Cina: calo demografico record, è allarme per l’economia?

Violetta Silvestri

11 Maggio 2021 - 13:06

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In Cina la popolazione è aumentata al ritmo più lento dagli anni ’50. Un dato, quello demografico, non trascurabile per le ambizioni economiche di Pechino. Quale impatto sulla ripresa?

Cina: calo demografico record, è allarme per l’economia?

Cina: è crisi demografica? Le nuove nascite nella nazione sono scese al livello più basso in quasi 60 anni secondo l’ultimo censimento ufficiale.

La popolazione del Paese potrebbe raggiungere il picco più basso entro i prossimi cinque anni, mettendo così pressione su Pechino per intensificare le riforme e mantenere la crescita economica, se la forza lavoro si riduce.

L’evidente calo demografico della Cina è un allarme per la corsa economica della potenza?

In Cina la popolazione diminuisce: i numeri

1,412 miliardi di persone abitano la Cina, secondo i risultati del censimento decennale appena reso noto. L’aumento, rispetto alla rilevazione precedente, è stato del 5,38%, leggermente al di sotto delle precedenti proiezioni ufficiali.

La crescita demografica media annua ha segnato uno 0,53% negli ultimi dieci anni: il ritmo più lento dagli anni ’50.

Ning Jizhe, commissario dell’Ufficio nazionale di statistica, ha attribuito la diminuzione principalmente a un calo del numero di donne in età fertile, a gravidanze in età iù avanzata e all’aumento dei costi per crescere i figli.

Diversi anni fa, le autorità cinesi hanno iniziato a revocare la «politica del figlio unico» per consentire alle persone di averne almeno due. Ma le nascite sono state in costante calo, scendendo del 15% nel 2020, quarto anno consecutivo di diminuzione.

L’invecchiamento della popolazione ha implicazioni significative per lo sviluppo economico della Cina.

La proporzione delle persone in età lavorativa, tra i 15 ei 59 anni, è diminuita del 6,79% nel 2020 rispetto al 2010, secondo i dati.

Al contrario, il rapporto tra le chi ha dai 60 anni in su è aumentato del 5,44%.

Questo rapido rapido rallentamento della popolazione, in particolare dell’età lavorativa, richiede alla Cina urgenti iniziative politiche, tra cui la promozione della nascita, il rinvio del pensionamento, il miglioramento della mobilità del lavoro.

Quale impatto economico avrà questo calo demografico del Dragone?

Calo delle nascite: è allarme per la potenza cinese?

La popolazione della Cina emersa dal censimento è molto più urbanizzata e istruita, tendenze che dovrebbero consentire alla seconda economia mondiale di continuare ad espandersi.

Per rimanere un motore della crescita mondiale, la Cina richiederà un forte aumento della spesa per pensioni e assistenza sanitaria e maggiori investimenti nell’istruzione e nelle infrastrutture per aumentare la produttività.

Ma è tutta la pianificazione economica e degli obiettivi nella lotta all’egemonia che potrebbero subire una scossa.

All’inizio di quest’anno, i ricercatori della Banca Popolare Cinese hanno pubblicato un documento che chiedeva la completa rimozione delle restrizioni alle nascite. Non solo, si descriveva l’invecchiamento della popolazione come un fattore di svantaggio economico rispetto agli Stati Uniti e all’India.

Il calo demografico, oltre ad aumentare la pressione sulla popolazione in età lavorativa e pesare sulla produttività, metterà alla prova anche la capacità della Cina di prendersi cura di una nazione che invecchia.

Anche se il nuovo indicatore non suona come un allarme, esso evidenzia che il gigante cinese deve fare i conti con cambiamenti sociale ed economici.

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