Cambio Eur/Usd crolla dopo dati Non Farm Payrolls

Ufficio Studi Money.it

07/09/2018

07/09/2018 - 15:58

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Il mercato del lavoro statunitense genera qualità oltre che quantità e mette maggior pressione alla Fed su un ulteriore rialzo dei tassi da qui a fine anno. L’analisi sulle prospettive del cambio Eur/Usd

Cambio Eur/Usd crolla dopo dati Non Farm Payrolls

Pioggia di acquisti sul Dollaro americano dopo la diffusione dei dati sul mercato del lavoro statunitense (clicca qui per approfondire). Nella loro reazione i forex traders hanno tenuto conto soprattutto del dato sulla crescita dei salari, saliti ai massimi dal 2009, un segnale che l’economia Usa riesce a migliorare non solo la quantità ma anche la qualità dei nuovi posti di lavoro.

Questo elemento potrebbe mettere maggior pressione alla Fed nel suo «graduale» processo di rialzo dei tassi d’interesse. Aumentano dunque le probabilità di un quarto rialzo dei tassi da parte del FOMC entro la fine dell’anno.

Cambio EUR/USD, grafico a 60 minuti. Fonte: Bloomberg

La reazione delle quotazioni EUR/USD non è tardata. Dopo un’ora dalla diffusione del dato il biglietto verde ha guadagnato due figure nei confronti della moneta unica, con il cambio fra le due divise sceso dai massimi di questa mattina a 1,1649 fino ai minimi del 5 settembre in zona 1,1560 dollari.

Cambio EUR/USD, grafico daily. Fonte: Bloomberg

Se le quotazioni dovessero scendere al di sotto della precedente zona supportiva di area 1,1530 si aprirebbero nuovi scenari ribassisti per la moneta unica.

Se invece la chiusura odierna dovesse confermare una doji o, ancora meglio, una white candle che vada a recuperare 1,1674, si incrementerebbero le possibilità di una prosecuzione del rimbalzo iniziato a metà agosto dopo il contatto fra le quotazioni EUR/USD e la linea di tendenza che collega i massimi del 24 agosto 2015 con quelli del 3 magio 2016.

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Strategie operative su Eur/Usd

Elaborazione Ufficio studi Money.it

Da quanto emerso dall’analisi tecnica del cambio, la chiusura odierna risulta fondamentale per pianificare una qualche sorta di decisione operativa. Se i corsi dovessero rompere area 1,1530 si potrebbero adottare strategie di stampo ribassista con stop loss a 1,1662 e obiettivo principale a 1,1340. L’obiettivo finale sarebbe invece individuabile a 1,1370.

Se invece la moneta unica riuscisse a rialzare la testa nei confronti del biglietto verde, si potrebbe utilizzare un’operatività di tipo long con punto di entrata individuabile a 1,1664. In tal caso, lo stop loss sarebbe individuabile a 1,1520, l’obiettivo principale a 1,1810 e l’obiettivo finale a 1,1830.

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