Covid, la quarta ondata è inevitabile: il monito del virologo

Martino Grassi

11 Aprile 2021 - 20:07

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Se la vaccinazione procederà con questo ritmo l’Italia rischia di andare incontro ad un’inevitabile quarta ondata. È questo il monito di Ivan Gentile, direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali dell’Università Federico II

Covid, la quarta ondata è inevitabile: il monito del virologo

A causa della scarsità dei vaccini, la quarta ondata sarà inevitabile. È questo l’allarme lanciato da Ivan Gentile, direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali dell’Università Federico II di Napoli e virologo al II Policlinico partenopeo all’Ansa.

Sebbene da nord a sud del Paese la campagna di vaccinazione comincia ad ingranare, l’obiettivo di 500 mila dosi al giorno che si è prefissato il generale Figliuolo sembra essere ancora lontano. Nelle ultime 24 ore infatti sono state somministrate solamente 273mila dosi, facendo segnare un incremento di 50mila iniezioni rispetto alla scorsa settimana.

Covid, con pochi vaccini la quarta ondata è inevitabile

“A novembre e a marzo la seconda e la terza ondata sono state terribili. Per la quarta dipenderà da quanto avremo immunizzato, se riusciremo a sfruttare questi mesi andremo meglio, altrimenti saremo punto e capo. E con il ritmo attuale delle vaccinazioni non so se riusciremo a frenare la quarta ondata”. È questa la poco confortante previsione di Gentile.

L’esperto precisa poi che “tutto dipenderà da quanto vaccineremo la prossima estate, ma mancano le dosi”. Diverse Regioni italiane, come il Veneto, il Lazio o la Campania hanno infatti affermato di essere in grado di aumentare il ritmo delle vaccinazioni, ma che tuttavia non dispongono del numero di dosi sufficiente per attuare l’accelerata.

L’unica soluzione per arrestare la corsa del coronavirus è quella di “coprire subito gli anziani sopra i 60 anni e le persone fragili e l’ordinanza nazionale di ieri va nella giusta direzione, ma servono le dosi. Al Policlinico vacciniamo dal 2 gennaio, potremmo fare anche i turni notturni, somministrare 24 ore su 24, ma non abbiamo dosi e, come noi, tutti”, continua l’esperto, precisando che la possibile quarta ondata in autunno, secondo Gentile, dipenderà dal numero di dosi che saranno somministrate nelle prossime settimane: “In Italia abbiamo messo in campo un sistema di vaccinazioni eccezionale, ma senza materia prima non copriamo abbastanza cittadini.

Condividere i brevetti dei vaccini

L’esperto precisa poi che si aspettava un ritmo diverso rispetto a quello attuale, “ma questo ha a che fare con il ciclo produttivo dei vaccini e col sistema contrattuale. Guardavo la tappa dei test sui vaccini come limitante e invece è stata rapidissima, ma mi aspettavo di poter poi lavorare con numeri più robusti”. Secondo l’esperto, una delle strade in grado di permettere una maggiore produzione dei vaccini a livello mondiale, sarebbe proprio la sospensione dei brevetti:

“In un sistema capitalistico è giusto riconoscere, ma si potrebbero fare degli accordi per la loro condivisione con altre aziende, riconoscendo magari delle royalties a chi ha inventato il vaccino e aumentando di molto la produzione. Siamo in un momento unico per l’umanità, mi meraviglio che non sia stato ancora fatto”.

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