Bonus 1.000 euro stagionali nel decreto Rilancio, ma non per tutti: ecco a chi spetta

Teresa Maddonni

14/08/2020

26/08/2021 - 15:08

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Il bonus 1.000 euro per gli stagionali è stato inserito nel decreto Rilancio convertito nella legge n.77/2020, ma non per tutti. Vediamo nel dettaglio a chi spetta.

Bonus 1.000 euro stagionali nel decreto Rilancio, ma non per tutti: ecco a chi spetta

Bonus 1.000 euro stagionali nel decreto Rilancio, ma non per tutti: vediamo a chi spetta dal momento che si vanno ad ampliare i requisiti nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale e convertito nella legge n.77/2020.

Nel decreto Rilancio Il bonus diventa di 1.000 euro per gli stagionali, ma solo per il settore del turismo e stabilimenti termali e solo per il mese di maggio 2020. Il nuovo testo è molto corposo e prevede delle aggiunte, modifiche e proroghe al decreto Cura Italia di marzo convertito nella Legge n.27 del 24 aprile 2020.

La proroga del bonus da 600 euro per partite Iva , Co.co.co, autonomi e stagionali per aprile che diventa 1.000 per maggio 2020 (ferma restando la riduzione del fatturato per i professionisti). Non è prevista la rata di maggio per gli autonomi iscritti alle Gestioni speciali dell’Ago.

E ancora la proroga della cassa integrazione o la novità del bonus di 600 euro e 1.000 euro per i beneficiari del reddito di cittadinanza.

Anche il bonus di 1.000 euro per gli stagionali è una novità e vediamo allora a chi spetta e chi è escluso dal decreto Rilancio.

Bonus 1.000 euro stagionali: ecco a chi spetta

Per trovare il bonus 1.000 euro per gli stagionali e capire a chi spetta bisogna andare all’articolo 84 - Nuove indennità per i lavoratori danneggiati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19 e in particolare al comma 6 dedicato ai lavoratori stagionali. Qui si legge chiaramente che:

“Ai lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, non titolari di pensione, né di rapporto di lavoro dipendente, né di NASPI, alla data di entrata in vigore della presente disposizione, è riconosciuta un’indennità per il mese di maggio 2020 pari a 1000 euro.”

Secondo il comma 5 del medesimo articolo per il mese di aprile, ai beneficiari dell’indennità prevista dal Cura Italia nel mese di marzo all’articolo 29, verrà riconosciuto il bonus di 600 euro.

E poi una novità per i lavoratori in somministrazione perché sempre allo stesso comma si legge:

“La medesima indennità è riconosciuta ai lavoratori in somministrazione, impiegati presso imprese utilizzatrici operanti nel settore del turismo e degli stabilimenti termali, che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, non titolari di pensione, né di rapporto di lavoro dipendente, né di NASPI, alla data di entrata in vigore della presente disposizione.”

Anche i lavoratori in somministrazione per il mese di aprile invece avranno il bonus di 600 euro.

Dunque coloro che con contratto da dipendente o in somministrazione hanno cessato il rapporto di lavoro in modo involontario nell’ultimo anno fino al 17 marzo 2020 hanno diritto al bonus 1.000 euro per gli stagionali a maggio. Per qualcuno però resta da 600 euro.

Bonus 1.000 euro stagionali, ma non per tutti

Il bonus 1.000 euro stagionali non è per tutti, perché il decreto Rilancio prevede una novità e vale a dire introduce una nuova categoria di stagionali.

Mentre prima erano considerati solo gli stagionali del settore turistico, il decreto Rilancio prevede un bonus anche per quelli appartenenti ad altre aree, ma di 600 euro. Sempre all’articolo 84, comma 8 si legge:

“È riconosciuta un’indennità per i mesi di aprile e maggio, pari a 600 euro per ciascun mese, ai lavoratori dipendenti e autonomi che in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro.”

E tra le prime categorie troviamo i lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020 e che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel medesimo periodo.

Anche se non avranno il bonus da 1.000 euro avranno due bonus di 600 euro per i mesi di aprile e maggio. Il decreto Rilancio riconosce il bonus 600 euro a nuove categorie di lavoratori prima esclusi. Oltre gli stagionali di settore diverso da quello del turismo troviamo:

  • lavoratori intermittenti;
  • addetti alle vendite;
  • lavoratori autonomi privi di partita Iva.

Anche se gli stagionali non appartenenti al settore turismo non è previsto il bonus di 1.000 euro per loro è comunque una conquista il bonus di 600 euro nel decreto Rilancio rispetto al Cura Italia.

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