Zero morti per coronavirus: il segreto delle Isole Faroe, unico paese europeo senza decessi

Marta Tedesco

14/04/2020

26/08/2021 - 15:37

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Il segreto delle Isole Faroe, unico Stato in Europa a non aver registrato neanche un morto per coronavirus, si nasconde anche nel salmone.

Zero morti per coronavirus: il segreto delle Isole Faroe, unico paese europeo senza decessi

Le Isole Faroe sono l’unico paese europeo a non aver ancora registrato nessun decesso per coronavirus. L’attuazione di una buona strategia per tenere sotto controllo il virus ha giocato un ruolo fondamentale per evitare la diffusione della malattia nel territorio. Eppure il segreto dell’efficienza del sistema delle Faroe risiede inaspettatamente nel salmone. O meglio, nel sistema di ricerca legato a questo animale.

L’arcipelago infatti vanta laboratori e apparecchiature di analisi avanzate per la ricerca contro i virus che attaccano questi pesci, che rappresentano il punto forte dell’economia del paese. Adesso tali strutture sono state adeguate alla ricerca sul coronavirus, ottenendo risultati sorprendenti.

Isole Faroe, nessun morto per coronavirus

Nonostante le Isole Faroe si trovino a 300 km a nord della Scozia, nel mezzo dell’Atlantico, non sono riuscite a evitare che la COVID-19 arrivasse sul territorio. Eppure le misure di contenimento del virus sino ad ora attuate sono risultate molto efficaci.

Il governo infatti ha attuato un piano di controllo eccellente: test a tappetto per la popolazione e quarantena obbligatoria per tutti i casi sospetti, come le persone entrate in contatto con infettati da coronavirus.

Ad oggi, quasi il 10% dei 48.497 cittadini faroesi sono stati sottoposti a tampone. Questo ha permesso alle autorità di identificare un totale di 184 casi e tenere sotto controllo costante i pazienti a rischio. Dei contagiati, il 58% è guarito dalla malattia, solo una persona è stata ricoverata in ospedale e, appunto, è stato registrato un solo decesso.

La risposta immediata contro il virus è stata resa possibile dal sistema di ricerca e dall’efficienza dei laboratori che sono stati in grado di elaborare fino a oggi circa 600 tamponi al giorno in meno di otto ore.

Zero morti: Isole Faroe salvate dal salmone

Il segreto dell’efficacia sanitaria delle Isole Faroe sta nel salmone, o meglio, negli studi scientifici condotti su questo pesce. All’inizio degli anni 2000 infatti un virus aveva colpito duramente l’industria ittica del paese, che corrisponde al 90% delle esportazioni totali dell’arcipelago. Il virus, denominato ISAV, provocava anemia nei banchi di salmoni, rivelandosi spesso fatale per gli animali poiché non esiste ancora una cura.

Da quel momento il governo dell’arcipelago ha avviato un programma concentrato sulla ricerca per trovare una soluzione al problema. Sono stati investiti dunque ingenti fondi per la progettazione di avanzate apparecchiature di ricerca e laboratori che si sono messi in moto per garantire la salute dei pesci e salvare l’economia del paese.

Tali laboratori adesso sono stati impiegati per la lotta contro il coronavirus e adattati ai test umani. Kristina Háfoss, ex ministro delle finanze faroese, ha spiegato che queste strutture hanno iniziato ad adoperarsi per contrastare l’epidemia da COVID-19 fin da febbraio. Questo per attuare la strategia dei tamponi a tappeto sulla popolazione e per ottenere i risultati in tempi rapidi.

L’efficienza del sistema sanitario nel Nord Europa

Secondo Háfoss, il sistema sanitario e di ricerca delle Isole Faroe “è ben attrezzato, il personale è ben istruito e ha dimostrato di essere persino più forte di quanto si pensasse”. Gli sforzi del governo faroese infatti non si concentrano solo sulla cura del virus a livello locale, ma anche sulla ricerca di un vaccino. L’ex ministra ha spiegato come i test approfonditi eseguiti fino a ora abbiano portato gli operatori sanitari ad imparare molto sul patogeno.

Gli scienziati del centro di ricerca iNOVA, con sede nella capitale Tórshavn, sono pronti infatti per iniziare a lavorare sul sequenziamento del genoma del coronavirus. I dati record raccolti fino a ora per tracciare la diffusione dell’infezione possono infatti essere utili a mappare la composizione genetica del coronavirus, cruciale nella ricerca di un vaccino.

Le Isole Faroe non sono l’unico paese del Nord Atlantico a fare passi da gigante nella lotta contro la COVID-19. Anche l’Islanda ha intrapreso una vasta serie di test, 25.000 persone su una popolazione di 360.000. A differenza di molti altri paesi inoltre ha eseguito i tamponi sui suoi abitanti indipendentemente dal fatto che mostrassero sintomi. Proprio questo pare abbia portato a scoperte importanti sul comportamento del virus. Per esempio che circa il 50% di casi registrati nel paese è risultato asintomatico.

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