Allarme ONU: con il riscaldamento globale a rischio la ripresa economica

Riccardo Lozzi

15/01/2021

27/12/2022 - 14:47

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Il riscaldamento globale potrebbe mettere a rischio la ripresa economica post-Covid. L’allarme è stato lanciato dall’ONU nel suo rapporto sul cambiamento climatico.

Allarme ONU: con il riscaldamento globale a rischio la ripresa economica

Il riscaldamento globale rischia di causare gravi danni all’economia internazionale nei prossimi anni. L’allarme è stato lanciato dall’ONU nella quinta edizione del rapporto realizzato dall’UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, sul cambiamento climatico.

L’invito da parte dell’Agenzia internazionale nei confronti dei governi di tutto il mondo è di aumentare i propri piani per la transizione ecologica, con l’obiettivo di ridurre i nuovi danni derivanti dall’innalzamento delle temperature.

In caso contrario si potrebbe mettere a repentaglio la stessa ripresa economica post-Covid su cui stanno lavorando le maggiori istituzioni mondiali, tra cui l’Unione Europea con l’approvazione del Recovery Fund.

Con il riscaldamento globale a rischio la ripresa economica

Nel 2020, il pianeta ha registrato il suo anno più caldo come durante il 2016, subendo uragani, incendi e altri disastri naturali che hanno portato a dure conseguenze economiche per i Paesi coinvolti.

Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite, le perdite annuali pagate da tutti gli Stati sono attualmente di circa 70 miliardi di dollari e potrebbero raggiungere un costo compreso tra i 140 miliardi e i 300 miliardi di dollari entro il 2030, fino ad arrivare a una cifra tra i 280 e i 500 miliardi prima del 2050.

Nonostante i piani per il raggiungimento della sostenibilità ambientale sono stati implementati in tutto il mondo, al momento sia il finanziamento che l’attuazione dei programmi risulta ancora molto al di sotto del necessario.

Inoltre, come evidenziato dal documento, la strategia presentata dai Paesi in via di sviluppo in questo ambito presenta ancora diverse lacune, con gli stessi che si troverebbero a dover pagare i maggiori effetti negativi del riscaldamento globale.

Allarme dell’ONU sul cambiamento climatico

L’Accordo di Parigi del 2015, che aveva l’obiettivo di riuscire a mantenere l’aumento delle temperature al di sotto di 2° Celsius rispetto ai livelli preindustriali, potrebbe non essere più sufficiente nella lotta al cambiamento climatico.

Secondo l’ONU, infatti, il trend attuale porterebbe a un incremento del clima di 3° Celsius entro la fine del primo secolo del 2000, per cui occorrerebbe rivedere al più presto il piano approvato per rilanciarlo e renderlo più incisivo.

Se già il mantenimento di un innalzamento delle temperature sotto i 2° potrebbe causare una perdita economica dell’1,6% sulla crescita annuale, in caso si superasse tale limite si andrebbe incontro a un deficit del 2,2% su scala globale.

Occorre quindi una strategia che coinvolga anche le popolazioni più povere e con meno fondi da mettere a disposizione per raggiungere l’impatto zero sul clima. In caso contrario, saranno anche le nazioni già attive in questo settore a subire dure ripercussioni sul proprio Prodotto Interno.

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