La Cina è una minaccia nucleare per il mondo?

Violetta Silvestri

7 Agosto 2021 - 10:15

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La Cina sta diventando un pericolo nucleare per la sicurezza globale: l’accusa arriva dagli USA, a confermare un clima da guerra fredda che si sta riproponendo tra le due potenze. Cosa c’è di vero?

La Cina è una minaccia nucleare per il mondo?

Cina e arsenale nucleare: la potenza asiatica si sta armando?

La domanda e l’insinuazione del dubbio sulla legalità delle operazioni nucleari del dragone sono arrivate - senza sorprese - dagli USA.

Nel Forum regionale dell’ASEAN, un incontro online di oltre 20 Paesi del continente asiatico, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha espresso profonda preoccupazione per l’atteggiamento di Pechino.

Il suo non è altro che l’ennesima provocazione contro la Cina, nel noto copione di guerra fredda tra le due potenze del mondo.

Ma cosa c’è di vero - e di strategico - nelle parole di Blinken? La Cina è davvero una minaccia nucleare?

USA accusano: la Cina prepara armi nucleari

Tensione alle stelle tra Cina e USA: ora Washington ha lanciato un’accusa palese contro Pechino su un tema davvero scottante: l’arsenale nucleare.

Il segretario di Stato Blinken non ha usato mezzi termine in un intervento dell’ASEAN, ovvero l’organizzazione dei Paesi del Sud-Est Asiatico. Il portavoce dello Stato Ned Price, riferendosi alla Repubblica popolare cinese, ha spiegato che durante l’incontro:

“Il segretario ha notato profonda preoccupazione per la rapida crescita dell’arsenale nucleare della Repubblica popolare cinese, il che evidenzia come Pechino abbia deviato nettamente dalla sua strategia nucleare decennale basata sulla deterrenza minima”

Queste parole sono arrivate un mese dopo di un rapporto della Federazione americana degli scienziati, secondo il quale Pechino stava costruendo più di 100 silos missilistici nella regione dello Xinjiang, sollevando interrogativi sulle ambizioni nucleari della Cina.

In realtà, lo Stockholm International Peace Research Institute stima che il dragone detenga circa 350 delle armi nucleari del mondo, una frazione delle 5.550 possedute dagli Stati Uniti e le 6.255 dalla Russia.

Di nuovo, si stanno proponendo i giochi di potere ed egemonia che da Trump a Biden non si sono affatto indeboliti contro il nemico numero uno degli americani: la Cina.

USA contro Cina: è lotta aperta tra le potenze

L’intervento USA dinanzi, non a caso, a nazioni asiatiche probabilmente rientra in una chiara strategia: respingere la politica estera sempre più assertiva della Cina.

In un mondo che predica sempre di più il multilateralismo ma che pratica in modo crescente la divisione, il protezionismo, il nazionalismo, il conflitto USA-Cina sta diventando emblematico di un clima - voluto - da guerra fredda.

Durante una visita in India alla fine di luglio, Blinken ha messo in guardia contro “l’aumento delle minacce globali alla democrazia” e ha cercato di rafforzare il raggruppamento Quad di nazioni composto da Stati Uniti, India, Giappone e Australia.

Anche il segretario alla Difesa Lloyd Austin è tornato di recente da un viaggio nel Sud-Est asiatico, dove ha fatto tappa a Singapore, Vietnam e Filippine.

Avere sempre più alleati e isolare la Cina è un evidente obiettivo USA. D’altro canto, Pechino continua nella sua politica di potenza, con azioni discutibili da Hong Kong, allo Xinjiang fino al Mar Cinese Meridionale.

Il mese scorso, l’amministrazione Biden ha avvertito le imprese con legami con Hong Kong e Xinjiang di ampi rischi normativi poiché la Cina continua a limitare le libertà politiche ed economiche nella regione.

Non solo, Blinken ha anche invitato la Cina a cessare il suo comportamento provocatorio nelle acque fortemente contese del Mar Cinese Meridionale. Qui ci sono 200 frammenti di terra, in un punto strategico come porta d’accesso alle rotte marittime globali dove passano ogni anno quasi 4 trilioni di dollari di scambi. Più di 1 trilione di dollari è legato al mercato statunitense. Il mare ospita anche circa $ 2,6 trilioni di petrolio e gas offshore

recuperabili.

Cinque pretendenti - Cina, Malesia, Filippine, Taiwan e Vietnam - occupano quasi 70 scogliere e isolotti contesi.

Pechino ha preso possesso di Fiery Cross Reef e Subi Reef nel 1988 e da allora li ha dotati di porti in acque profonde, hangar per aerei, strutture di comunicazione, uffici amministrativi e una pista di 10.000 piedi.

Che la Cina sia una minaccia nucleare non è certo. Quel che è palese è il clima di aperta tensione con gli USA, dalle evidenti conseguenze per il mondo.

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