Boom dimissioni in Italia in soli 3 mesi nel 2021: ecco perché

Teresa Maddonni

28 Ottobre 2021 - 13:25

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Il fenomeno delle grandi dimissioni sta riguardando anche l’Italia? Sembra di sì a guardare i dati del ministero del Lavoro del secondo trimestre 2021: ecco le possibili spiegazioni.

Boom dimissioni in Italia in soli 3 mesi nel 2021: ecco perché

Si registra un incremento delle dimissioni volontarie in Italia in soli 3 mesi nel 2021 e a rilevarlo sono i dati del ministero del Lavoro pubblicati nella giornata di ieri.

Un fenomeno, quello delle dimissioni volontarie che riguarda tutto il mondo e non solo il nostro Paese. Ma perché nel secondo trimestre 2021 in Italia si è registrato il boom di dimissioni?

I motivi possono essere diversi e sono in ogni caso da approfondire con successive rilevazioni. Su un totale di 2,5 milioni di contratti cessati le dimissioni volontarie dal lavoro sono state per gli italiani 484mila divise tra uomini e donne.

Boom dimissioni in Italia nel 2021 tra mercato del lavoro congelato e ricollocamento

Boom di dimissioni dal lavoro in Italia nel 2021. I dati del ministero guidato da Andrea Orlando parlano chiaro. Nel secondo trimestre 2021 le dimissioni sono state:

  • il 37% in più rispetto al trimestre precedente;
  • l’85% in più se si confrontano i dati con il secondo trimestre del 2020.

In particolare, come anticipato, su un totale di 2,5 milioni di contratti cessati le dimissioni volontarie dal lavoro sono state per gli italiani 484mila così divise:

  • 292mila da parte di uomini;
  • 191mila da parte di donne.

Se le dimissioni dovessero risultare temporanee il perché di tale fenomeno andrebbe visto come conseguenza del mercato del lavoro fermo per molti mesi a causa della pandemia.

Qualora tuttavia il boom di dimissioni dovesse essere confermato con un tasso che rimane su livelli elevati e per più tempo allora si potrebbe spiegare con la decisione dei lavoratori di lasciare settori in crisi per settori in crescita dopo l’anno nero 2020.

Ovviamente per capire quale delle due cause stia alla base delle dimissioni in Italia occorrerebbe non solo attendere, ma anche indagare in modo approfondito tipologia di lavoro e di lavoratore e i settori di ricollocamento.

Boom di dimissioni e non solo: i dati del ministero

I dati del ministero non fotografano solo le dimissioni, ma mettono chiaramente in evidenza anche altri fenomeni nell’anno in corso. Nel dettaglio:

  • nel secondo trimestre, tra aprile e giugno 2021, sono aumentati del 64,5% i contratti di lavoro e che sono risultati pari a 2 milioni e 932mila rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente;
  • nel complesso le attivazioni sono state 3 milioni e 74mila se si considera anche le 143mila trasformazioni a tempo determinato. La crescita è stata del 61,1%, pari a 1 milione e 166mila attivazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

I dati del ministero delineano anche la distribuzione geografica delle attivazioni:

  • +90,9% al Centro;
  • +67,9% al Nord;
  • +38,8% nel Mezzogiorno.

In tutta Italia le attivazioni hanno riguardato in misura maggiore le donne, comprese anche le trasformazioni.

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