Oscillatore Aroon: come utilizzarlo e capire il trend in atto

Ufficio Studi Money.it

04/06/2019

04/06/2019 - 16:53

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Cos’è e come funziona l’oscillatore Aroon? Quali sono i suoi vantaggi? La guida completa di questo strumento di analisi tecnica

Oscillatore Aroon: come utilizzarlo e capire il trend in atto

L’oscillatore Aroon è uno strumento di analisi algoritmica inventato da Tushar Chande nella metà degli anni ’90. Il nome Aroon letteralmente significa «la luce precoce dell’alba».

Appartenente alla famiglia degli indicatori e oscillatori di tendenza, questo algoritmo segnala una potenziale inversione di trend. L’assunto sottostante a questo oscillatore è quello secondo il quale in un uptrend verranno costituiti massimi crescenti mentre, al contrario, in un downtrend vengono segnati regolarmente nuovi minimi.

Vediamo come sfruttare al meglio l’oscillatore Aroon e quali sono i vantaggi di questo strumento di analisi tecnica.

Oscillatore Aroon: cos’è e come si calcola

L’oscillatore Aroon è costruito da due linee, la linea «AroonUp» e quella «AroonDown». Questi due algoritmi indicano in sostanza il numero di periodi che sono trascorsi tra un massimo o un minimo in un range di x barre.

L’AroonUp e l’AroonDown sono definite dalle seguenti formule:

  • AroonUp = 100* (N - (numero osservazioni dall’ultimo massimo) )/N
  • AroonDown = 100* (N - (numero osservazioni dall’ultimo minimo) )/N

Dove N indica il numero di osservazioni che sono state prese in esame per effettuare le valutazioni.

L’AroonUp dunque raggiunge il valore 100 se il massimo è raggiunto in corrispondenza dell’ultima osservazione, mentre assume un valore di 0 nel caso in cui il top si sia registrato N sessioni precedenti.

Specularmente, l’AroonDown raggiunge il valore 100 se il minimo nel range di x periodi è stato segnato in corrispondenza dell’ultima osservazione, mentre assume valore 0 in caso contrario.

L’oscillatore Aroon è quindi la differenza tra le linee AroonUp e AroonDown, e si muove in un intervallo compreso tra -100 e +100 con valenza neutra nel caso di valore 0.

Indicatore Aroon: vantaggi e svantaggi

Come l’ADX, questo oscillatore prende in considerazione 2 indicazioni opposte, una che considera i massimi e una che considera i minimi all’interno di un intervallo. Di fatto Aroon misura le spinte di acquisto e vendita in atto in un determinato lasso di tempo.

Da un punto di vista matematico l’oscillatore è molto semplice, poiché ha una dipendenza lineare dai massimi e minimi. Da un punto di vista di osservazioni, l’Aroon considera solo i prezzi di chiusura, trascurando quelle che sono le variazioni intraday.

A tal proposito, se si pensa al caso in cui un titolo può balzare del 20% al ribasso o rialzo e successivamente riassorbire tale movimento, cosa molto significativa per un trend, per l’Aroon questa informazione è irrilevante.

L’obiettivo di questo oscillatore è quello di anticipare l’inversione di tendenza qualora l’algoritmo taglia dal basso verso l’alto o viceversa la “0 line”.

Gli studi di Chande dimostrarono una buona attendibilità nell’individuare cambiamenti di trend attraverso un indebolimento del trend precedente ed il consolidarsi del trend opposto.

Indicatore Aroon: come utilizzarlo

Premesso che l’Aroon è un oscillatore di trend, i segnali offerti da questo algoritmo sono fondamentalmente due:

  • definire la forza di un trend;
  • individuare segnali di cambio di trend.

Aroon viene usato in modo estremamente semplice. Per l’individuazione del trend la regola è che valori al di sopra o al di sotto dei +/- 70 punti rappresentano un forte trend in corso.

Per individuare segnali di inversione basterà osservare quando l’oscillatore passerà al di sopra o al di sotto la “0 line”.

  • Si avrà un segnale bullish quando l’Aroon passerà da valori negativi a positivi;
  • Si avrà un segnale bearish quando l’Aroon passerà da valori positivi a negativi.

In pratica basta rivolgersi all’oscillatore Aroon per valutare se esso si trovi sopra o sotto lo zero, con simili considerazioni a quelle che si hanno con l’indicatore MACD.

L’esempio seguente riporta con molta chiarezza queste considerazioni.

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