Covid, singola dose AstraZeneca o Pfizer riduce il tasso d’infezione del 65%

Mario D’Angelo

24/04/2021

24/04/2021 - 23:19

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Lo studio effettuato su oltre 370.000 persone vaccinate nel Regno Unito.

Covid, singola dose AstraZeneca o Pfizer riduce il tasso d’infezione del 65%

Nuovo studio sugli effetti dei vaccini anti Covid Pfizer/BioNTech e Oxford/AstraZeneca a distanza di 21 giorni dalla prima dose. Secondo i ricercatori britannici, l’efficacia dei due vaccini - uno a mRNA, l’altro a vettore virale - sarebbe identica.

La ricerca è parte di un progetto di monitoraggio permanente sui vaccini anti Covid-19 realizzato dalla stessa Università di Oxford, Ufficio Nazionale di Statistica del Regno Unito e il Dipartimento della Salute del Regno Unito.

Si tratta di risultati molto importanti, perché per la prima volta dimostrano la forza della protezione offerta dai vaccini nel mondo reale.

Efficacia di singole dosi AstraZeneca e Pfizer è la stessa

Basterebbe una singola dose di vaccino AstraZeneca o Pfizer a ridurre drasticamente il rischio di venire infettati dal coronavirus per gli adulti di tutte le età, afferma lo studio condotto dai ricercatori.

Gli scienziati britannici hanno analizzato 1,6 milioni di tamponi presi da 373.402 persone vaccinate fra dicembre 2020 e aprile 2021. Dall’analisi, è stato concluso che a 21 giorni dalla prima dose, la possibilità di venire contagiati si riduce del 65%.

A tre settimane da quando si riceve la prima dose, le infezioni sintomatiche crollano del 74%, mentre quelle asintomatiche calano del 57%.

La seconda dose di vaccino Pfizer riduce il tasso d’infezione del 70% (del 90% per i casi sintomatici e del 49% per i casi asintomatici). Poiché la vaccinazione con l’AstraZeneca (poi rinonimato Vaxzevria) è iniziata dopo, è ancora troppo presto per giudicare gli effetti dell’inoculazione della seconda dose del vaccino anglo-svedese.

Pfizer e AstraZeneca, lo studio: risposta immunitaria forte nel 95% dei casi

Gli scienziati hanno detto che i risultati dello studio supportano la decisione del governo britannico di cominciare a vaccinare i più anziani e le persone più fragili: “Non ci sono prove che i vaccini siano meno efficaci per gli adulti più anziani o per coloro che hanno malattie gravi o durature”.

Leggermente diverso il comportamento degli anticorpi per i due vaccini Pfizer e AstraZeneca. Nel primo caso, il livello di anticorpi cresceva rapidamente, per poi calare agli stessi livelli del secondo, soprattutto negli anziani. Una forte risposta immunitaria, comunque, è stata raggiunta dal 95% delle persone.

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