Chi ha avuto il Covid deve fare il vaccino? Le linee guida dell’Iss

Martino Grassi

28/03/2021

02/12/2022 - 11:01

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Chi ha già avuto il Covid deve fare il vaccino? Un documento dell’Istituto Superiore di Sanità fa chiarezza sulla questione.

Chi ha avuto il Covid deve fare il vaccino? Le linee guida dell’Iss

Chi ha già avuto il Covid deve fare il vaccino? Lo scorso dicembre hanno fatto discutere le affermazioni di Giuseppe Ippolito, il direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma, nonché infettivologo del Comitato tecnico scientifico, secondo il quale i guariti non dovrebbero essere vaccinati, poiché disporrebbero già degli anticorpi.

Al momento infatti la durata dell’immunità ottenuta in seguito alla guarigione dall’infezione resta ancora una grande incognita come dimostrano numero studi e ricerche che hanno analizzato i casi di reinfezione, e proprio per questo le dichiarazioni di Ippolito non hanno convinto diversi esperti. Ecco qual è il parere dell’Istituto Superiore di Sanità.

Chi ha avuto il Covid deve fare il vaccino? Il parere dell’Iss

In un nuovo documento elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Inail si legge che “la vaccinazione anti-COVID-19 si è dimostrata sicura anche in soggetti con precedente infezione da SARS-CoV-2, e, pertanto, può essere offerta indipendentemente da una pregressa infezione sintomatica o asintomatica da SARS-CoV-2”.

L’Iss continua poi affermando che nel caso di pazienti con una pregressa infezione causata dal coronavirus è possibile pensare alla somministrazione di una sola dose di vaccino, a patto che “venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dalla documentata infezione e, preferibilmente, entro i 6 mesi dalla stessa. Fanno eccezione i soggetti che presentino condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici, i quali, pur con pregressa infezione da SARS-CoV-2, devono essere vaccinati quanto prima e con un ciclo vaccinale di due dosi”.

A fare eco alle dichiarazioni dell’Istituto Superiore di Sanità anche il SAGE (Strategic Advisory Group of Experts on Immunization) della WHO e i CDC statunitensi. Anche secondo queste autorità la vaccinazione deve essere somministrata indipendentemente da una precedente positività al Covid, sia asintomatica che sintomatica. Inoltre diversi studi concordano sul fatto che nelle persone risultate positive al Covid, la somministrazione di una sola dose di vaccino produce già una risposta immunitaria uguale o superiore a quella che sviluppano le persone sieronegative dopo due dosi del siero.

Il vaccino offre un’immunità maggiore

Rispetto all’immunità conseguita in seguito alla guarigione naturale dall’infezione di coronavirus, il vaccino è in grado di offrire una protezione molto più alta, precisa Alberto Mantovani, il direttore scientifico di Humanitas e professore emerito di Humanitas University.

Proprio per questo motivo, secondo Mantovani, “il vaccino verrà offerto anche a persone che sono già state esposte a Covid”. In base ai vari studi condotti fino ad oggi, è stato riscontrato che nelle persone vaccinate si registra un numero di anticorpi decisamente maggiore, rispetto a quelli rilevati nelle persone guarite dell’infezione. L’esperto ha inoltre riportato il caso del morbillo, precisando che “se faccio il vaccino sono protetto dal morbillo e ho al contempo una riduzione dell’incidenza di altre infezioni respiratorie”.

Vaccino e contatti con persone positive: cosa fare?

Nel documento viene precisato anche cosa devono fare le persone vaccinate che sono state esposte ad un altro rischio Covid. In sostanza anche chi ha già ricevuto il vaccino “deve adottare le stesse indicazioni preventive valide per una persona non sottoposta a vaccinazione, a prescindere dal tipo di vaccino ricevuto, dal numero di dosi e dal tempo intercorso dalla vaccinazione”.

Anche le persone vaccinate, che sono state a contatto con una persona positiva, dovranno rispettare i 10 giorni di quarantena dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo al decimo giorno o 14 giorni dall’ultima esposizione. Nel documento si precisa infatti che:

“La vaccinazione anti-COVID-19 è efficace nella prevenzione della malattia sintomatica, ma la protezione non raggiunge mai il 100%. Inoltre, non è ancora noto se le persone vaccinate possano comunque acquisire l’infezione da Sars-CoV-2 ed eventualmente trasmetterla ad altri soggetti”.

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