Come intraprendere la carriera universitaria: gli step da seguire

Chiara Esposito

8 Dicembre 2021 - 13:51

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Una panoramica completa sull’iter da intraprendere per inserirsi nell’ambiente universitario e puntare alla docenza in ateneo.

Come intraprendere la carriera universitaria: gli step da seguire

I giovani studenti interessati alla carriera accademica sono spesso scoraggiati dai luoghi comuni sulla complessità di questo percorso. Quanto c’è di vero in tutto questo? Solo attraverso un’analisi completa dell’iter necessario per diventare ricercatore e successivamente anche professore universitario è possibile trarre delle conclusioni concrete ed esaustive.

Prima di fare ricerca e formazione per conto di una qualsiasi università pubblica si sviluppa un periodo di crescita professionale individuale non indifferente.

L’aspirazione e la passione possono essere un forte motore ma avere chiaro il tragitto da percorrere per giungere alla meta è altrettanto importante per sognare in grande. Valutando poi i compensi e quindi il guadagno effettivo che un simile indirizzo lavorativo può portare il quadro si completa ulteriormente.

Gli studi necessari

A seguito del percorso di laurea triennale si deve accedere alla specialistica. Ciò che separa poi la laurea magistrale dalla cattedra come docente ordinario è un articolato processo di ricerca e approfondimento.

Il passo fondamentale per intraprendere la carriera universitaria però è sicuramente scegliere un settore scientifico disciplinare in cui inserirsi poiché non si va ad insegnare una singola materia ma si spazia in un intero raggruppamento disciplinare. Per far ciò bisogna cominciare con la formazione post laurea vincendo un concorso per accedere ad un dottorato di ricerca.

Il dottorato di ricerca

Per l’ammissione ai dottorati di ricerca (che fanno parte del 3° ciclo della formazione superiore) bisogna quindi possedere la laurea magistrale e poi superare un concorso per l’accesso.

La durata del percorso poi è di almeno tre anni (massimo 5) durante i quali il dottorando deve elaborare una tesi originale di ricerca ma anche:

  • redigere ricerche;
  • accumulare pubblicazioni su riviste scientifiche;
  • scrivere vari saggi e libri.

Durante questi anni quindi si approfondisce la metodologia per la ricerca scientifica avanzata e spesso si conducono stage all’estero. La cosa più importante è accrescere il proprio curriculum vitae.

Assegni di ricerca e concorsi per salire di fascia

Una volta terminati gli studi post laurea di solito si resta in attende un concorso da ricercatore, ma la cosa migliore da fare è tentare di ottenere anche un assegno di ricerca. Con questo termine ci si riferisce ad un concorso indetto dalle università per ricoprire un ruolo intermedio che si sostanzia nell’aiuto al professore stesso che ha stilato il bando.

Le università poi indicono anche un concorso per diventare ricercatore e per avere qualche possibilità di vincerlo è necessario avere un ricco curriculum scientifico. A quel punto il minimo periodo di prova prima dell’assunzione con contratto a tempo indeterminato è di circa tre anni ma esistono anche formule con due rinnovi triennali.

Il ruolo di ricercatore a quel punto vi assicura delle ore di didattica che potranno dunque essere funzioni integrative al programma ordinario. In questo contesto quindi si può anche ricoprire il ruolo di docenti a contratto.

Questa figura si differenzia dal docente associato e dal docente di prima fascia o ordinario poiché queste sono due posizioni alle quali si accede sempre tramite lo stesso tipo di concorso del ricercatore con valutazione di titoli e altre prove selettive specifiche.

Retribuzioni per fasce

La retribuzione in ogni caso è definita sulla tipologia di contratto stipulato.

Ecco caso per caso quanto potete aspettarvi:

  • Ricercatore: possibilità di ottenere 250-350 ore annue di didattica con un equivalente di 1200-1700 euro al mese;
  • Professore a contratto: non è previsto uno stipendio mensile, ma la loro retribuzione è calcolata su base oraria (tariffa tra i 40 e i 60 euro escluse le sessioni di esami);
  • Professore associato: lo stipendio si aggira intorno ai 2200-2700 euro al mese;
  • Professore ordinario (docente titolare di cattedra) per circa 3300-4000 euro al mese.

Esistono inoltre gli scatti di anzianità che avvengono ogni tre anni e i cui aumenti sono stabiliti secondo questo schema:

  • il 12% in più per i primi 12 anni di carriera;
  • il 6% in più dopo i 16 anni di carriera;
  • il 2,5% in più dopo i 28 anni di carriera.

Valutare un percorso professionale quindi può essere difficile, soprattutto quando si tratta di un settore come quello accademico che, per definizione, è arduo e complesso nonché fortemente criticato per il tenore di vita che conducono i giovani a causa del forte precariato che lo contraddistingue.

Avere però una panoramica completa e dettagliata come questa vi darà la misura degli ostacoli da superare e delle reali aspirazioni che potete coltivare.

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