Dipendenti pubblici, le nuove regole per il ritorno al lavoro

Teresa Maddonni

12 Ottobre 2021 - 18:48

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Ufficiali le linee guida e il decreto Brunetta per il rientro in presenza dei dipendenti pubblici. Nuove regole per la PA su orari, green pass, controlli e smart working operative dal 15 ottobre.

Dipendenti pubblici, le nuove regole per il ritorno al lavoro

Per il rientro al lavoro in presenza dei dipendenti pubblici dal 15 ottobre con tanto di green pass arrivano le linee guida con Dpcm e il decreto del ministro della PA Renato Brunetta. I due provvedimenti sono stati annunciati con entusiasmo dallo stesso titolare di palazzo Vidoni.

Si tratta delle nuove regole che vanno a disciplinare il rientro in ufficio e quindi smart working, orari, turni, ma anche il green pass.

Le nuove regole di Brunetta dal 15 ottobre si applicano, almeno per lo smart working, in via provvisoria in attesa dell’introduzione della disciplina specifica con il rinnovo del contratto degli statali che dovrebbe partire dalle Funzioni Centrali già da dicembre.

Le linee guida e il decreto di Brunetta per il rientro al lavoro in presenza dei dipendenti pubblici definiscono anche le regole sui controlli dei green pass. Vediamo nel dettaglio quali sono.

Dipendenti pubblici: le nuove regole di Brunetta per il ritorno in presenza

I dipendenti pubblici torneranno presto al lavoro in presenza, abbandonando lo smart working, secondo le nuove regole che Brunetta ha definito con decreto e con specifiche linee guida. I due provvedimenti per il rientro al lavoro degli statali sono stati annunciati sul sito del ministero. Con la firma di Draghi al Dpcm contenenti le linee guida per green pass e controlli nella PA, Brunetta ha dichiarato:

“Con le linee guida sul green pass, adottate oggi dal Presidente Draghi con Dpcm, e con il mio decreto sul rientro in presenza, si completa la cornice per garantire dal 15 ottobre il ritorno della Pubblica amministrazione alla sua piena operatività, a partire dagli sportelli e dal back office. Grazie alle vaccinazioni l’Italia recupera una nuova normalità, fatta di relazione, innovazione ed efficienza dei servizi a cittadini e imprese.”

E ha concluso:

“Il rinnovo dei contratti, le assunzioni e la definizione dei Piani integrati di attività e organizzazione (Piao) saranno altra linfa per rafforzare la capacità amministrativa e concretizzare il percorso di riforme e di investimenti avviato con il Pnrr”

Con le nuove regole il lavoro a distanza diventa un’eccezione perché l’obiettivo primario è rafforzare l’efficienza dei servizi che i dipendenti pubblici devono garantire.

Una prima modifica alle regole definite per lo smart working in emergenza è arrivata qualche mese fa con il decreto Proroghe di aprile (n.56/2021) che ha eliminato la soglia del 50% per il ricorso al lavoro agile fino al 31 dicembre 2021, ma prevedendo comunque la procedura semplificata, che dal 15 ottobre viene meno.

Il nuovo decreto Brunetta che si accompagna alle linee guida per green pass e controlli, stabilisce, secondo quanto anticipa il Dipartimento, che per lo smart working si torni al regime pre-pandemia “nelle more della regolazione del lavoro agile nel contratto collettivo nazionale, che è in avanzato stato di trattativa, e dell’adozione del Piano integrato di attività e organizzazione (Piao).”

Lo smart working dal 15 ottobre dovrà essere garantito il rispetto delle seguenti condizioni:

  • l’invarianza dei servizi resi all’utenza;
  • un’adeguata rotazione del personale autorizzato alla prestazione di lavoro agile, assicurando comunque la prevalenza per ciascun lavoratore del lavoro in presenza;
  • l’assoluta riservatezza dei dati e delle informazioni trattati durante lo svolgimento del lavoro agile;
  • un piano di smaltimento del lavoro arretrato se accumulato;
  • la fornitura di idonea dotazione tecnologica al lavoratore;
  • il prevalente svolgimento in presenza della prestazione lavorativa dei soggetti titolari di funzioni di coordinamento e controllo, dei dirigenti e dei responsabili dei procedimenti;
  • la rotazione del personale in presenza se richiesto dalle misure di carattere sanitario.

E aggiungono dal ministero:

“Sono fatti salvi gli accordi individuali per il lavoro agile stipulati pre-pandemia secondo la “legge Madia” n. 81/2017, che rispettino le condizioni sopra esposte o che vi si adeguino.”

Proprio in merito al rientro in ufficio dei dipendenti pubblici il decreto stabilisce che i mobility manager aziendali delle PA dovranno elaborare piani di mobilità per evitare sovraffollamenti sui mezzi pubblici e agevolare gli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente. Questi lavoreranno in accordo con i mobility manager d’area degli Enti locali.

Rientro al lavoro dipendenti pubblici: linee guida su green pass e controlli

Le linee guida sul green pass e i controlli disciplinano in modo chiaro il rientro al lavoro dei dipendenti pubblici dal prossimo 15 ottobre.

I ministri per la PA Renato Brunetta e della Salute, Roberto Speranza “hanno messo a punto le linee guida operative per fornire alle oltre 32.000 amministrazioni pubbliche italiane le indicazioni per un omogeneo svolgimento delle attività di verifica e controllo del possesso del green pass”.

Le linee guida, recepite da Draghi con Dpcm, stabiliscono che:

  • i dipendenti e qualsiasi altro soggetto che intenda entrare in un ufficio pubblico deve essere munito di green pass dal prossimo 15 ottobre. Sono esclusi dall’obbligo gli utenti;
  • non sono consentite deroghe;
  • il possesso del green pass non fa venire meno gli obblighi di isolamento e di comunicazione a cui è tenuto chi dovesse contrarre il Covid-19 o trovarsi in quarantena;
  • non devono presentare il green pass gli esenti dalla campagna vaccinale sulla base d’idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del ministero della Salute.

L’obbligo di green pass si estende quindi, specificano le linee guida anche a:

  • visitatori che dovessero accedere a qualunque altro titolo (ad esempio per lo svolgimento di una riunione o di un incontro, congresso o altro) dovranno, invece, essere muniti della certificazione verde ed esibirla su richiesta;
  • qualsiasi lavoratore che si rechi in un ufficio per svolgere un’attività propria o per conto del suo datore di lavoro (gli addetti alla manutenzione, rifornimento distributori, ristorazione ecc.).

Le linee guida, come già il decreto n.127/2021 che ha introdotto l’obbligo di green pass per i dipendenti pubblici dal 15 ottobre, stabiliscono che ciascuna amministrazione è autonoma nell’organizzare i controlli.

Si chiede un sistema di controllo che non determini ritardi e infatti alle amministrazioni pubbliche verranno fornite applicazioni e piattaforme volte a facilitare il controllo automatizzato.

I controlli sul green pass possono essere svolti:

  • all’accesso della struttura;
  • o a campione in misura non inferiore al 20% del personale presente in servizio e con un criterio di rotazione;
  • o a tappeto.

Per esigenze di programmazione e organizzazione i lavoratori saranno tenuti a comunicare il possesso del green pass con un preavviso necessario a soddisfare la necessità di un’efficace programmazione del lavoro.

Come già ha stabilito il decreto n.127/2021, e come le linee guida ribadiscono, i dipendenti pubblici senza green pass saranno allontanati dal luogo di lavoro e verranno considerati assenti ingiustificati senza stipendio fino alla presentazione della certificazione verde.

Scheda decreto Brunetta
Decreto per il rientro al lavoro dei dipendenti pubblici
Scheda linee guida Brunetta
Regole green pass e controlli

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