Dal 1° luglio obbligo mascherina all’aperto: multe fino a €3.000, ecco dove

Fiammetta Rubini

1 Luglio 2020 - 09:25

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Mascherine, dal 1° luglio cambiano le regole in Lombardia: Fontana ha firmato un’ordinanza che stabilisce l’obbligo di indossarla anche all’aperto. Multe fino a 3.000 euro per chi trasgredisce.

Dal 1° luglio obbligo mascherina all’aperto: multe fino a €3.000, ecco dove

Obbligo di mascherina anche all’aperto e multa salata per i trasgressori: è il provvedimento in vigore dal 1° luglio in Lombardia, dove a partire da oggi cambiano le regole anti-contagio. La misura è contenuta nell’ordinanza firmata dal presidente della Regione Attilio Fontana. Ecco le cose da sapere.

Mascherina obbligatoria: nuove regole dal 1° luglio

Secondo quanto stabilito nell’ordinanza n. 573 del 29 giugno 2020, la Regione Lombardia obbliga all’utilizzo della mascherina o di altre protezioni ogni volta che si esce di casa.

Nel testo si legge infatti che è previsto l’utilizzo della mascherina o, in alternativa, di qualunque indumento a copertura di naso e bocca, contestualmente a una puntuale disinfezione delle mani. In ogni attività sociale esterna deve essere comunque mantenuta la distanza di sicurezza interpersonale di almeno 1 metro.

Non sono obbligati a usare la mascherina i bambini sotto i 6 anni e i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina e i loro accompagnatori. Esonerato anche chi svolge intensa attività motoria e sportiva, ma solo durante l’attività fisica. Ciò significa che è obbligatorio indossare la mascherina prima di iniziare e quando si termina l’attività fisica, e mantenere il distanziamento sociale.

Le disposizioni dell’ordinanza si applicano dal 1 luglio fino al 14 luglio 2020.

Obbligo mascherina anche per andare a ballare

Anche quando dal 10 luglio riapriranno le discoteche e le sale da ballo in Lombardia sarà obbligatorio, tanto per il personale quanto per i clienti, indossare la mascherina.

Il mancato rispetto delle misure di cui alla presente ordinanza è sanzionato secondo quanto previsto dall’art. 2 del decreto-legge n. 33/2020. Chi viola la norma rischia quindi una sanzione amministrativa che va dai 400 ai 3.000 euro.

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