SOS Rendimenti

SOS Rendimenti

di Lorenzo Raffo

Dividendi oggi: a maggio fioriscono i rendimenti. 5 medie capitalizzazioni oltre il 6%

Lorenzo Raffo

27 aprile 2022

Dividendi oggi: a maggio fioriscono i rendimenti. 5 medie capitalizzazioni oltre il 6%

Dall’8,1% di Rcs fino al 6,7% di Banca Profilo. Il prossimo mese porterà un’ottima remunerazione per alcune “mid cap” di Piazza Affari.

Maggio riserva sempre ottimi dividendi su Borsa Italiana ed è allora il caso di fare il punto su alcuni dei titoli più munifici. I rendimenti sono stati calcolati in base alle quotazioni di chiusura di ieri 26 aprile.

RCS Mediagroup all’8,1%

0,06 euro con stacco il 16/5 e pagamento il 18/5. Il più importante gruppo media italiano ha raddoppiato il dividendo relativo all’esercizio 2021 rispetto ai 0,03 dell’anno precedente, tornando a quanto aveva pagato nel 2020 (esercizio 2019). Il rendimento alla chiusura di ieri è equivalso all’8,1%, il migliore fra quelli presi in considerazione. Ciò è dovuto a risultati in forte crescita, con ricavi in aumento del 12,9% a 846 milioni di euro, Ebitda pari a 144,5 milioni (86 milioni nel 2020), Ebit quasi triplicato a 96 e un utile netto più che raddoppiato a 72,4 milioni (31,7 milioni nel 2020). Gli scambi in Borsa del titolo non sono rilevanti e fra l’altro in calo nelle ultime sedute.

Conafi al 7,9%

0,04 euro con stacco il 9/5 e pagamento l’11/5. L’importo è nettamente superiore rispetto a quanto versato per gli esercizi 2019 e 2020. La società, specializzata in consulenza assicurativa con il passare del tempo si è concentrata nel settore dei prestiti e dei pagamenti tramite cessione del quinto. Alla quotazione di chiusura di ieri è corrisposto un rendimento del 7,9%, non influenzato dall’andamento del titolo da gennaio in poi. Si noti però che gli scambi sono molto bassi.

IGD al 7,7%

0,35 euro con stacco il 9/5 e pagamento l’11/5. Si tratta di un importo più significativo rispetto agli altri e la società ha di recente ricordato che l’ammontare complessivo del dividendo proposto supera significativamente la stessa guidance per il 2022 tra 25 e 30 centesimi, presentata nel piano triennale al 2024. I 35 centesimi di euro rappresentano la somma di 0,287588 relativi alla quota maturata nel perimetro Siiq (Società di investimento immobiliare quotata) e di 0,062412 cent derivanti dalle riserve liberatesi in occasione di un’operazione di dismissione di 5 ipermercati e un supermercato. Il rendimento lordo si attesta al 7,7%, in contrazione rispetto alle previsioni di marzo, a causa di un forte rimbalzo del titolo, che nell’ultimo mese ha messo a segno un +7,4%. Abbastanza significativi gli scambi su Borsa Italiana.

Dea Capital al 7,7%

0,1 euro con stacco il 23/5 e pagamento il 25/5. È lo stesso importo dell’esercizio 2020, mentre risulta inferiore rispetto a quelli degli anni precedenti. Con uno rendimento al 7,7% si ha un risultato leggermente minore in confronto al recente passato. Da notare che la società l’ha definito “dividendo straordinario”. Va segnalato che secondo Il Sole 24 Ore, i risultati raggiunti nel corso degli ultimi anni da Dea Capital hanno attirato l’attenzione di alcuni operatori americani, interessati ad entrare nel mercato europeo, considerando il fatto che è presente non solo in Italia ma anche in Francia e Germania. Circolano in proposito due ipotesi: una consisterebbe nella vendita a un leader internazionale e l’altra nella ricerca di un partner. Un certo appeal sul titolo – in realtà non ancora manifestatosi in maniera significativa – deriva quindi non solo dal rendimento ma anche da eventuali merger intesi ad accrescerne il peso a livello estero.

Banca profilo al 6,7%

0,015 euro con stacco il 2/5 e pagamento il 4/5. C’è da sottolineare però che lo scorso anno la banca versò due importi – ad aprile e novembre – con un totale di 0,034 euro e uno yield di oltre il 15%. In realtà la seconda rata fu un acconto sul dividendo relativo appunto all’esercizio 2021. Ai 0,2245 euro di quotazione corrisponde per la parte in saldo uno yield del 6,7% lordo. I margini per innalzarlo con acquisti su eventuali debolezze appaiono trascurabili, seppur la volatilità annua si collochi sul 28%. I tempi che separano dallo stacco sono infatti troppo corti. Congrui gli scambi.

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