Covid, tegola OMS: il picco deve ancora arrivare, pandemia accelera

Fiammetta Rubini

08/07/2020

08/07/2020 - 16:32

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L’OMS avverte che la pandemia sta accelerando e dobbiamo ancora vedere il picco. In un solo weekend raggiunti i contagi registrati in 3 mesi.

La pandemia sta accelerando e il picco non è ancora stato raggiunto: suonano come una condanna le parole del direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus nella conferenza stampa del 7 luglio a Ginevra.

Solo nell’ultimo fine settimana abbiamo visto più di 400.000 casi in tutto il mondo, un numero allarmante se consideriamo che ci sono voluti 3 mesi perché il mondo raggiungesse 400.000 contagi. Finora il coronavirus ha colpito 11,4 milioni di persone e uccise 535.000. Diversi Paesi, tra cui USA, Bulgaria e Iran, hanno raggiunto il record di casi proprio in questi giorni.

Insomma, se l’inizio dell’estate, il calo dei contagi, lo svuotamento delle terapie intensive e la riapertura di attività e confini ci avevano illusi che il virus si stesse indebolendo e la vita stesse tornando alla normalità, è bene ricredersi. Come aveva già avvertito l’OMS nell’ultima conferenza stampa, non ci sono ragioni valide per abbassare la guardia perché il peggio deve ancora venire.

OMS: pandemia accelera, nuovi picchi in arrivo

Se diamo uno sguardo alla situazione Covid-19 nel mondo, ci accorgiamo come il numero dei casi sia in aumento in tutti i continenti. Non sorprende che in molte zone in cui sono stati scoperti cluster e nuovi focolai, sia stato reintrodotto il lockdown.

“Mentre il numero di decessi sembra essersi stabilizzato a livello globale, con alcuni Paesi che hanno fatto progressi significativi nel ridurre i morti, in altri questi sono ancora in aumento”, ha detto il capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. “Diciamo da molto tempo, anche da quando la pandemia era nelle prime fasi, che questo virus è molto pericoloso; non a caso lo abbiamo definito molte volte ’nemico numero uno’. Ha combinazioni pericolose, si muove velocemente e uccide”, ha continuato. “Ed è per questo che eravamo preoccupati e avvertivamo continuamente il mondo”.

La scorsa settimana 239 scienziati hanno scritto una lettera aperta all’OMS per chiedere che vengano definite nuove linee guida alla luce della scoperta che il coronavirus si diffonde e resta nell’aria.

L’OMS sta anche rimettendo in discussione le certezze sull’origine della pandemia. Tedros ha annunciato che un team di esperti OMS andrà in Cina per identificare la fonte zoonotica della malattia e scoprire di più sul salto di specie del virus.

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