Decreto flussi 2022: raddoppiato il numero di posti per l’ingresso di lavoratori stranieri

Simone Micocci

17/12/2021

17/12/2021 - 11:31

condividi

Decreto flussi 2022: 81 mila ingressi autorizzati per il prossimo anno. Ma la Lega non è d’accordo.

Decreto flussi 2022: raddoppiato il numero di posti per l’ingresso di lavoratori stranieri

Ci sono novità per il Decreto flussi 2022, il provvedimento con il quale il Governo italiano stabilisce ogni anno quali sono le quote d’ingresso dei cittadini stranieri non comunitari che possono entrare in Italia per motivi di lavoro subordinato, autonomo e stagionale.

Il Decreto flussi, quindi, ricopre particolare importanza nell’ambito dell’assunzione degli stranieri, in quanto è questo che determinerà il numero d’ingressi possibili nel nostro Paese.

Provvedimento dove solitamente vengono tra l’altro previste quote privilegiate per i cittadini di quegli Stati che proprio con l’Italia hanno sottoscritto degli accordi di riammissione, nonché per i cittadini di origine italiana che sono iscritti in apposite liste che vengono tenute presso tutte le rappresentanze diplomatiche o consolari italiane all’estero. Parimenti, possono anche esserci delle limitazioni che solitamente interessano quei Paesi che non collaborano nella lotta all’immigrazione clandestina e alla riammissione degli espulsi.

Ebbene, stanno emergendo i primi dettagli, specialmente sul numero d’ingressi autorizzati, per il Decreto flussi 2022. Ecco, dunque, tutte le indiscrezioni che interessano coloro che vogliono trasferirsi per lavorare in Italia.

Decreto flussi 2022: le indiscrezioni sul provvedimento utile per chi vuole lavorare in Italia

Il Governo sta lavorando al testo del Decreto flussi per il 2022, ma - come spesso accade ultimamente - non c’è un accordo condiviso da parte della maggioranza. Specialmente la Lega, infatti, si sta opponendo al testo in quanto quest’anno il numero d’ingressi consentiti è più che raddoppiato.

Nel dettaglio, il Governo ha accolto le richieste avanzate dagli imprenditori, i quali da tempo denunciano la mancanza di manodopera qualificata nonché di persone che sono disposte a svolgere mansioni più pesanti. Si pensi, ad esempio, alle aziende di trasporti che ormai guardano sempre più all’Est Europa per il reclutamento di personale qualificato, così come per i bracciante nell’agricoltura dove la presenza di stranieri è sempre maggiore.

Nel dettaglio, le imprese hanno chiesto al Governo un Decreto flussi con numeri monstre, almeno 100 mila nuovi ingressi. Molti meno quelli che dovrebbero essere autorizzati dal Governo, ma comunque superiori a quanto già fatto negli anni scorsi.

Indiscrezioni, infatti, ci dicono che il Decreto flussi per il 2022 autorizzerà 81 mila nuovi ingressi per lavoro. Di questi, 36 mila dovrebbero essere sufficienti per coprire le necessità di lavoratori subordinati, mentre i restanti 45 mila dovrebbero bastare per la copertura degli impieghi stagionali.

Si tratta comunque di un segno di rottura rispetto al passato: basti guardare agli ultimi sei anni, quando tra nuovi ingressi e regolarizzazioni i posti autorizzati erano stati appena 31 mila. Il dato, quindi, è più che raddoppiato e la conferma la avremo nelle prossime ore visto che la firma sul decreto da parte della Presidenza del Consiglio dovrebbe arrivare al più presto.

Il Decreto flussi 2022 non convince tutti

Come anticipato, da parte delle imprese c’è la richiesta a un numero maggiore di posti. D’altronde, è vero che 81 mila posti sono molti di più rispetto a quelli autorizzati negli anni scorsi, ma è anche vero che siamo sotto i 100 mila addetti previsti dal leader nazionale delle costruzioni WeBuild per portare a termine tutti i progetti finanziati dal PNRR. E anche Coldiretti e Confimi Industria chiedono un numero più alto, specialmente per la quota riconosciuta per il lavoro stagionale.

In particolare, i settori più bisognosi sono quello della logistica, l’edilizia e il turistico-alberghiero; ma questi dovranno accontentarsi in quanto il Governo fa sapere di non essere disposto ad alzare ancora l’asticella. Semmai ci sarà un secondo Decreto Flussi per il 2023 con lo stesso numero di posti, ma per quest’anno tanto basta.

Anche perché nella maggioranza non tutti sono d’accordo: è il caso della Lega che sta spingendo, al contrario, per ridurre il numero di posti autorizzati. Anche in questo caso, però, le richieste non dovrebbero andare a buon fine.

Il Decreto flussi, dunque, resterà di 81 mila posti e nei prossimi giorni, al più tardi entro il fine settimana prossimo, arriverà l’ufficialità.

Argomenti

# Italia
# Lavoro

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO