Covid: cosa sta succedendo in Gran Bretagna senza mascherine e green pass

Chiara Esposito

17 Ottobre 2021 - 18:59

condividi

Code di 11 ore fuori dagli ospedali britannici. Torna l’allarme Covid-19 in Inghilterra: si indagano le cause del sovraffollamento delle strutture.

Covid: cosa sta succedendo in Gran Bretagna senza mascherine e green pass

Ritorno di fiamma per il Regno Unito; il Covid non è l’unica minaccia ma le code per gli ospedali non sono mai state tanto lunghe. Le ambulanze sono costrette ad aspettare fuori dalle strutture.

La situazione è particolarmente gravosa per la città di Londra dove i reparti di pronto soccorso sarebbero “sull’orlo del baratro” . Ad affermarlo però non è il mondo della politica bensì il settore sanitario stesso che, grazie alla voce di medici e paramedici, riferisce un aumento dei contagi e dei decessi, 145 morti al giorno.

45mila casi in un solo giorno non sono pochi: è il momento di indagare sui possibili motivi di questo picco. Nella lente di ingrandimento al momento ci sono i provvedimenti lassisti di Boris Johnson che tuttavia non sembra esporsi né tanto meno essere intenzionato a tornare sui suoi passi.

Ambulanze in attesa: tensione generale

Il nuovo campanello d’allarme sono gli ingorghi per i mezzi di soccorso. La Association of Ambulances Chief Executive, associazione che riunisce gli addetti alle auto ambulanze, rende noto di essere al massimo livello di allerta mostrando la propria estrema preoccupazione attraverso le parole del direttore Martin Flaherty.

Anche la stampa britannica descrive la crescente preoccupazione per il futuro del paese e per la tenuta del suo sistema sanitario. A narrare la vicenda ospedaliera è, primo fra tutti, il Guardian. Si parla di attese delle ambulanze all’esterno degli ospedali che sono arrivare fino a 11 ore a fronte dei 15 minuti che solitamente sono concessi per questi ritardi.

La testata riporta nero su bianco anche un altro dato importante: quattro giorni consecutivi in cui i test positivi sono stati più di quarantamila.

Una possibile spiegazione: il numero di tamponi

Un’ondata autunnale tanto massiccia non può essere esclusivamente dovuta ad una mancanza di spazio nei locali ospedalieri o a un numero esiguo di personale disponibile presso il pronto soccorso.

A giungere in ospedale non sono infatti soltanto persone gravemente colpite dal Covid, ma il canale prioritario riservato a quest’ultime rischia di lasciare indietro altri tipi di malati rallentando il ricovero delle urgenze.

L’attenzione spropositata verso il fenomeno del Covid è testimoniata anche dalla ricerca spasmodica dei casi di positività. In Gran Bretagna ogni giorno si effettua quasi un milione di test, circa il doppio rispetto all’Italia.

A questo si aggiunge poi il tasso più contenuto di soggetti vaccinati, ma anche e soprattutto le minori misure preventive prese dal governo britannico. Nel paese non c’è mai stato alcun obbligo di Green Pass e soprattutto non ci sono più obblighi sulle mascherine, nemmeno al chiuso.

Boris Johnson, a fronte di queste scelte politiche che stanno impattando negativamente sul sistema sanitario nazionale, non può che temporeggiare. Sono pur sempre norme varate dal suo governo.

Il rischio di rimandare a casa tanti pazienti che hanno bisogno di essere ricoverati al più presto tuttavia è concreto e forse solo un’emergenza su questo fronte potrebbe portare al ripristino di qualche forma di limitazione.

Il partito in carica ciononostante non vuole peccare di incoerenza davanti agli elettori ed è plausibile pensare che una mobilitazione in tal senso sia un provvedimento da adottare solo come forma di estrema ratio.

Iscriviti a Money.it