Denuncia per aggressione: come si fa, a chi rivolgersi e conseguenze

Isabella Policarpio

21/01/2019

28/03/2019 - 08:44

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Chi ha subito un’aggressione può rivolgersi alla Polizia giudiziaria o al pubblico ministero, facendo iniziare le indagini per la ricerca del colpevole. Ecco i passaggi da seguire per denunciare.

Denuncia per aggressione: come si fa, a chi rivolgersi e conseguenze

La denuncia per aggressione, come ogni tipo di denuncia, è un importante strumento di collaborazione tra i cittadini e lo Stato in quanto permette alle Forze di polizia e alla magistratura di perseguire chi ha commesso il reato in questione.

Dunque, chi ha subito un’aggressione, dopo essersi accertato che il fatto configuri concretamente la fattispecie di delitto di lesione personale, può rivolgersi agli uffici delle Forze dell’ordine (questure, Polizia postale, Arma dei carabinieri), descrivere il fatto e dare impulso alle indagini.

Se le indagini confermano quanto denunciato, il colpevole subirà un processo e le relative conseguenze in caso di sentenza di condanna.

Aggressione: delitto di lesione personale

Prima di procedere con l’atto di denuncia per aggressione, occorre essere certi di aver subito una condotta ascrivibile al delitto di lesione personale. Il reato in questione è disciplinato dall’articolo 582 del Codice Penale, e si verifica quando un soggetto commette delle lesioni personali su un terzo cagionandogli dei danni dai quali derivano una malattia fisica o psicologica.

L’articolo in questione opera una distinzione:

  • se il danno cagionato dalle lesioni è guaribile in meno di 20 giorni, il reato è perseguibile a querela;
  • se il danno cagionato dalle lesioni è guaribile in più di 20 giorni, il reato è perseguibile tramite denuncia.

La lesione personale è un delitto a forma libera, significa che che può essere commesso con qualsiasi tipo di condotta, anche omissiva quando sussiste in capo all’agente un obbligo giuridico di impedire l’evento.

Ora che abbiamo chiarito cosa si intende per “aggressione” ai fini della legge italiana, se ritieni di essere stato vittima di questo reato ti indicheremo come reagire davanti alle Autorità, in entrambe le ipotesi.

A chi rivolgersi

Chi è vittima di una aggressione può portare a conoscenza delle autorità il fatto in diversi modi, a seconda della gravità dei danni riportati.

Infatti, la vittima può procedere o con l’atto di denuncia o con una querela, a seconda che le lesioni personali abbiano provocato un danno guaribile in più o in meno di 20 giorni.

Facciamo chiarezza. La vittima deve procedere con la denuncia quando il fatto commesso è più grave, tale da aver provocato dei danni psicologici, mentali o fisici per i quali occorre una convalescenza superiore a 20 giorni per la completa gaurigione.

In tali casi, la vittima può sporgere denuncia recandosi in uno degli uffici delle Forze dell’ordine. Qui occorrerà compilare l’apposito modulo, indicando tutti gli elementi del fatto il più dettagliatamente possibile. Gli anziani ed i portatori di handicap con difficoltà motorie possono richiedere il servizio di denuncia a domicilio chiamando il 113. La denuncia non è sottoposta ad alcun limite temporale e può essere presentata sia in forma scritta che orale (l’ufficiale in servizio si occuperà di raccogliere le informazioni in un verbale).

Per ulteriori dettagli sulle modalità di presentazione della denuncia consigliamo la lettura del nostro articolo di approfondimento su come fare una denuncia.

Invece, se l’aggressione provoca delle lesioni guaribili in 20 giorni, la vittima dovrà presentare un atto di querela presso uno degli uffici delle Forze dell’ordine, entro 3 mesi dal fatto. Nel dettaglio, la querela per aggressione potrà essere presentata al pubblico ministero, alla polizia giudiziaria (quindi presso una stazione dei Carabinieri o un commissariato di Polizia) o all’ufficio consolare (ma solo se si risiede all’estero).

L’atto di querela deve contenere:

  • la descrizione del fatto;
  • eventuali notizie circa l’autore;
  • eventuali prove;
  • la chiara manifestazione di volontà del querelante perché il colpevole sia punito;
  • la sottoscrizione del querelante o del suo avvocato.

Le conseguenze della denuncia/querela

Dopo aver sporto la denuncia o la querela, indicando tutte le informazioni a disposizione necessarie a circostanziare il fatto, le Forze dell’ordine si mettono in moto per indagare sulla veridicità dell’accusa.
Quindi, le Forze dell’ordine, guidate dal pubblico ministero, devono verificare se il reato che è stato denunciato dalla vittima esiste, cercare eventuali prove e perseguire i colpevoli. Le indagini hanno una durata di 6 mesi, prolungabili quando ci sono particolari difficoltà.

Al colpevole verrà notificato un atto che comunica la conclusione delle indagini e l’intenzione di aprire un processo. In caso di sentenza di condanna, la pena per il delitto di lesione personale ex 582 è la reclusione da 6 mesi a 3 anni. La valutazione spetta al giudice di merito che decide la pena in base alla gravità delle lesioni, alle modalità in cui si è svolta l’aggressione e al movente del reo, per esempio se spinto da odio razziale o altre ragioni di stampo discriminatorio.

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# Reato

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