Covid: la variante sudafricana mette a rischio l’estate?

Antonio Cosenza

6 Aprile 2021 - 13:36

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Secondo gli esperti ci sono buone possibilità che la variante inglese diventi predominante sul nostro territorio; in tal caso basterà accelerare sulle vaccinazioni per avere un’estate più tranquilla. Discorso differente nel caso in cui fosse la sudafricana ad essere la più diffusa.

Covid: la variante sudafricana mette a rischio l’estate?

Sull’estate 2021 aleggia lo spettro della variante sudafricana del virus.

Da settimane ci chiediamo che vacanze estive ci aspettano: gli italiani sembrano essere piuttosto ottimisti a riguardo, come conferma il boom di prenotazioni per le case vacanze, ma gli esperti per il momento preferiscono non sbilanciarsi sul tema delle riaperture.

Quanto successo la scorsa estate, con frequenti assembramenti che secondo gli esperti sono stati da innesco per la seconda ondata del Covid, non dovrà ripetersi: per questo motivo il Governo ritiene che solamente ad alcune condizioni si potrà riaprire. Gli scenari sono diversi e ne ha parlato Paolo Bonanni, ordinario di Igiene all’Università di Firenze, al Messaggero.

Ci sono buone possibilità che possa essere un’estate il più possibile “normale” ma c’è una variante che spaventa gli esperti.

Estate 2021: lo scenario più ottimistico

Per rispondere alla domanda su che estate sarà quella che ci aspetta tra qualche mese dovremo come prima cosa vedere quale sarà l’andamento della campagna vaccinazioni.

Ad oggi sono 10 milioni gli italiani che hanno ricevuto almeno la prima dose del vaccino e a questi se ne aggiungono altri 5 milioni che - secondo gli esperti - sono immuni per aver contratto il coronavirus inconsapevolmente. L’obiettivo è di arrivare a vaccinare almeno altre 20 milioni di persone, così da avere almeno il 50% della popolazione immunizzata. Questo prima dell’estate, così da poter allentare le restrizioni per le vacanze.

D’altronde quando successo in Gran Bretagna dimostra che la strada delle vaccinazioni è la sola efficace per contrastare definitivamente il virus: qui, infatti, più di 30 milioni di persone hanno già ricevuto la prima dose del vaccino, tant’è che il numero dei contagi è calato vorticosamente (e uscirà dal lockdown dal 12 aprile).

L’Italia, quindi, dovrà affrettare le vaccinazioni se vuole che le vacanze estive (per le quali è possibile richiedere anche il bonus) non siano a rischio. A tal proposito, sarà molto importante il ruolo ricoperto da quello che dovrebbe chiamarsi pass-vaccinale, ossia quel documento che - sulla base delle indicazioni che arrivano dall’Unione Europea - verrà consegnato a tutti i vaccinati, così da far riprendere, con le dovute limitazioni, viaggi aerei e in treno a lunga percorrenza.

Il Governo conta comunque di riuscire a raggiungere gli obiettivi prefissati in merito alla campagna vaccinazioni e per questo motivo confida in un’estate che pur non essendo di “libera tutti” consentirà almeno di viaggiare in sicurezza.

Ma attenzione, perché secondo Bonanni questo è lo scenario più ottimistico: ce n’è un altro, invece, che se dovesse concretizzarsi metterebbe a rischio le riaperture programmate per il periodo estivo.

Estate 2021: lo scenario peggiore

C’è una seconda ipotesi riguardante cosa potrebbe succedere in estate ed è molto peggiore rispetto a quella che abbiamo appena descritto. Come spiegato da Paolo Bonanni c’è il rischio che possa “diventare predominante sul territorio una variante finora poco coperta dalla vaccinazione”, come ad esempio quella sudafricana.

Un’ipotesi che secondo Bonanni metterebbe in serio rischio la nostra estate: questo perché in quel caso continueremo ad avere un numero di casi troppo elevato e quindi cambierebbe poco rispetto a come siamo adesso.

Uno scenario che impedirebbe al Governo di riaprire con danni al turismo inquantificabili. La speranza è che questo non si concretizzi ma che piuttosto sarà il primo scenario quello in cui ci ritroveremo, dove appunto sarà la variante inglese ad essere diventata predominante (ipotesi comunque più plausibile) e l’Italia nel frattempo sia riuscita ad accelerare sulle vaccinazioni, così da avere un numero di casi “talmente basso da permetterci di riaprire alla libera circolazione”.

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