Cosa ha detto Bruxelles sulla manovra italiana. E sulla spesa pubblica elevata

Violetta Silvestri

24 Novembre 2021 - 15:31

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Dalla Commissione Europea è arrivata la promozione generale della manovra 2022 inviata a Bruxelles in un documento in bozza. Bene i target, ma il monito è sulla spesa pubblica.

Cosa ha detto Bruxelles sulla manovra italiana. E sulla spesa pubblica elevata

La manovra 2022 dell’Italia ha ricevuto il via libera dalla Commissione Europea.

Non ci sono state indicazioni per modifiche specifiche da Bruxelles, ma un richiamo sull’entità della spesa pubblica.

Pur incontrando i target fissati su ripresa inclusiva e sostenibile e sulla priorità a transizione verde e digitale, la manovra 2022 ha bisogno di una più attenta valutazione dell’entità di spesa pubblica.

Promozione, quindi, ma con riserva: vediamo nel dettaglio cosa ha detto Bruxelles sulla Finanziaria del prossimo anno.

Commissione UE sulla manovra italiana: occhio alla spesa pubblica

La bozza del Documento di Programmazione e Bilancio ha risposto agli obiettivi posti dal Pnrr, ma non ha tenuto sufficientemente conto del target di riduzione della spesa pubblica: così si è espressa, in modo sintetico, la Commissione UE sulla manovra 2022.

Nello specifico, da Bruxelles è arrivata una nota di attenzione di tipo “qualitativo” sull’impianto della Legge di Bilancio, invitando il Governo Draghi a rivedere l’andamento della spesa pubblica:

“L’ Italia non ha pianificato a sufficienza di limitare la crescita della spesa pubblica. Per contribuire al raggiungimento di una prudente politica fiscale, la Commissione invita l’Italia a prendere le necessarie misure per limitare la crescita della spesa pubblica corrente”

La Commissione UE ha quindi sottolineato che, proprio tenendo presente le stime di una forte ripresa nazionale, l’Italia dovrà prestare attenzione e saper rivalutare regolarmente “l’uso, l’efficacia e l’adeguatezza delle misure di sostegno e a tenersi pronta ad adattarle come necessario alle mutevoli circostanze”

Da Bruxelles è giunto l’invito a seguire una politica di bilancio prudente, considerando “il livello del debito pubblico italiano e le grandi sfide per la sostenibilità a medio termine.”

In numeri, la Commissione UE ha riferito che le misure di sostegno alla ripresa, finanziate sia dal Pnrr che altri fondi europei costeranno oltre il 3% del PIL in Italia nel 2022. E di questa percentuale, l’1,5% è rappresentata dall’impatto dell’aumento della spesa pubblica sulla posizione fiscale.

Il richiamo all’Italia dalla Commissione UE è stato, quindi, chiaro: bene la politica espansiva, ma occhio al bilancio dello Stato, al suo debito e alla sostenibilità della spesa pubblica.

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