Bonus baby sitter in arrivo dalle Regioni: ecco quali sono

Teresa Maddonni

22/03/2021

27/04/2021 - 16:41

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Il bonus baby sitter è previsto da alcune Regioni al di là del voucher nazionale del governo insieme ad altre misure di sostegno alle famiglie. Vediamo quali sono quelle che lo prevedono e quanto spetta.

Bonus baby sitter in arrivo dalle Regioni: ecco quali sono

Il bonus baby sitter è in arrivo dalle Regioni per aiutare i genitori con i figli in didattica a distanza. Ma quali sono? E soprattutto: quanto spetta?

Sono diverse le Regioni che hanno previsto un pacchetto di aiuti per le famiglie, come Liguria e Umbria, tra i quali spicca il bonus baby sitter.

Altre come Lombardia e Lazio prevedono l’avvio di misure in sostegno ai genitori nelle prossime settimane e non solo attraverso il bonus baby sitter.

Il bonus baby sitter è stato introdotto, insieme al congedo parentale, per i genitori con figli in Dad, quarantena o anche contagio avvenuto in qualsiasi luogo, dal decreto Covid del governo Draghi per il 2021 e fino al 30 giugno.

Entrambe le misure sono tuttavia considerate insufficienti sia per gli importi sia perché non coprono i genitori che lavorano da casa.

Il bonus baby sitter, il voucher fino a 100 euro a settimana, è previsto poi solo per gli autonomi e per i dipendenti quali professionisti sanitari e Forze dell’Ordine.

Alcune Regioni sono andate o stanno andando così in aiuto ai genitori con bonus baby sitter e altre misure di sostegno. Vediamo quali sono nel dettaglio e quanto spetta con il bonus baby sitter regionale.

Bonus baby sitter: ecco quali Regioni lo prevedono e quanto spetta

Se il bonus baby sitter del governo è insufficiente allora le Regioni arrivano in soccorso delle famiglie prevedendo misure di sostegno.

Molte Regioni si sono già attivate prevedendo voucher per le famiglie e aiuti anche per la didattica a distanza.

Friuli Venezia Giulia

La Regione Friuli Venezia Giulia prevede una Carta Famiglia per i nuclei con minori da 3 a 14 anni. La Regione introduce un bonus che va dai 150 ai 575 euro per i servizi educativi o di baby sitting. La Regione ha stanziato 6 milioni di euro per il triennio 2021-2023. Il Friuli prevede anche un bonus per professionisti o professioniste di 6mila euro a figlio fino ai 3 anni del minore che diventa di 8mila in caso di minore con disabilità e fino a 8 anni. Il contributo può essere utilizzato anche come bonus baby sitter.

Liguria

La Regione Liguria ha previsto un bonus baby sitter e anche un bonus badanti. Il bonus baby sitter va alle famiglie con ISEE fino a 35mila euro e consiste in un contributo di 350 euro mensili per figli minori fino a 14 anni che diventano 18 se disabili.

Il bonus badanti invece va per l’assistenza di persone adulte o anziane disabili per un importo dai 150 ai 500 euro mensili nel rispetto dei medesimi requisiti ISEE.

La Regione Liguria, sempre per le famiglie, prevede anche un contributo per le rette degli asili nido fino a giugno 2021 con un voucher che va dai 100 euro ai 200 euro per nuclei familiari con ISEE fino a 20mila euro.

Lazio

La Regione Lazio a breve dovrebbe varare un pacchetto da 2 milioni per sostenere la Dad. Lo stesso potrebbe fare, previa autorizzazione della Commissione UE, la Regione Abruzzo.

Lombardia

Ancora non è attivo un bonus baby sitter della Regione Lombardia, ma ad aprile la stessa dovrebbe varare un pacchetto per le famiglie da 25 milioni di euro. Gli aiuti, annunciati dall’assessora alla Famiglia della Regione Alessandra Locatelli, terrà conto dell’impatto della pandemia sulle famiglie andando a sostenere quelle che hanno avuto una maggiore riduzione del reddito.

Umbria

La Regione Umbria ha previsto un bonus baby sitter retroattivo dal 1° febbraio. Le domande infatti potranno essere inviate dal prossimo mercoledì 24 marzo. Il bonus baby sitter è per i genitori con figli fino a 12 anni o con figli disabili senza il requisito dell’età. Il bonus baby sitter della Regione Umbria è rivolto a:

  • genitori lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato;
  • genitori lavoratori autonomi.

L’importo del voucher o bonus baby sitter una tantum è di 400 euro che si eleva di 100 euro per ogni figlio fino a un massimo di 800 euro. L’ISEE deve essere non superiore a 50mila euro.

Veneto

In Veneto fino a ottobre 2021 è attivo un bonus baby sitter fino a 200 euro mensili per i figli minori di 14 anni, ma anche per la cura di anziani e disabili, rivolto alle famiglie di lavoratori impegnati in percorsi di inserimento lavorativo in aziende della Regione.

Il voucher può essere richiesto fino a 10 mensilità e per un valore ISEE non superiore a 40mila euro. L’obiettivo della Regione Veneto sarebbe quello di estenderlo anche a lavoratori autonomi e imprenditori.

Bonus baby sitter anche dai Comuni

Come riporta Il Sole 24 Ore, non sono solo le Regioni ad andare incontro alle esigenze delle famiglie, ma anche i Comuni in Italia prevedono o stanno prevedendo dei bonus baby sitter. Il quotidiano economico ne ha sentiti alcuni riportando le misure previste:

  • il Comune di Ravenna prevede un bonus baby sitter di 300 euro per le famiglie con ISEE fino a 35mila euro con il bando a breve disponibile;
  • a Faenza è previsto lo stesso bonus baby sitter di 300 euro una tantum come anche in altri cinque Comuni;
  • anche a Bologna i genitori possono accedere al servizio di baby sitting attraverso il progetto Tata Bologna che offre personale qualificato e assunto in regola. Il voucher baby sitter è di 200 euro mensili aumentato di 100 euro per ogni figlio dopo il primo. Il servizio è per i genitori con figli da 0 a 3 anni;
  • spostandoci in Piemonte a Mondovì, in provincia di Cuneo, il Comune ha previsto per i genitori con figli fino a 14 anni un bonus una tantum di 200 euro a patto che gli stessi non siano in cassa integrazione o disoccupazione;
  • a Verbania il Comune ha previsto un bonus baby sitter fino a 400 euro per figli fino a 12 anni, ma non per genitori in smart working.

Anche il bonus baby sitter previsto dai Comuni in alcuni casi, come quello nazionale, si rivela come abbiamo visto un aiuto non esaustivo per i genitori laddove il lavoro da casa non viene considerato lavoro a tutti gli effetti, motivo per cui la Cgil ha chiesto un intervento al governo già la scorsa settimana.

La ministra per la Famiglia Elena Bonetti ha dichiarato che si sta lavorando per riconoscere il bonus baby sitter anche ai genitori in smart working che sono tuttavia ancora in attesa.

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