Aprire un home restaurant: costi e adempimenti per il ristorante in casa

Claudio Garau

02/11/2021

09/09/2022 - 09:26

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Aprire un home restaurant prevede di considerare alcuni elementi fondamentali, attinenti ai requisiti, all’organizzazione dell’attività e ai costi. Ecco una breve guida pratica sull’argomento

Aprire un home restaurant: costi e adempimenti per il ristorante in casa

Oggi aprire un home restaurant è il sogno di non poche persone. L’home restaurant rappresenta una delle ultime ’mode’, ma vero è che ha cominciato a prender piede in Italia già diversi anni fa, a partire dal 2010. Le sue origini sono anglosassoni.

L’attività dell’home restaurant o ristorante casalingo è, in qualche modo, innovativa, perché si compie all’interno di un appartamento o di una casa privata, in cui i padroni di casa - che di fatto mutano la propria abitazione in una sorta di ristorante domestico - ospitano e cucinano per amici, conoscenti o anche sconosciuti come i turisti.

Di seguito vogliamo dare qualche utile informazione in merito a come aprire un home restaurant, onde rendersi conto a priori di quali sono gli adempimenti necessari e a quanto ammontano, all’incirca i costi. Ecco allora come buttarsi in questo campo, senza rischiare di non essere pronti e preparati alle circostanze.

Aprire un home restaurant: il contesto di riferimento

Attuare una scelta di questo tipo non significa soltanto monetizzare, ma anche e soprattutto condividere la propria cultura, le proprie tradizioni culinarie e dare la possibilità di vivere un’esperienza che sia realmente differente dal comune ristorante, con persone che non si conoscono.

Piuttosto ovvio che alla base del successo di questa attività imprenditoriale vi sia la passione e la voglia di cucinare, magari focalizzandosi su piatti particolari, ricette regionali e pietanze tipiche locali, che raramente sono proposte nei ristoranti.

Aprire un home restaurant significa altresì considerare che la prenotazione o il primo contatto avverrà via web, con una piattaforma ad hoc.

Inoltre, vero è che per questa tipologia di attività a contatto con il pubblico, non è sufficiente essere capaci in cucina e creativi nelle ricette proposte nel menù. Occorre altresì avere un atteggiamento accogliente, cortese e pronto al dialogo, molto più che in un classico ristorante.

Insomma, un home restaurant di successo si fonda anche sul possesso di ottime capacità di comunicazione e di relazione, perché gli ospiti debbono sentirsi a proprio agio, presentando loro qualcosa di differente non soltanto per quanto attiene alla cena in sé ma anche per quanto concerne la serata. Preferibile essere persone ospitali e amare la convivialità, per avere speranze d’ingranare in questo settore.

Un’altra caratteristica che rende l’attività dell’home restaurant in grado di attrarre il pubblico è rappresentata dalla location. L’ambiente domestico deve apparire curato, pulito, elegante, mentre un balcone, un bel panorama e la presenza del verde sono in grado di fare la differenza e dare quel quid in più all’attività nel suo complesso.

Analoghe considerazioni valgono nei confronti di chi decide di allietare i pasti degli ospiti con un sottofondo musicale particolare o con piccoli spettacoli estemporanei. Si tratta di elementi che possono determinare il successo dell’attività nel corso del tempo.

Aprire un home restaurant: come funziona l’attività? Differenza tra social eating e tourist eating

Lo abbiamo accennato: l’attività funziona come un piccolissimo ristorante a casa propria. Quanto meno sulla carta di tratta di un’iniziativa di business alla portata di tutti: può costituire un semplice hobby ma nel tempo - se l’attività acquista popolarità - può rappresentare anche un lavoro in grado di garantire un reddito non così esiguo.

In linea generale, esistono due distinte tipologie di ristorante casalingo:

  • la prima tipologia è il cd. “social eating” che si riferisce a un particolare evento o a una cena organizzata non soltanto per provare pietanze o specialità locali/regionali ma anche per fare nuove conoscenze;
  • la seconda tipologia è il “tourist eating”, che invece attiene ad un evento o a una cena organizzata per permettere ai turisti italiani e non, di assaggiare i veri piatti tipici locali e/o regionali.

Ma sono due anche i metodi di pagamento usati: pertanto se ci si chiede come aprire un home restaurant, occorre sapere che c’è chi prevede una quota per ciascuna cena e chi invece stabilisce una specie di associazione. In virtù di quest’ultima formula di pagamento, è in gioco un’iscrizione annuale o mensile per partecipare a ogni evento o cena, che viene poi organizzata durante un certo periodo di tempo.

Aprire un home restaurant: i disegni di legge in materia

Ovviamente per aprire un home restaurant non ci si può improvvisare. Sul tema, vero è che a livello nazionale non sussiste al momento una articolata e completa normativa di riferimento. Ma attenzione: è stato redatto un disegno di legge approvato alla Camera, tuttora fermo in Senato per quanto attiene alle regole sull’attività di chef a domicilio.

Le norme che attendono di entrare in vigore prevedono alcuni requisiti minimi, come indicato da quanto segue:

  • divieto di superare i 500 coperti all’anno con un guadagno totale al di sotto dei 5mila euro all’anno;
  • obbligo di effettuare pagamenti con strumenti elettronici per garantire la tracciabilità delle operazioni e combattere l’evasione fiscale;
  • l’attività ristorativa in casa non deve essere continuativa ma soltanto saltuaria;
  • le prenotazioni devono essere svolte soltanto in modalità online;
  • la preparazione dei piatti deve orientarsi in particolar modo ai prodotti a Km 0.

Pertanto, la situazione attuale ci porta ad affermare che, fino a quando non avremo una legge in vigore sulla materia, sarà necessario fare riferimento alle norme già valevoli per coloro che si occupano di somministrazione di cibi e bevande.

Aprire un home restaurant: quali sono gli adempimenti?

Lo abbiamo appena accennato: tutti coloro che intendano aprire un’attività di questo tipo dovranno seguire lo stesso percorso già previsto per coloro che intendono aprire ristoranti, bar e fast food.

In breve, dovrà essere conseguita la SCIA - Segnalazione Certificata di Inizio Attività - per garantire il consumatore finale e mettere in regola i locali. L’iter da percorrere in merito al conseguimento dei requisiti professionali è questo:

  • ottenimento del diploma di chef presso un istituto alberghiero o titolo equipollente;
  • aver lavorato per almeno un biennio nel settore della ristorazione negli ultimi 5 anni;
  • possesso dell’attestato del corso SAB (somministrazione di alimenti e bevande);
  • possesso dell’attestato del corso HACCP, ossia la formazione per alimentaristi.

Non solo. Occorre infatti mettere a norma i vari locali in cui andrà a svolgersi l’attività di home restaurant ed è necessario compiere nel modo corretto le operazioni inerenti imballaggio degli alimenti e conservazione degli stessi. Insomma se si intende aprire un home restaurant, non ci si può di certo improvvisare.

Da notare inoltre che con nota del 1 febbraio 2019 il Ministero dello Sviluppo Economico considera e paragona gli home restaurant, quando questi siano organizzati sotto forma d’impresa, agli esercizi pubblici. Ciò dunque comporta una rigorosa trafila per ottenere le autorizzazioni.

Detta nota ha il pregio di aiutare a chiarire la natura di queste attività, anche e soprattutto dal lato giuridico, anche se è vero che al momento è assente un vero e proprio apparato normativo in materia.

Aprire un home restaurant: quali sono i costi da sostenere?

Altra domanda ovvia per tutti coloro che sono interessati ad aprire un’attività di home restaurant riguarda i costi correlati. Ebbene, vi è da rimarcare che per quanto attiene ai costi iniziali, questi saranno sicuramente più bassi di quelli connessi all’apertura di un ristorante classico.

Infatti, oltre al denaro impiegato per fare la spesa, per le utenze e per mettere a norma i locali, non vi sono altre uscite degne di nota. D’altronde, i ricavi - specie se l’attività riuscirà ad ingranare - potranno ampiamente compensare i costi.

Vero è tuttavia che molto dipenderà dalla passione, dalla dedizione e dalla costanza dei padroni di casa, che non dovranno far mancare nulla né sul piano della qualità a tavola, né sul piano del rapporto umano con l’ospite. Inoltre, sarà auspicabile promuovere l’evento con l’impiego del social network, per raggiungere velocemente ogni potenziale interessato.

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