultime settimane.
Nel mese di novembre, Trump ha accusato la Federal Reserve, la banca centrale statunitense, di mantenere i tassi di interesse bassi per aiutare le politiche del presidente democratico Barack Obama, sostenendo che tassi più elevati avrebbero fatto di certo scoppiare la bolla economica degli Stati Uniti.

Trump potrebbe avere ragione. Stando a quanto sostengono anche alcuni analisti, infatti, la salute dell’economia USA non è solida quanto si crede e che la Federal Reserve non ha capito quanto sia precaria la salute dell’economia americana.

La Fed, che a dicembre ha alzato i tassi d’interesse per la prima volta dal 2006, avrebbe dovuto agire molto prima. Tenendo per anni i tassi al minimo per provare a riavviare l’economia americana, la banca centrale avrebbe alimentato una nuova bolla del credito, che è stata uno dei fattori determinanti per la crisi del 2008.

Primarie USA: Trump ancora in vantaggio

La risposta dei democratici non si è fatta attendere. Quella di Trump sarebbe, secondo gli avversari, pura retorica. Già Obama aveva risposto alle provocazioni del “re del mattone” affermando che gli Stati Uniti sono la nazione più potente del mondo, e che parlare di economia statunitense in declino non ha alcun senso. Secondo i democratici, dunque, Trump, rappresentando un’America fiaccata dalla crisi, dall’insicurezza economica e dallo sconforto per il futuro, ha il solo scopo di attaccare le politiche del presidente Obama.

Nel frattempo Trump, come dimostrano gli ultimissimi sondaggi, ha consolidato ancor di più la sua posizione a livello nazionale. Con il 41% ha raddoppiato il suo vantaggio sul 19% del senatore texano Ted Cruz, suo diretto inseguitore. Il dato ancor più sconcertante è che nessun altro candidato repubblicano raggiunge una percentuale a due cifre, con Marco Rubio terzo all’8%. Trump è in vantaggio anche in Iowa e in New Hampshire, dove si voterà per le primarie il 1° e il 9 febbraio.

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