Startup Act

Startup Act

di Cristina Crupi

Da startup a pmi innovative: requisiti e percorso

Cristina Crupi

1 aprile 2022

Da startup a pmi innovative: requisiti e percorso

Il 2022 sarà l’anno delle Pmi e le piccole e medie imprese innovative saranno le protagoniste dell’economia, dopo aver resistito alla crisi e aver dimostrato un grande livello di resilienza.

Si dice che il 2022 sarà l’anno delle Pmi. Sì, per tanti motivi che scopriremo a brevissimo ma anche perché nel 2022 le piccole e medie imprese innovative saranno sempre più protagoniste della nostra economia. Il 2021 è stato un anno importante non soltanto per le startupma anche per le Pmi, che hanno saputo resistere alla crisi dimostrando un elevato livello di resilienza e, secondo molti analisti, nel 2022 recupereranno i livelli di attività e di redditività pre-pandemici.

Le proiezioni per l’economia italiana riportate dal Bollettino Economico di Banca d’Italia sono favorevoli. In media, infatti, si stima una crescita del Pil del 3,8% nel 2022, del 2,5% nel 2023 e dell’1,7% nel 2024. A contribuire sono certamente le misure di stimolo finanziario messe in campo con il bilancio nazionale e con i fondi europei previsti nel Pnrr, che sosterrebbero l’attività economica per circa 5 punti cumulati nel quadriennio 2021-2024. Un triennio che dovrebbe vedere anche una diminuzione del tasso di disoccupazione (dal 9,4% al 8,7%), una diminuzione del tasso di inflazione (-1,6%), dei prezzi e un ritorno ai consumi pari a quello pre-Covid.

Fari ben puntati, dunque, sulle Pmi di casa! Ma come si diventa Pmi Innovative? Andiamo a vedere.
Questa tipologia di impresa viene inquadrata e definita per la prima volta nel 2015 con il D.L. 24 gennaio 2015 n. 3 (cd. Investment Compact). Il legislatore con questa normativa ha determinato una distinzione netta tra startup e Pmi innovativa, due tipologie di impresa con caratteristiche simili ma con valori di fatturato differenti.

Per essere Pmi è necessario possedere alcuni requisiti oggettivi ovvero:

  • essere costituita come società di capitali, anche in forma cooperativa;
  • avere sede in Italia o in uno degli Stati membri dell’Unione europea;
  • disporre della certificazione dell’ultimo bilancio e dell’eventuale bilancio consolidato (sono quindi escluse le società di nuova costituzione);
  • non avere azioni quotate in un mercato regolamentato;
  • non avere un fatturato annuale superiore a 50 milioni di euro e non avere più di 250 dipendenti;
  • non essere iscritta nella sezione speciale per le startup innovative.
    Naturalmente le Pmi devono possedere anche i cd. requisiti soggettivi, ovvero di innovatività dell’impresa. In particolare almeno due dei seguenti:
  • sostenere spese in ricerca e sviluppo pari ad almeno il 3% del maggior valore tra fatturato e costo della produzione;
  • impiegare personale altamente qualificato, con almeno 1/3 con laurea magistrale;
  • essere titolare, depositaria o licenziataria di un brevetto o di un software registrato.
    Alcun requisiti sono uguali a quelli per le startup innovative ma le principali differenze sono relative all’età e al fatturato della società. Una Pmi ha più di 5 anni di attività e un fatturato superiore a 5 milioni di euro.
    Si può prendere lo status di Pmi innovativa direttamente oppure al termine del percorso di startup, dopo quindi 5 anni di iscrizione nella Sezione Speciale del Registro delle Imprese dedicata alle startup innovative.

Le startup che, quindi, superano i 5 milioni di fatturato, i 60 mesi dalla costituzione oppure per altri motivi perdono di uno dei requisiti costitutivi di startup innovativa ma mantengono comunque il carattere innovativo dei propri prodotti o servizi i di possono effettuare il cd. passaggio in continuità e trasformarsi quindi in Pmi innovative.

In questo modo possono mantenere tutti i benefici e le agevolazioni fiscali previste per le startup perché rappresentano il secondo stadio evolutivo del percorso di crescita delle aziende ad alto valore innovativo e tecnologico che il legislatore intende chiaramente sostenere e supportare in tutte le fasi.

Ma attenzione, perchè per effettuare il passaggio in continuità sarà necessaria la cancellazione dalla Sezione Speciale delle startup innovative, che potrà essere chiesta in qualsiasi momento dal legale rappresentante, per poi chiedere subito dopo l’iscrizione alla Sezione Speciale delle Pmi innovative. Sarà poi necessario trasmettere telematicamente alla Camera di Commercio territorialmente competente una dichiarazione di autocertificazione di possesso dei requisiti sopra elencati.

Cristina Crupi

Avvocato specializzata in diritto societario, esperta di startup, PMI e innovazione. È autrice del “Codice delle Startup” e del “Codice delle PMI”.

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