Djokovic andrà agli Australian Open senza dire se è vaccinato o no: per lui esenzione speciale

Luna Luciano

4 Gennaio 2022 - 18:11

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Non valgono per Djokovic le norme anti-Covid. Il campione di tennis andrà in Australia senza dire se è vaccinato: ha ottenuto un’esenzione speciale. È subito polemica. Ecco cosa è accaduto realmente.

Djokovic andrà agli Australian Open senza dire se è vaccinato o no: per lui esenzione speciale

Volerà fino in Australia senza dire se è ha ricevuto almeno una dose del vaccino anti-Covid. Pur con l’aumento repentino dei contagi, ha vinto Novak Djokovic e ha perso la responsabilità civile.

Il numero uno del tennis si è da sempre dimostrato scettico verso il vaccino anti-Covid e non ne ha mai fatto mistero. Eppure il serbo potrà volare fino a Melbourne, senza rivelare il proprio stato vaccinale, e giocare gli Australian Open. Tutto questo grazie a un’esenzione speciale, mentre emergono le prime proteste. Ecco cosa sta accadendo.

Djokovic agli Australian Open: perché fa tanto discutere?

Inutile nasconderlo, il tennista più vincente della storia degli Slam (a pari merito con Nadal e Federer) ha sempre mostrato di nutrire una certa simpatia per i No-vax. Da sempre dimostratosi scettico verso il vaccino anti-Covid, Djokovic potrà comunque prendere un aereo e volare a Melbourne per disputare gli Australian Open senza rivelare il proprio stato vaccinale, benché sembri chiaro quale sia la sua posizione. Infatti il campione di tennis ha sempre lasciato intendere di non essersi mai vaccinato contro il virus che da due anni è responsabile di milioni di morti.

Ad annunciare la sua partecipazione agli Australian Open è stato lo stesso Djokovic che sul proprio profilo Instagram ha condiviso in un post una sua foto con i bagagli, pronto a lasciare il caldo di Malaga, dove si stava allenando, per volare in Australia. Nella descrizione della foto il tennista ha infatti dichiarato: “Ho trascorso del tempo fantastico con i miei cari durante la pausa e oggi sto andando in Australia con un permesso di esenzione. Let’s go 2022!”.

Il campione uscente, che ha vinto ben nove volte il torneo che apre la stagione del tennis, potrà partecipare solo grazie a un’esenzione speciale concessa sia dalle autorità australiane, che richiedono la certificazione vaccinale per entrare nel Paese, sia dall’organizzazione del torneo, che ha imposto che tutti i partecipanti siano vaccinati. Un nuovo caso dove la responsabilità civile viene un’altra volta meno.

Caso Djokovic, Berruto: “spieghi l’esenzione”

È subito polemica sul caso Djokovic. La notizia che il tennista abbia ricevuto un’esenzione speciale dalle autorità australiane e dall’organizzazione del torneo, ha sollevato non poche proteste, forti le reazioni degli altri giocatori, ma non solo,

Tra le prime reazioni non è mancata quella di Mauro Berruto, responsabile Sport del Partito democratico. Severe le sue parole, dove esprime il suo disgusto per “l’ennesima furbata” per poter aggirare le regole. Le parole di biasimo sono rivolte sia a Djokovic, in quanto atleta e modello per gli appassionati di tennis, sia per gli organizzatori che “lasciano passare il messaggio che si è forti con i deboli e deboli con i forti”.

L’unico modo per poter placare la polemica, suggerisce Berruto è che il campione di Belgrado spieghi i motivi di questa esenzione, una storia “inqualificabile” da qualunque punto la si decida di guardare: “soprattutto per quello che mi aspetto io da uno sportivo” ha aggiunto Berruto. Adesso l’ex CT della Nazionale maschile di volley, auspica in una presa di posizione da parte dei colleghi di Djokovic, “da chi ha rispettato le regole”. Una risposta efficace che possa opporsi a quella che sembra essere a tutti gli effetti un’ingiustizia.

Perché è grave l’esenzione di Djokovic?

L’episodio di Djokovic e dell’esenzione speciale per poter disputare gli Australian Open non può non essere considerato un fatto grave. Questo infatti non solo crea una forte disparità con gli atleti rispettosi delle regole, ma crea un precedente.

Ogni volta che davanti a una norma stabilita per il bene della comunità, come l’obbligo vaccinale durante una pandemia, si erogano delle esenzioni speciali senza fornire alcuna giustificazione si crea un precedente a cui migliaia di persone possono appellarsi.

Eppure i vaccini, come dimostrato dai dati statistici, proteggono le persone dai sintomi più gravi del Covid. Stando al report esteso dell’Istituto superiore di sanità (ISS) risulta che per i non vaccinati il tasso di decesso è 56 volte più alto rispetto a chi è protetto con il booster. Si creerebbe un precedente che potrebbe non solo mettere in pericolo vita di chi decide di non vaccinarsi, ma anche la vita di quelle persone che per motivi di salute non può realmente vaccinarsi. Forse sarebbe realmente opportuno che Djokovic spieghi le ragioni della sua esenzione.

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