Confcommercio, ancora allarme: “Altri 15 miliardi di perdite”

Marco Ciotola

14/03/2021

22/06/2021 - 16:59

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Con le nuove chiusure, 15,5 miliardi di euro sono pronti ad aggiungersi alle già consistenti perdite segnate dalle attività commerciali in Italia. La preoccupante stima di Confcommercio

Confcommercio, ancora allarme: “Altri 15 miliardi di perdite”

Gran parte d’Italia in zona rossa e una Pasqua che sarà segnata da un lockdown generalizzato sono misure destinate inevitabilmente a pesare sul commercio italiano.

O meglio, a pesare ulteriormente su un settore già tormentato dalla pandemia di coronavirus e dalle conseguenti restrizioni. Lo nota citando numeri precisi Confcommercio, che parla di ulteriori 15,5 miliardi di euro di perdite in arrivo dalle nuove chiusure scelte dall’esecutivo Draghi.

Da domani e fino al prossimo 6 aprile, per l’Italia si delinea uno scenario di chiusure e divieti che andranno a pesare ancora su negozi e attività, proprio in un periodo - quello delle festività pasquali - solitamente segnato da vendite in crescita.

Ma per quest’anno non sarà così, tanto che Confcommercio procede a un raffronto storico di periodo stimando una caduta del fatturato superiore al 30% del totale.

Confcommercio, ancora allarme: “Altri 15 miliardi di perdite”

Come prevedibile, non è certo il primo allarme che arriva da Confcommercio. A gennaio l’organismo diretto da Carlo Sangalli aveva quantificato il oltre 1 miliardo di euro il peso del coronavirus sulla spesa degli italiani durante i saldi.

Saldi che hanno fatto i conti con la zona rossa nazionale fino al 6 gennaio, per una parentesi di arancione di appena 24 ore il 4 gennaio.

E adesso, con le misure dell’esecutivo Draghi che sembrano in gran parte replicare uno schema simile per la Pasqua, la flessione attesa in termini di spese degli italiani è di almeno 15.5 miliardi.

Ulteriori perdite che vanno a pesare su un comparto messo in ginocchio dalla pandemia. In particolar modo - argomenta Confcommercio - per vestiario, mobili, bar e ristoranti e trasporti.

Ed è proprio il numero uno dell’organismo a parlare di strategie simili come “insostenibili”, anche considerando il ritardo degli indennizzi e misure di compensazione ancora poco chiare.

Ecco quindi che la richiesta è quella di un Decreto Sostegno che restituisca in primis “ossigeno alle imprese”, senza far registrare quei ritardi che hanno purtroppo caratterizzato molte degli interventi precedenti:

“In attesa che le vaccinazioni procedano a pieno regime, continua il ricorso ai lockdown, una strategia insostenibile per le imprese del terziario. Insostenibile perché tardano gli indennizzi dovuti e mancano ancora indicazioni sugli interventi per compensare le perdite di fatturato ormai ingenti. Chiediamo che il decreto Sostegno ridia effettivamente ossigeno alle imprese e non arrivi fuori tempo massimo,”

dichiara Carlo Sangalli.

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