Coronavirus, in Svezia morti record: il lockdown soft sta funzionando?

Alessandro Cipolla

19/05/2020

05/07/2021 - 16:41

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La Svezia, dove dopo lo scoppio dell’emergenza coronavirus si è optato per un lockdown soft, stando ai dati dell’Oms è il Paese dove nell’ultima settimana c’è stato il più alto numero di morti in rapporto alla popolazione.

Coronavirus, in Svezia morti record: il lockdown soft sta funzionando?

Da quando è scoppiata questa pandemia da coronavirus, molto si è discusso di quello che è stato poi rinominato il modello-Svezia, visto che in Europa escludendo la Bielorussia soltanto a Stoccolma si è deciso di attuare un lockdown soft.

Il governo svedese invece che imporre la quarantena ha scelto di affidarsi al buon senso dei propri cittadini, invitandoli a lavorare da casa e a mantenere il distanziamento sociale evitando assembramenti superiori alle cinquanta persone.

Bar e ristoranti sono rimasti sempre aperti al pari dei negozi, mentre per quanto riguarda le scuole sono stati chiusi soltanto i licei e le università, dove le lezioni si stanno tenendo rigorosamente online.

Un modello questo che per molti sarebbe dovuto essere l’esempio da seguire ovunque, ma guardando gli ultimi numeri diramati dall’OMS sull’andamento dell’emergenza coronavirus in Svezia non tutto sembrerebbe essere andato per il meglio.

Coronavirus: il triste primato della Svezia

Leggendo i numeri snocciolati dall’ultimo report dell’Oms sul coronavirus, in Svezia finora ci sono stati 30.143 contagi e 3.679 morti a causa del COVID-19, mentre i guariti in totale sarebbero circa 5.000.

Se consideriamo però che in totale nel Paese ci sono 10,3 milioni di abitanti, per l’epidemiologo Eric Feigl-Ding la Svezia sarebbe la nazione con la più alta percentuale di morti nell’ultima settimana per coronavirus in rapporto alla popolazione.

In Norvegia e in Finlandia, dove si è optato per un lockdown più stringente, finora si sono registrati rispettivamente 232 e 298 morti, mentre in Danimarca il numero dei decessi riconducibili al virus è di 548.

Numeri questi che hanno provocato non poche polemiche in Svezia, con alcuni giornali che hanno duramente accusato il governo di “aver sacrificato i più anziani per salvaguardare l’economia”.

Un terzo dei morti totali infatti si è registrato nella fascia più anziana della popolazione, con le case di riposo che anche in Svezia sono state un drammatico scenario di decessi in serie tra gli ospiti.

Pure Donald Trump, inizialmente molto scettico sul tema della quarantena, di recente ha condannato il modello scelto da Stoccolma dichiarando che alla fine “gli Stati Uniti hanno fatto la scelta giusta”.

Come se non bastasse, aprile è stato il mese con il più alto numero di morti in Svezia negli ultimi ventisette anni, visto che i decessi sono stati in totale 10.458 un numero inferiore soltanto a quello fatto registrare nel dicembre del 1993.

Nonostante le critiche e i numeri che iniziano a farsi preoccupanti, il governo svedese non appare intenzionato a fare marcia indietro, anche perché chiudere mentre il resto dell’Europa sta entrando nel pieno della Fase 2 potrebbe essere estremamente dannoso per l’economia.

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