Bonus natalizio, esiste davvero? Facciamo chiarezza su quanto e a chi spetta

Giorgia Bonamoneta

10/11/2021

10/11/2021 - 19:13

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Esiste davvero un bonus natalizio? La risposta è no. Quindi è inutile andare al proprio Comune e richiederlo se non si rientra nei parametri definiti nel Decreto Ristori. Ecco cosa devi sapere.

Bonus natalizio, esiste davvero? Facciamo chiarezza su quanto e a chi spetta

Esiste un “bonus natalizio”? Smentiamo subito la notizia circolata in rete su un presunto bonus per la spesa di Natale. Si tratta in realtà del rifinanziamento del bonus spesa previsto già nel Decreto Ristori.

Non tutti i nuclei famigliari avranno accesso al bonus, come ormai ci siamo abituati, per esempio con il bonus terme. E, sempre smentendo le notizie pubblicate in rete, il bonus non sarà di 1400€. Infatti questi, come per il precedente finanziamento della misura, possono variare a seconda del nucleo familiare, dell’Isee e della disponibilità del Comune.

Il bonus natalizio non esiste: facciamo chiarezza

Il passa parola è, ahimè, un sistema fallace e come il gioco del telefono a ogni scambio d’informazioni la parola muta fino a diventare qualcosa di totalmente diverso. Un discorso simile può essere fatto per il cosiddetto “bonus di Natale” di cui sta circolando la notizia in rete.

Non è neanche una vera e propria bufala o fake news, infatti un bonus esiste, ma non è un bonus natalizio. È invece un bonus spesa che il Governo ha rifinanziato per aiutare le famiglie in difficoltà durante il periodo della pandemia.

È pur vero però che tutti, per avere informazioni su questo bonus spesa di cui magari possono usufruire per motivi economici, staranno ormai cercando in rete le due fatidiche parole “bonus” più “natalizio” o “bonus di Natale”.

Almeno su una cosa siamo certi: andando al Comune e chiedendo di poter accedere al bonus di Natale non si ottiene nulla. Infatti nel caso in cui si rientri nei parametri (sotto indicati) bisogna richiedere l’originale bonus spesa.

Ulteriore chiarezza: cos’è il bonus spesa?

Il bonus spesa, o come ormai sarà noto “bonus natalizio”, è in realtà un voucher da 100€ a 600€ massimo per famiglia. Il fantomatico “bonus natalizio”, così com’è stato raccontato in rete, prevedeva invece un bonus da 1400€, che però appunto non esiste.

Il bonus può arrivare fino a 1200€, ma solo in due rate da 600€ e non in tutti i casi. La media infatti è di 300€ a famiglia e non permette certo l’acquisto di regali di Natale, ma beni di prima necessità per le famiglie in difficoltà.

Il “bonus natalizio” è gestito dal Comune di residenza

Cerchiamo di entrare ancora più nel dettaglio e di spiegare come mai questo bonus non è per tutti. Infatti non è un bonus nuovo ma, come abbiamo detto, rifinanziato. Andare quindi al Comune e chiedere il bonus natalizio non ha senso, soprattutto perché per farne richiesta bisogna rispettare alcune caratteristiche.

In ultimo è bene ricordare che il bonus spesa varia l’importo in base al Comune di residenza, non solo in base a nucleo famigliare e Isee. Quindi Comuni più piccoli avranno a disposizione meno fondi rispetto ai Comuni più grandi, tanto che in molte località potrebbero già essere finiti i buoni spesa per le famiglie in difficoltà.

Cosa serve per richiedere il buono?

Insistiamo quindi su i criteri da rispettare per poter richiedere il bonus spesa, che ricordiamo potrebbe già non essere più disponibile.

Bisogna effettuare la domanda presso il proprio Comune di residenza, dopo essersi informati sulla presenza di fondi rimanenti, tramite sportello sociale, CAF o con un modulo online.

I requisiti per poter richiedere il bonus spesa sono:

  • il valore ISEE
  • altro tipo di documentazione che attesti la situazione economica e patrimoniale del nucleo familiare

Non ci sono limiti per il numero di persone all’interno del nucleo familiare per richiederlo; può tenerlo anche una sola persona, una piccola famiglia di tre persone o una più numerosa. Questo varia in base alle richieste fatte al Comune e alla disponibilità dei fondi rimanenti. Ma, ripescando da quanto già previsto in precedenza, si darà la priorità a famiglie con figli e che non ricevono altri tipi di sostegni pubblici.

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