Documenti di riconoscimento e di identità, quali sono, differenze e quando scadono

Ilena D’Errico

4 Febbraio 2024 - 00:15

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La carta d’identità è soltanto uno dei documenti di riconoscimento validi in Italia, ecco quali sono, che differenze ci sono e quando scadono secondo la legge.

Documenti di riconoscimento e di identità, quali sono, differenze e quando scadono

La carta d’identità è il documento di riconoscimento per eccellenza, ma secondo la legge italiana ci sono anche altri documenti che assolvono alla funzione di identificare il titolare. Ogni documento ha delle prerogative differenti, con regole e scadenza particolari, ma ognuno di quelli riconosciuti dalla legge è valido come documento di identità in Italia.

Sapere quali sono è molto utile in diverse occasioni, soprattutto nel caso in cui la carta d’identità sia scaduta, persa o sia stata rubata. Nell’attesa è infatti possibile usare altri documenti con cui identificarsi, ma non solo: per il rinnovo della carta d’identità non sarà necessario presentare due testimoni, proprio perché l’identità è confermata da un documento equipollente.

Documento di riconoscimento o di identità? Le differenze

La differenza tra i documenti di riconoscimento e i documenti di identità è davvero molto sottile e ha natura prettamente tecnica. In particolare, i documenti di riconoscimento sono rilasciati da una Pubblica amministrazione e consentono l’identificazione personale del titolare.

I documenti di identità hanno invece lo scopo specifico di dimostrare l’identità del titolare e sono dunque rilasciati dall’amministrazione competente dello Stato (Ministeri, Prefetto, Sindaco). Di conseguenza, come documento di identità possiamo annoverare prima di tutto la carta di identità, sia in versione cartacea che elettronica.

I documenti di riconoscimento, invece, hanno una funzione principale differente dall’identificazione del titolare, che svolgono secondariamente e possono essere rilasciati da qualsiasi Pubblica amministrazione (istituzioni universitarie, Camere di commercio, ordini professionali e così via).

La differenza tecnica, invece, sta nel fatto che i documenti di riconoscimento permettono l’identificazione, gli altri l’identità. Quest’ultima permette di individuare in modo specifico una persona grazie ai suoi caratteri, mentre l’identificazione permette di riconoscere la persona. Ecco perché i documenti di riconoscimento, come i tesserini scolastici o rilasciati da alcuni albi professionali, non sono propriamente documenti di identità anche se talvolta sono equipollenti.

I documenti di identità validi in Italia e le scadenze

Il documento di identità per eccellenza è la carta d’identità, che ha scade:

  • dopo massimo 10 anni per i cittadini maggiorenni (nel dettaglio scade dopo 9 anni più i giorni intercorrenti tra la data di emissione e la data di nascita, per un massimo di 10 anni);
  • dopo 3 anni per i minori di età inferiore a 3 anni;
  • dopo 5 anni per i minorenni di età compresa tra 3 e 18 anni.

Ci sono poi altri documenti validi per l’identità che ai sensi del Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa sono considerabili documenti di identità, poiché muniti di fotografia e rilasciati da un’amministrazione dello Stato. In questa lista troviamo:

  • La patente di guida, che (per le categorie A e B) scade dopo 10 anni fino al 50° anno di età, poi ogni 5 anni e infine dopo 3 anni per chi ha superato il 70° anno di età;
  • il passaporto, che segue le stesse regole di rinnovo della carta di identità;
  • la patente nautica, che deve essere rinnovata ogni 10 anni fino al 60° anno di età e poi ogni 5 anni;
  • il libretto di pensione;
  • il patentino di abilitazione alla conduzione di impianti termici, la cui scadenza dipende dal grado di potenza degli impianti e dall’età del conducente;
  • il porto d’armi, la cui scadenza dipende dalla tipologia di licenza, ma per le licenze di caccia o sportive rilasciate dopo il 2018 la validità è di 5 anni;
  • le tessere di riconoscimento rilasciate dalle Pubbliche amministrazioni.

Seppur la carta d’identità sia, insieme al passaporto, il documento con validità più lunga, è evidente che essendo gli altri documenti necessari ad altre funzioni (guidare, per esempio) è più probabile che il rinnovo avvenga su base periodica e che non ci si trovi sprovvisti.

Ecco che anche i documenti di riconoscimento possono sostituire la carta di identità, purché munite di fotografia e di timbro o di altra segnatura equivalente (per esempio le tessere di appartenenza ad ordini o collegi professionali, la patente di operatore di stazioni di radioamatore, certificato limitato di radiotelefonista e le tessere AT/BT dei dipendenti civili e militari del Ministero della Difesa).

Il documento di riconoscimento, seppur equipollente, potrebbe però non essere accettato dalle forze dell’ordine o dalla gestione di servizi pubblici in caso di accertamenti più specifici. I documenti di identità rilasciati dalle amministrazioni sono invece perfettamente sostituibili uno con l’altro. La tessera sanitaria non è invece equipollente essendo sprovvista di fotografia e neppure il permesso di soggiorno è un documento di identità, se non in casi particolari.

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