Assegno unico 2024, ecco come chiedere l’aumento dell’importo

Simone Micocci

8 Aprile 2024 - 18:16

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Dal 1° aprile si può richiedere l’Isee corrente anche per l’aggiornamento dei patrimoni. Una valida soluzione per aumentare l’importo dell’Assegno unico.

Assegno unico 2024, ecco come chiedere l’aumento dell’importo

Da aprile 2024 è possibile richiedere l’aumento dell’Assegno unico per figli a carico anche per il caso in cui nell’ultimo anno ci sia stata una variazione significativa (negativa) dei patrimoni.

A oggi, infatti, l’unico strumento efficace per chiedere l’aumento dell’importo dell’Assegno unico è l’Isee corrente, ossia l’attestazione calcolata su redditi e patrimoni riferiti all’anno precedente e non a 2 anni prima come invece succede con l’Isee ordinario.

L’Isee corrente, tuttavia, può essere richiesto solamente in caso di peggioramento della condizione economica, ragion per cui il valore dell’attestazione risulterà ovviamente più basso rispetto a quello ordinario. E dal momento che l’Assegno unico è calcolato in base all’Isee in corso di validità ne risulterà un aumento (anche delle mensilità precedenti nel caso in cui l’Isee corrente sia stato rilasciato entro il 31 maggio).

Tuttavia, la richiesta di Isee corrente non si può fare in ogni momento. Laddove sia necessaria per aggiornare i patrimoni, infatti, bisogna attendere fino al 1° aprile. Passata questa scadenza, quindi, è sempre possibile ricorrere all’Isee corrente per aumentare l’Assegno unico.

Come aumentare l’Assegno unico con l’Isee corrente

Come noto, il calcolo dell’assegno unico per figli a carico tiene conto del valore Isee nel periodo di riferimento. Spetta, ad esempio, il massimo dell’importo (199,40 euro per figlio, al netto delle maggiorazioni) solamente nel caso di Isee inferiore a 17.090,61 euro.

Al di sopra di questa soglia il valore base dell’assegno unico si abbassa di circa 5 euro ogni 1.000 euro, fino ad arrivare al minimo di 57 euro con Isee pari o superiore a 45.574,96 euro. Lo stesso importo spetta a chi invece fa domanda per l’assegno unico senza tuttavia presentare Isee.

Per aumentare l’importo, quindi, la soluzione più efficace è quella di ridurre il valore indicato dall’attestazione. Tuttavia, nonostante ci siano alcuni accorgimenti da seguire per abbassare l’Isee, solamente uno di questi ha effetto immediato: si tratta dell’Isee corrente, lo strumento che tiene conto di redditi e patrimoni riferiti all’anno precedente alla presentazione della DSU, a differenza dell’Isee ordinario che invece guarda a redditi e patrimoni del secondo anno precedente.

Come anticipato, l’Isee corrente si può presentare solamente in determinate occasioni. Ad esempio, è necessario che sia stata prima rilasciata l’attestazione ordinaria. Inoltre, per l’aggiornamento dei redditi, consentito fin da subito, è necessario che si sia verificata una delle seguenti situazioni:

  • variazione della situazione lavorativa ovvero un’interruzione dei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non rientranti nel reddito complessivo (dichiarato ai fini IRPEF) per uno o più componenti il nucleo familiare;
  • variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo familiare superiore al 25% rispetto alla situazione reddituale individuata nell’Isee calcolato ordinariamente.

Diverso il caso dei patrimoni. Per il loro aggiornamento, infatti, serve che nell’ultimo anno ci sia stata una riduzione del patrimonio complessivo del nucleo familiare superiore al 20% rispetto alla situazione patrimoniale individuata nell’Isee ordinario. In tal caso, però, l’Isee corrente si può richiedere solo a partire dal 1° aprile.

È ovvio, viste le situazioni in cui può essere richiesto, che l’Isee corrente risulterà più basso rispetto all’Isee ordinario e dunque anche l’importo dell’assegno unico ne beneficerà.

Nel dettaglio, dopo il rilascio dell’Isee corrente l’Inps effettuerà un ricalcolo dell’assegno unico. A tal proposito è bene specificare che:

  • nel caso di Isee corrente presentato entro il 30 giugno l’assegno unico verrà ricalcolato già a partire dal 1° marzo. In tal caso, dunque, la prestazione verrà conguagliata e spetteranno tutti gli arretrati a partire dal mese di marzo;
  • nel caso di Isee corrente presentato dal 1° luglio, l’assegno unico verrà ricalcolato ma solamente per le mensilità accreditate successivamente. Non spettano, dunque, eventuali arretrati per le mensilità precedenti.

Assegno unico figli a carico, quanto aumenta per ogni figlio

L’assegno unico aumenta anche nel caso in cui dovesse nascere un altro figlio. E non solo perché ovviamente viene riconosciuta una quota ulteriore per il nuovo nato, ma anche perché in caso di figlio successivo al secondo si applicano anche delle maggiorazioni sull’importo.

Nel dettaglio, per i figli successivi al secondo si applica una maggiorazione che va da 96,90 euro (per Isee inferiore a 17.090,61 euro) a 17,10 euro (per Isee pari o superiore a 45.574,96 euro). In caso di quarto figlio, invece, scatta - oltre a quella suddetta - un’ulteriore maggiorazione, pari a 150 euro forfettari (si applica, dunque, sulla quota successiva).

Bisogna inoltre considerare che nel primo anno di vita del figlio sulla quota base dell’Assegno unico si aggiunge una maggiorazione del 50%. Questa si applica fino ai 3 anni nel caso di nuclei con almeno 3 figli.

Ad esempio, una famiglia con Isee di 10 mila euro e con due figli percepisce 398,80 euro di assegno unico (199,40 euro per figlio). In caso di terzo figlio l’importo non sale a 598,20 euro, bensì a 794,80 euro in quanto la quota per il nuovo nato ammonta a 396 euro.

Assegno unico: di quanto aumenta se tutti e due i genitori iniziano a lavorare

Altro modo in cui aumenta l’importo dell’assegno unico è quello in cui entrambi i genitori avviino un’attività lavorativa. La normativa, infatti, prevede che nel caso in cui entrambi i genitori abbiano un reddito si applica sulla quota di assegno unico spettante per ogni figlio una maggiorazione che va da 34,10 euro per chi ha un Isee pari o inferiore a 17.090,61 euro fino ad arrivare a zero per chi raggiunge la soglia dei 45.574,96 euro.

Assegno unico, tabella importi 2024
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