Come provare l’infedeltà coniugale e chiedere l’addebito del divorzio

Isabella Policarpio

23 Gennaio 2020 - 16:28

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L’infedeltà è la causa principale della fine dei matrimoni. Se si riesce a dimostrare in giudizio che la relazione extraconiugale è la ragione della rottura si potrà chiedere l’addebito del divorzio dell’ex. Ecco come fare e quali prove sono rilevanti in giudizio.

Come provare l’infedeltà coniugale e chiedere l’addebito del divorzio

Come provare in giudizio il tradimento del marito o della moglie? Chi ha scoperto l’infedeltà coniugale del coniuge sicuramente se lo sarà chiesto, anche perché molto spesso il tradimento può significare l’addebito del divorzio.

I modi per provare in giudizio l’infedeltà coniugale sono molteplici: si va semplici fotografie o screenshot di conversazioni e chat, fino ad arrivare a metodi più “sofisticati” come le indagini di investigatori segreti incaricati proprio di scoprire il tradimento. Anche la testimonianza è ammessa in giudizio, ma questa deve essere diretta, altrimenti sarà liberamente valutabile dal giudice.

Sapere quale prove produrre in giudizio per dimostrare l’infedeltà del coniuge può rivelarsi fondamentale ai fini dell’addebito. Infatti qualora il giudice dovesse ritenere che il tradimento è stata la causa esclusiva o comunque principale della rottura del matrimonio, il traditore non potrà ottenere l’assegno divorzio. Invece il tradimento non ha nessun effetto per quanto riguarda il mantenimento dei figli.

Come provare l’infedeltà coniugale: le prove ammesse

Al giorno d’oggi le prove ammesse in giudizio hanno subito un notevole ampliamento rispetto al passato. Infatti i giudici valutano come prove anche email, screenshot di conversazioni, sms e chat sui social network. Questo vale anche per l’infedeltà coniugale che quindi può essere provata anche con l’ausilio di fotografie e note audio Whatsapp.

Se il coniuge tradito vuole ottenere l’addebito del divorzio dovrà necessariamente fornire delle prove adeguate. Oltre a quelle tradizionali che possono essere la testimonianza o la confessione spontanea dell’ex coniuge, si aggiungono anche quelli più “tecnologici” e “moderni”. Il giudice quindi analizzerà il contenuto delle conversazioni con la presunta o il presunto amante, valutando anche screenshot ed emoticon.

Sarebbe utile quindi salvare e stampare le prove per evitare che il coniuge infedele possa occultarle o modificarne il contenuto.

Un discorso particolare merita il materiale raccolto dal detective privato incaricato. Le fotografie scattate, se mostrano chiaramente i fatti e le persone coinvolte, sono prove incontrovertibile. Invece quanto riportato sui report non fa piena prova in giudizio ma può essere liberamente valutato dal giudice.

Quando si ottiene l’addebito del divorzio e quali sono gli effetti

In sede di divorzio si può chiedere l’addebito all’ex quando avviene la violazione degli obblighi coniugali previsti dalla legge, precisamente:

  • fedeltà;
  • assistenza morale e materiale;
  • collaborazione nell’interesse della famiglia;
  • coabitazione.

Gli effetti dell’addebito non sono sempre gli stessi, anzi non è sempre detto che produca effetti. Senza dubbio la conseguenza principale è che il coniuge traditore non potrà pretendere dall’altro l’assegno di divorzio, poiché la causa dello scioglimento del matrimonio è a lui imputabile. Questo però non significa che chi è colpevole dell’infedeltà coniugale debba dare dei soldi all’altro, a meno l’ex tradito non provi che il tradimento gli ha arrecato un danno psico-fisico o economico rilevante (per esempio il risarcimento delle spese mediche in caso di depressione o esaurimento nervoso dovuto alla scoperta del tradimento).

Nulla cambia invece per quanto riguarda l’affidamento e la gestione dei figli. Il genitore fedifrago non perde alcun diritto nei confronti della prole di cui potrà anche ottenere l’affidamento.

Attenzione, il tradimento non è sempre causa di addebito

A questo punto dobbiamo fare delle precisazioni. L’infedeltà coniugale non si traduce automaticamente nell’addebito del divorzio al coniuge che ha tradito. Infatti questo avviene solamente quando il tradimento è avvenuto completamente alle spalle del coniuge e senza che potesse essere in alcun modo prevedibile. Quindi non rileva ai fini dell’addebito il tradimento avvenuto durante una crisi matrimoniale.

Inoltre il coniuge che prova l’infedeltà dell’altro deve anche dimostrare che questa è la causa scatenante del divorzio, in pratica tra infedeltà e fine del matrimonio deve essere un rapporto di causa ed effetto. Questo non è affatto scontato: infatti spesso possono concorrere diverse ragioni come problemi economici, incompatibilità caratteriale, divergenze lavorative e fine dei sentimenti.

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