Book Calling #24: “Business Networking” di Benedetto Buono (video e recensione)

Antonella Coppotelli

11 Maggio 2021 - 19:00

condividi

Perché è importante avere solide relazioni umane per una carriera di successo nell’epoca della trasformazione digitale

Mai come in questo ultimo anno e mezzo abbiamo avvertito le conseguenze di un cambiamento epocale nelle nostre vite e nella routine lavorativa. Il confinamento forzato, dovuto a un’emergenza sanitaria da cui ancora non riusciamo ad affrancarci benché si intraveda un minimo di spiraglio in fondo al tunnel dato anche dalla campagna di vaccinazione, ha portato alla creazione di una vita digitale sempre più presente e, a tratti, fagocitante. La vita sociale ridotta ai minimi termini e l’iper-connessione quotidiana hanno aumentato i casi di burnout lavorativo, nonché quelli di ansia e hanno portato a una richiesta sempre maggiore verso prestazioni psicologiche.

In questo scenario che tocca l’esistenza privata e professionale di ciascuno di noi e nella quale la trasformazione digitale è divenuta parte attiva del processo e dove “l’unica certezza è l’incertezza” come sostiene Zygmunt Bauman , però, resta valido un principio vecchio come il mondo: l’importanza di avere delle solide relazioni umane e professionali che ci permettano di avere un solido bagaglio di contatti che giovi alla crescita professionale.

Business Networking

Dall’altra parte avevamo già visto in precedenza che in quanto esseri umani non possiamo non comunicare a maggior ragione nella nostra vita lavorativa. Si può, quindi, diventare dei buoni networker e costruire una rete che possa trasformarsi anche in un paracadute? A questo e a molti altri quesiti risponde “Business Networking, l’importanza delle relazioni umane per una carriera di successo”, primo libro di Benedetto Buono edito da Dario Flaccovio Editore.

L’importanza di un network professionale

L’autore ha inserito nel testo tutta la sua professionalità, supportata da riferimenti scientifici e da testimonianze di professionisti di rilievo, per offrire una guida concreta e utile su come fare business networking intelligente sia nella modalità offline (per quando le condizioni lo permetteranno) sia in quella online senza, però, lasciarsi inghiottire dalla spirale della rete ma, al contrario, prendere da essa ogni lato positivo. Chiaramente una normale attitudine personale verso l’altro agevola la costruzione di un network ma anche quando così non fosse, tale attività che ha una base scientifica, si può costruire e nel tempo risultare profittevole. Vi sono chiaramente delle regole di base che non dovrebbero venire mai meno: in primis ricordare che una rete di relazioni si costruisce nel tempo e le fondamenta sono cementificate dallo scambio continuo.

A tale proposito l’autore ricorda la lectio di Adam Grant dei givers e dei takers. Il celebre psicologo americano, infatti, individuava nei givers coloro i quali dalla relazioni prendono senza dare nulla in cambio, contrapposti, invece, ai takers che tendono a dare in maniera incondizionata. Sembra banale come ragionamento ma non lo è: se infatti approcciare gli altri significa avere un atteggiamento rapace, tutto diventa meccanico e senza fondamento. Al contrario, invece, di chi ci mette anche l’anima per creare delle solide fondamenta su cui costruire. Quindi relazioni di valore e scambio sono due pilastri fondamentali del business networking a cui si aggiungono un atteggiamento cordiale, la capacità di coinvolgimento dei propri interlocutori e la disponibilità a dare valore e giusta importanza.

Tale teoria era stata teorizzata già Jeffrey Gitomer ma Benedetto Buono insinua un ulteriore elemento che fa la differenza: la generosità perché nella costruzione di un networking di valore è molto più importante dare piuttosto che ricevere. E questa è una regola che abbracciamo e che ci piacerebbe vedere applicata anche in altri contesti, dal momento che alla fine tutto torna, nel bene e nel male.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO