Cosa sono i green bond

Redazione Green - Claudia Mustillo

09/06/2022

09/06/2022 - 13:10

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Green bond: cosa sono, come funzionano e chi li emette? Scopriamo insieme tutte le informazioni sul futuro di questi titoli.

Cosa sono i green bond

Cosa sono i green bond? Diamo subito una definizione: si tratta di bond, ossia titoli di debito, emessi per finanziare progetti di investimento eco-friendly, a vantaggio del contesto ambientale e sociale.

Si pensi al potenziale che deriva dall’accumulare e canalizzare i capitali dei soggetti risparmiatori verso i progetti di investimento ecosostenibili. Grazie alle “obbligazioni verdi” è possibile sostenere iniziative legate alla prevenzione e al controllo dell’inquinamento, all’utilizzo sostenibile dell’energia elettrica, ai progetti legati all’edilizia eco-compatibile, e così via.

I green bond sono validissimi strumenti di investimento che consentono ai risparmiatori di sostenere tutte le iniziative legate alla finanza etica.

A oggi questi strumenti finanziari stanno esercitando grande attrazione e godono di una popolarità crescente sia fra gli emittenti sia fra gli stessi investitori, anche privati. Tra le ultime novità in tema c’è il lancio della società multi-utility A2A di un nuovo green bond per l’importo di 500 milioni di euro. L’obbligazione ha una durata di quattro anni e scadenza fissata per il 15 giugno 2026.

Questa guida si propone di approfondire che cosa sono i Green Bond, da chi sono emessi e quali sono le potenzialità di crescita del mercato.

Green bond: cosa sono?

Si tratta di titoli obbligazionari e strumenti di gestione del risparmio che stanno attirando sempre più la costante attenzione degli emittenti e dei soggetti risparmiatori e che hanno conosciuto un tasso di crescita straordinario dal 2007 a oggi.

Il 2018 è stato l’anno dell’arresto della corsa dei green bond che negli ultimi anni hanno sempre registrato delle ottime prestazioni con ben 137 miliardi del 2017 con 217 emittenti, mentre nel 2018 la raccolta si è fermata a 112 miliardi, secondo i dati di Société Générale.

Le prospettive rimangono piuttosto promettenti e interessanti per chi è alla ricerca di uno strumento di gestione del risparmio eco-friendly, trattandosi di “obbligazioni verdi” i cui proventi sono utilizzati dai soggetti emittenti esclusivamente per finanziare progetti destinati a produrre esternalità positive dal punto di vista ambientale.

I green bond sono strumenti di finanza etica e, dal punto di vista del funzionamento, sono assimilabili alle tradizionali obbligazioni, anche se la loro emissione è legata a progetti di investimento che hanno un impatto positivo per l’ambiente come: la produzione di energia da fonti pulite, l’efficienza energetica, l’uso sostenibile dei terreni, il trattamento dell’acqua e dei rifiuti, iniziative legate al riutilizzo dei reflui o all’edilizia eco-compatibile, e così via.

La Commissione Europea ha enfatizzato potenzialità e funzionamento del mercato dei Green Bond, con la presentazione di un pacchetto di misure intitolato «Energia pulita per tutti gli europei», per cui dal 2021 è necessario un supplemento di 177 miliardi di euro all’anno per raggiungere gli obiettivi individuati per il 2030 su clima ed energia per cui questi nuovi meccanismi di finanziamento e di investimento potrebbero giocare un ruolo essenziale.

L’Italia ha emesso un Btp Green da 8,5 miliardi di euro

Inizialmente erano emesse solo da istituzioni creditizie sovranazionali, ma con l’evolversi della normativa e delle esigenze, sono stati battezzati sul mercato anche titoli di debito emessi da singole imprese o da amministrazioni pubbliche.

Il primo green bond è stato emesso, nel 2007, proprio dalla BEI (la Banca europea degli investimenti), mentre in Italia il primato spetta alla multiutility emiliana Hera, nel 2014.

L’Italia ha fatto il suo ingresso nel mercato del debito sovrano collegato alla finanza sostenibile, attraverso i nuovi BTP Green, fornendo un ulteriore stimolo alla strategia del nostro Paese per conseguire la neutralità climatica entro il 2050 e raggiungere gli obiettivi dell’European Green Deal, all’interno del percorso delineato con le linee di azione del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima.

L’emissione di Btp Green del 2021 ha vinto il ‘Sovereign Green Market Pioneer’ assegnato dall’organizzazione internazionale Climate Bonds Initiative. In particolare perché l’Italia ha contribuito allo sviluppo del mercato della finanza sostenibile con la prima emissione di Btp Green da 8,5 miliardi di euro del marzo 2021, poi seguita da una riapertura per 5 miliardi di euro nel mese di ottobre dello stesso anno, i cui ricavati sono stati utilizzati per diversi settori, fra i quali l’efficienza energetica, la riduzione dell’inquinamento, l’economia circolare e la protezione della diversità ambientale e biologica.

Esiste uno standard per la Certificazione eco-friendly?

Attualmente dal punto di vista normativo non esiste uno standard valido per certificare come “green” un determinato Bond. Esistono tuttavia dei principi guida da seguire: le linee guida elaborate dall’International Capital Market Association (ICMA).

Secondo i principi ICMA chi emette un green bond deve identificare la destinazione dei proventi e deve garantire la massima trasparenza nel comunicare la gestione degli introiti. Inoltre, il soggetto emittente deve seguire determinati procedimenti nella valutazione e selezione dei progetti di investimento e approntare report ai risparmiatori per mantenerli aggiornati sull’avanzamento dei progetti.

Potenzialità di crescita del mercato green bond

Per il prossimo recente futuro si prevede che il mercato dei Green Bond sia destinato a crescere esponenzialmente per due fattori principali di seguito ascrivibili:

  • entrata da parte delle grandi imprese dei BRICS (in particolare Cina e India) sul mercato dei titoli di debito eco-friendly,
  • crescente attenzione delle istituzioni sovranazionali al tema della sostenibilità ambientale.

Sempre più significativa è l’attenzione delle organizzazioni internazionali al tema della sostenibilità e al rispetto ambientale: tutte le principali istituzioni bancarie tra cui Banca Mondiale, la European Bank for Reconstruction and Development, Asian Development Bank, ecc. rinnovano annualmente il proprio impegno nel pieno raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale.

Per il futuro, non si può negare che l’attenzione delle Autorità e dei soggetti risparmiatori sia concentrata su due temi centrali nell’agenda mondiale: sostenibilità ambientale e finanza etica che trovano un valido riscontro nelle Guidelines contenute nei Sustainable Development Goals promossi dalle Nazioni Unite.

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