Come cambiare cognome?

Simone Micocci

20/11/2017

22/05/2018 - 16:25

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Per cambiare il cognome - ridicolo, rivelatore dell’origine naturale o vergognoso - la procedura da seguire è semplice, veloce ed economica. Ecco come fare per non commettere errori.

Come cambiare cognome?

Cambiare cognome è possibile, ma solo quando questo presenta alcune caratteristiche che giustificano questa procedura. Il cognome da cambiare, infatti, deve essere ridicolo, rivelatore dell’origine naturale o vergognoso. O comunque deve essere il prefetto a valutare se la richiesta è giustificata da un motivo valido.

Quando si soddisfano queste condizioni, fare il cambio del cognome è molto semplice. La nuova procedura semplificata è stata introdotta dal D.P.R.396/2000 - e modificazioni successive - il quale ha stabilito che la richiesta va presentata al prefetto.

Si tratta in poche parole della stessa procedura prevista per il cambio del nome; in questo caso però è possibile procedere anche con una sostituzione, togliendo il cognome paterno e mettendo al suo posto quello materno.

Se anche voi avete un cognome ridicolo, di seguito trovate una guida con tutte le informazioni necessarie per effettuare il cambio rivolgendovi al prefetto: moduli da presentare, costi, motivazioni e adempimenti.

La procedura per il cambio cognome

Per cambiare cognome è necessario rivolgersi all’Ufficio Territoriale del Governo (U.T.G.) - Prefettura. Si può prendere in considerazione sia l’ufficio della provincia di residenza, sia quello della circoscrizione dell’ufficio di stato civile dove è registrato l’atto di nascita.

La documentazione per il cambio di cognome è riportata all’interno del sito della Prefettura di riferimento, che è sempre bene consultare per evitare di compiere viaggi a vuoto o consegnare carte incomplete. In generale, solitamente è richiesto:

  • domanda con marca da bollo da 16,00 euro (esente per nomi ridicoli, vergognosi o rivelanti l’origine naturale);
  • dichiarazione sostitutiva di certificazione , sottoscritta dal richiedente, attestante il luogo e la data di nascita, la residenza, lo stato di famiglia e la cittadinanza ovvero i relativi certificati;
  • eventuale documentazione utile a sostenere le motivazioni della richiesta fotocopia di un documento di identità;
  • dichiarazione di assenso degli eventuali cointeressati, accompagnata dalla fotocopia di un documento di identità degli stessi.

È fatto divieto di richiedere un cognome dotato di importanza storia o comunque tale da “indurre in errore circa l’appartenenza del richiedente a famiglie illustri o particolarmente note” nel luogo natale.

Motivazioni per il cambio cognome

Di particolare importanza nella procedura per cambiare cognome o nome sono le motivazioni da esibire durante la procedura. Per vedersi accolta la richiesta infatti occorrerà giustificare la propria richiesta, essendo il cambio non un diritto, ma una concessione da guadagnare.

Tra le motivazioni che possono essere prese in considerazione ci sono quelle per un cognome ridicolo o vergognoso, oppure quelle che fanno leva su motivi affettivi. Se si vuole modificare i propri dati anagrafici si avrà di certo una qualche spinta a farlo. Ciò che si dovrà fare è prestare qualche attenzione a come la si espone.

L’istanza di aggiungere il cognome materno a fianco o al posto di quello paterno può far leva sul proprio trascorso e sulla propria storia familiare, sull’attaccamento o sull’importanza rivestita dalla figura genitoriale.

Sarà il Prefetto a valutare sull’accoglimento o meno della richiesta per il cambio cognome. Ma, acquisito un responso positivo, bisognerà attendere almeno altri 30 giorni: vediamo perché.

Tempistiche

Una volta presentata la domanda con le giuste motivazioni, è il prefetto a valutare l’istruttoria.

Accolta da parte del prefetto l’istanza per cambiare il cognome si dovranno attendere almeno 30 giorni. In questo lasso di tempo dovrà essere affisso presso l’albo pretorio del comune di residenza e di quello di nascita un avviso, che dovrà riportare una sintesi della domanda.

La motivazioni di questa attesa risiedono nella necessità di rendere pubblici gli estremi del cambio cognome. Entro 30 giorni dall’ultima affissione è possibile fare opposizione alla modifica mediante notifica al Prefetto.

Ci sono però delle eccezioni a seconda della condizione del richiedente:

  • se questo è residente all’estero, l’affissione va effettuata solamente all’albo dell’ufficio consolare nella circoscrizione di residenza;
  • se è residente all’estero ma è nato in Italia, l’affissione va fatta non solo presso l’albo del suddetto ufficio consolare, ma anche nell’albo pretorio del Comune di nascita;
  • se è nato all’estero, ma risiede in Italia, l’affissione dell’istanza va fatta solamente nell’albo pretorio del Comune di residenza.

Solo se nessuno contrasterà l’istanza sarà possibile completare la procedura per cambiare cognome.

Verificate le motivazioni per il cambio e pubblicizzata la modifica si dovrà provvedere ad inviare un esemplare dell’avviso con la relazione attestante l’eseguita affissione e la sua durata.

A questo punto si dovrà attendere l’emanazione del decreto con l’avvenuto cambio di cognome.

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