Caricabatterie unico universale: cos’è, quando arriva e cosa cambia per iPhone

Giulia Adonopoulos

7 Giugno 2022 - 15:48

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Un caricabatterie unico tipo USB-C per tutti i telefoni e dispositivi ricaricabili: l’UE ha deciso e anche Apple dovrà adeguarsi. Ecco cosa cambia e da quando.

Caricabatterie unico universale: cos’è, quando arriva e cosa cambia per iPhone

Un caricabatterie unico universale per ricaricare telefoni, tablet, fotocamere digitali, cuffie, auricolari, altoparlanti e altri dispositivi elettronici portatili: l’UE ha deciso e concordato che tutti i produttori dovranno dotare i device di una porta di ricarica USB-C standard entro il 2024. Gli unici dispositivi esclusi saranno quelli troppo piccoli per avere una porta di questo tipo.

“Abbiamo un accordo sul #CommonCharger!” ha annunciato il commissario Ue Thierry Breton tramite Twitter.

Stop a cavetti diversi, dunque, in nome di una maggiore riduzione di rifiuti elettronici e per semplificare la vita ai consumatori, che non avranno più bisogno di un caricatore nuovo ogni volta che acquistano un device.

La normativa avrebbe ripercussioni in particolare su Apple, visto che l’azienda utilizza ancora il proprio connettore Lightning per caricare gli iPhone. Lo scorso settembre il colosso di Cupertino, che è il principale produttore di smartphone che utilizzano una porta di ricarica personalizzata, aveva dichiarato: “Siamo preoccupati che una regolamentazione rigorosa che imponga un solo tipo di connettore soffochi l’innovazione invece di incoraggiarla, il che a sua volta danneggerà i consumatori in Europa e nel mondo”.

Apple ha appena presentato il nuovo caricabatterie piccolo e compatto con doppia porta USB-C da 35 W che consente di caricare due dispositivi contemporaneamente. Progettato per il nuovo MacBook Air, può essere usato anche per caricare iPhone, iPad, Apple Watch e AirPods.

Caricabatterie unico universale: cos’è

Il caricabatterie unico universale con porta USB-C è il caricatore che funzioni su smartphone Android, iPhone, tablet, altoparlanti, cuffie, console ecc, secondo le nuove regole UE. Lo scopo? Quello di ridurre gli sprechi e i rifiuti elettronici incoraggiando gli utenti a riutilizzare i vecchi caricabatterie quando acquistano un nuovo dispositivo. In pratica il caricabatterie unico universale è la soluzione che semplificherebbe la vita ai consumatori europei e consentirà loro di risparmiare denaro.

Da diversi anni Bruxelles spinge per un’unica porta di ricarica mobile, in particolare sulla spinta delle lamentele degli utenti costretti a cambiare caricabatterie passando da iPhone ad Android e viceversa.

Così, visto che le aziende non sono riuscite a trovare un accordo, è giunto l’intervento politico. Nel 2020 la Commissione europea, il braccio esecutivo dell’UE, ha annunciato l’intenzione di obbligare tutti i produttori di smartphone e dispositivi elettronici venduti in UE a installare una porta di ricarica USB-C comune sui propri dispositivi. 

Ad aprile 2022, con 43 voti a favore e 2 contrari la commissione Mercato interno dell’Eurocamera ha dato l’ok alla proposta legislativa che prevede che i consumatori europei non abbiano più bisogno di un caricatore nuovo ogni volta che acquistano un device.

Il 7 giugno 2022 il Parlamento europeo ha reso noto che “Entro l’autunno 2024, l’USB Type-C diventerà la porta di ricarica comune per tutti i telefoni cellulari, tablet e fotocamere nell’UE”.

Caricabatterie unico universale: cosa cambia e perché

Imporre uno standard comune per i caricabatterie ha come obiettivo quello di ridurre gli sprechi: la Commissione UE stima che i cavi di ricarica smaltiti e inutilizzati generano più di 11.000 tonnellate di rifiuti l’anno. Nell’UE nell’ultimo anno sono stati venduti circa 420 milioni di smartphone o altri dispositivi portatili; secondo i dati il cittadino medio possiede circa 3 caricabatterie, di cui due li usa regolarmente.

Negli ultimi 10 anni le cose sono cambiate: se prima c’erano decine di tipi di caricatori, oggi le tipologie più usate sono 3: USB-C, USB micro-B e Lightning.

Oltre ai telefoni, le nuove regole UE si applicheranno ad altri dispositivi come tablet, cuffie, altoparlanti portatili, console per videogiochi e fotocamere. I produttori saranno inoltre costretti a rendere interoperabili i loro standard di ricarica rapida e a fornire informazioni ai clienti sugli standard di ricarica supportati dal loro dispositivo. In base alla proposta, i clienti potranno acquistare nuovi dispositivi senza un caricabatterie incluso.

Caricabatterie unico USB-C: da quando?

Dopo che la posizione dell’Aula sulla Direttiva ha incassato il sì della commissione per il Mercato interno e la Tutela dei consumatori ha votato, il Parlamento e il Consiglio Europeo hanno deciso che l’USB-C type sarà l’unico formato per la ricarica di telefoni e altri dispositivi e accessori. Al momento si tratta di un accordo provvisorio, che deve essere approvato formalmente prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue. Si darà tempo 24 mesi ai produttori per adeguarsi ai nuovi standard di ricarica.

Secondo quanto stabilito, entro l’autunno 2024, le apparecchiature elettroniche che dovranno avere obbligatoriamente una porta USB-C per la ricarica sono: smartphone e telefoni cellulari, tablet, e-reader, auricolari e cuffie, fotocamere, console di gioco, casse e speaker, tastiere e mouse, sistemi di navigazione portatili. Entro 40 mesi dall’entrata in vigore della direttiva si aggiungeranno all’elenco anche i computer portatili.

Gli eurodeputati hanno chiesto anche che la Commissione europea presenti una strategia entro la fine del 2026 che consenta l’interoperabilità dei dispositivi a ricarica wireless per ridurre gli sprechi ambientali, garantire la comodità del consumatore ed evitare i cosiddetti effetti lock-in creati dalle soluzioni di ricarica proprietarie.

Cosa cambia per chi ha iPhone

Gli iPhone, a differenza degli smartphone Android, utilizzano il cavo di ricarica Lightning, molto più sottile rispetto a USB-C e micro-USB usati dalla concorrenza. Due anni fa Apple ha smesso di includere caricabatterie e auricolari con fili nella confezione degli iPhone 12 e li ha forniti solo con un cavo da Lightning a USB-C. La mossa, che Apple ha giustificato con la volontà di ridurre i rifiuti elettronici del caricabatterie, non è stata accolta con favore da molti: c’è chi sostiene infatti che la decisione abbia aiutato i profitti di Apple più che l’ambiente.

Ma la nuova regolamentazione sul caricabatterie unico universale con porta USB-C riguarda solo i dispositivi che utilizzano caricabatterie cablati, non wireless. Un portavoce della Commissione UE ha confermato che secondo la proposta, la porta USB-C sarà obbligatoria solo per i dispositivi che si ricaricano tramite cavo. Ciò significa che se un dispositivo si ricarica esclusivamente tramite wireless non sarebbe necessaria una porta di ricarica USB-C.

Ecco che Apple potrebbe tagliare la testa al toro eliminando del tutto le porte di ricarica e rilasciando i futuri modelli di iPhone e iPad solo con modalità di ricarica wireless.

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