Carburanti sintetici: cosa sono e come funzionano?

Redazione Motori

11 Ottobre 2021 - 18:21

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Una soluzione alle emissioni di CO2 delle auto arriva dal carburante sintetico: scopriamo come funziona questo combustibile ideato da Bosch e se sono davvero una risorsa.

Cosa sono i carburanti sintetici e come funzionano? Sebbene i veicoli elettrici stiano aumentando anno dopo anno, nel corso dei prossimi decenni il numero di auto termiche e ibride continuerà a rimanere alto. Da qui la necessità di mettere a punto un nuovo tipo di carburante climaticamente neutro.

Il cambiamento climatico è un problema sempre più evidente e il tempo a disposizione per correre ai ripari sta scadendo molto più velocemente di quanto immaginiamo, proprio per questo motivo le case automobilistiche sono al lavoro per ridurre quanto più possibile le emissioni di CO2 delle vetture. Una soluzione a questo problema arriva dai carburanti sintetici, un’alternativa ai tradizionali carburanti fossili che consente di abbassare le emissioni e di mantenere inalterate le prestazioni. Scopriamo come funzionano e come sfruttare i combustibili carbon neutral lanciati da Bosch.

Carburanti sintetici

Cosa sono i carburanti sintetici?

Il pioniere nel lancio di questo tipo di carburante è stata Bosch, che ha pubblicato uno studio in cui vengono illustrati genesi e impiego di un nuovo tipo di carburanti sintetici: alla base c’è l’anidride carbonica, che viene sintetizzata combinandola all’idrogeno e all’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.

Il nuovo carburante si chiama “carbon-neutral” e si può adattare a qualunque tipo di motore termico, da quelli a benzina ai Diesel, fino a quelli a gas. In sintesi si tratta di combustibili a emissioni di CO2 molto vicine allo zero, che per anni sono stati studiati fino ad essere sorpassati dalle auto elettriche. In questi nuovi carburanti la percentuale di petrolio è nettamente inferiore, ma riescono comunque a far funzionare nel motore.

Carburante sintetico Bosch: gli obiettivi

L’obiettivo finale del carburante sintetico è quello di sostituire i tradizionali carburanti ora in uso fa sapere Volkmar Denner, CEO di Robert Bosch GmbH. Nel corso dei prossimi anni, anche se quasi tutte le auto dovessero essere sostituite da quelle elettriche, rimarrebbero da alimentare aerei, treni, camion, navi e tanti altri mezzi che contribuiscono all’inquinamento globale.

Lo studio prevede che con un uso dei carburanti sintetici complementare all’elettrificazione di massa dei veicoli privati, entro il 2050 le emissioni di Co2 sarebbero ridotte di 2,8 miliardi di tonnellate soltanto in Europa, praticamente il triplo delle emissioni di un Paese come la Germania nel 2016.

Come funzionano i carburanti sintetici?

Il funzionamento dei carburanti sintetici è praticamente identico a quello dei carburanti tradizionali, con l’unica differenza che questo tipo di prodotto ha un impatto ambientale pressoché minimo. Entrando nel dettaglio l’anidride carbonica viene sintetizzata combinandola all’idrogeno e all’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.

Si ottiene così un carburante sintetico “carbon neutal” che non produce alcun tipo di emissioni di CO2 e che può essere utilizzato su qualsiasi tipo di motore.

I vantaggi e gli svantaggi

Questo nuovo tipo di combustibile sintetico non consentirebbe soltanto l’abbassamento delle emissioni ma, portando quasi a zero la produzione di fuliggine, consentirebbe il taglio dei costi per il trattamento dei gas di scarico e per la manutenzione degli impianti. Un altro vantaggio di questo tipo di carburante è il fatto che, come accaduto con il passaggio da benzina con piombo a benzina verde, potrebbe essere usata la rete di distributori già esistente.

I combustibili sintetici andrebbero a sostituire quelli tradizionali nelle vetture che montano un motore termico, quindi anche nelle auto ibride, alleggerendo ancora di più l’impatto ambientale di queste auto.

La novità porterebbe però anche degli svantaggi legati ai costi: il prezzo per sintetizzare i nuovi combustibili non risulta così conveniente, portando quindi ad una stima del prezzo finale contenuta tra 1 euro e 1,4 euro a litro, senza contare le accise. Un costo simile a quello della benzina e del diesel oggi, ma con la garanzia di avere un carburante meno inquinante. Tuttavia non è escluso che il prezzo possa diminuire una volta che la capacità di produzione sarà cresciuta e il costo dell’elettricità da fonti rinnovabili sarà diminuito.

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